In occasione del derby Campli – Teramo del 23 dicembre, abbiamo voluto risentire alcuni personaggi che per vicende sportive hanno reso grande la piazza farnese, giocato il derby e a volte con entrambe le casacche.
Oggi è il turno di Giuseppe Cortese o meglio come si ricorda sempre a Campli “Peppe”, playmaker farnese per ben 4 stagioni sotto la guida, tra gli altri, di coach Franco Gramenzi, ed un anno di Teramo Basket. Tanta camplesità ancora nel cuore, immensa passione per la palla a spicchi e un legame fortissimo con l’Abruzzo per il torinese ma bianco/rosso per adozione.
Oggi Manager nell’area Marketing e Comunicazione dell’Auxilium Torino, esperienze in A1 Femminile il buon “Peppe” raggiunto al telefono per parlare di derby Campli-Teramo, da camplese D.O.C., dopo un paio di battute salgono adrenalina e ricordi di memorabili stagioni vissute qui.
Torna una delle classiche del basket abruzzese: Campli-Teramo, a pelle cosa evoca?
“Guarda a brucia pelo ti dico l’ultimo derby giocato a Campli sponda Teramo. Arrivavo da quattro stagioni farnesi. Fu una partita memorabile, vincemmo, mi dispiacque tanto per Campli. Feci 28 punti. Partita importantissima per noi, perché con quel successo uscimmo da una mini crisi di sconfitte. Giocai con grinta e tenacia, quelle che si devono alla tua ex squadra, il rispetto verso un grande amore!”
Storia avvincente quella del derby e della rivalità tra le due città, il miglior derby vinto o quello che comunque ha segnato di più il tuo cammino?
“Come ti dicevo, l’ultimo giocato, perché 5 anni in Abruzzo sono tanti, ti restano nel cuore. Soprattutto Campli, ricordo il paese, i visi, i saluti a ogni vicolo e le tavole imbandite per i mille pranzi a casa di ogni singola persona. Veramente la ricordo come una seconda casa e la Società come una seconda famiglia. Poi come scordare Enzo Borgognoni, mi volle fortemente, scherzando diceva “Questo è il Pala Peppe!” è stato come un secondo padre. Mi ricordo tutti, se ti dico i nomi finiamo domani mattina, te ne dico un altro paio, Romano Tempera, Edda che per quattro anni mi ha sempre cucinato e fatto ingrassare! Carlo Antonetti prima capitano del Campli Basket poi presidente a Teramo. In ultimo lasciami ricordare Ottavio Bonazzi, più che un compagno di squadra un fratello”.
Sei stato per anni in entrambe le piazze, quando si arriva a quell’appuntamento, quali erano i pensieri, le voci, le immagini che accompagnavano la settimana?
“Quattro anni a Campli ed uno a Teramo ti fanno vivere questa partita in maniera particolare. Posso dire apertamente che la voglia di vincere dei Camplesi non la batte nessuno, a Teramo non era la stessa cosa con il calcio in C1 passava in secondo piano se non in terzo. A Campli invece, sembrava una finale di Coppa del Mondo, la data era segnata il rosso sul calendario come fosse il matrimonio di tuo fratello o tua sorella! Voci la settimana prima!? Ma chè!? Se ne parlava dal giorno del raduno. Per me era una cosa inusuale, venivo da Torino, dove il derby cestistico quasi non esisteva.
Veramente altro che voci erano tamburi battenti!? Mi ricordo che se passavi da “Battista” (uno dei bar punto di riferimento per i tifosi) la domanda era una sola: “Vinciamo!? Quanti punti gli diamo!?”.
Era un continuo sentirsi a casa, tra persone che vivono e capiscono di basket sin da bambini, ed è bellissimo se pensi a quanto è piccolo il paese! Crescere cestisticamente con Franco Gramenzi, per me è stato un onore, qualcosa di unico e favoloso con cornice Campli”.
Tante partite, altrettanti derby, lo sfottò più bello che ti ricordi!?
“Il più bello rimane il “Gesù mio perdon pietà…” quando senti quello significa che Campli l’ha appena vinta di poco o ha asfaltato gli avversari! Un coro religioso del venerdì santo in un contesto sportivo di una vittoria credo che sia uno sfottò fantastico”.
Sempre di derby parliamo, lo seguirai in qualche modo!?
“Guarda, ti dico la verità avevo segnato la data (il sangue bianco/rosso ribolle) poi il caso ha voluto che con l’Auxilium Torino sono impegnato, senno avevo già messo il muso della macchina in direzione Abruzzo. Vorrà dire che quel giorno sarò con lo smartphone in mano a spulciare le statistiche del live LNP”.
Un consiglio per chi si troverà a vedere un match del genere!?
“NON PERDERLO! Un’atmosfera fantastica, coinvolgente ti trascina fino all’ultimo secondo!”
“Peppe” grazie mille per tempo dedicato, un ultima domanda a brucia pelo, ma tu a un giovane consiglieresti Campli per affermarsi nella sua carriera cestistica!?
“Stai scherzando!? L’ho fatto anche di recente, un posto che ti fa crescere e maturare a livello sportivo e umano come fossi a casa con una “famiglia” cestistica intorno oggi come prima, non ha prezzo!
Un saluto speciale a tutti dal primo all’ultimo, “Chimbl” avrà sempre un posto speciale nel mio cuore ogni volta che ho occasione lo ricordo con vero piacere ed orgoglio, a presto!”
UFFICIO STAMPA
UNIONE SPORTIVA CAMPLI BASKET 1957