Chissà a quali Dei si riferiva ieri nel suo commento a caldo il nostro Direttore, Fabrizio Noto, quando riportando la notizia del divorzio tra Luca Banchi e l’Auxilium Pallacanestro Torino, ha scritto che le persone che frequentano il basket italiano si fanno del male da sole senza volerlo e magari per intercessione degli Dei.
Quali Dei? Quelli del Basket o quelli Generici? In entrambi i casi sono capricciosi ma in pieno accordo con l’irodnia del Direttore, non credo proprio che c’entrino le divinità nel caso Banchi-Auxuilium Torino. Perché quando un dirigente entra nello spogliatoio a metà di una partita – così riferiscono le cronache di Varese-Torino – per dare indicazioni all’alenatore ed alla squadra su cosa fare per vincere, quello che è in ballo è solo la presunzione di un dirigente che travalica il suo ruolo e suppone di poter fare altro. Al posto tra l’altro, di un allenatore bravo, esperto e riconosciuto come uno dei più preparati, il cui lavoro ha portato Torino in posizioni molto alte in Italia ed in Europa.
Ma anche si trattasse di un allenatore alle prime armi non si fa: lo spogliatoio è sacro ed è riservato alla squadra ed allo staff tecnico e la presenza dei dirigenti viene richiesta solo per questioni di diversa natura da quelle tecniche, di campo. Forse un allenatore dice all’Amministratore come vanno spesi i soldi della società?
Se tutto è come viene riferito – e tante voci riportano la stessa versione dei fatti sin da questa estate ed anche le immagini sembrano corrobarre tale ricostruzione – allora è successo qualcosa di così grave che bene ha fatto Luca Banchi ha lasciare. E bene farebbero tutti gli allenatori a fare la stessa cosa in presenza di situazioni simili.
Perché troppe volte, ed ecco che si scopre il vaso di Pandora del titolo, da parte di alcuni presidenti, dirigenti, amministratori unici, team manager si alza la voce e si invoca la parola professionismo da parte di arbitri, allenatori e giocatori. Giusto. Ma i dirigenti non dovrebbero esserlo a loro volta o possono continuare ad essere dilletanti allo sbaraglio spesso nascondendosi dietro la maschera di essere proprietari-padroni? Una condizione che non consegna nessuna patente.
Non meravigliamoci se la nostra pallacanestro è quella che è.
Eduardo Lubrano