Zalgiris Kaunas – Real Madrid 66-87
Parziali: 16-18; 15-22; 19-23; 16-24
Due squadre in salute si affrontano a Kaunas, reduci da due belle vittorie 48 ore fa: vs Milano i blanços, vs il Barça lo Zalgiris. Riuscirà il Real a correre come ama spesso fare? Senza Kuzmic fuori da tempo e senza Trey Thompkins ed Anthony Randolph, vs una squadra lunga come lo Zalgiris sotto le plance dovrò lavorare sodo Gustavo Ayon, aiutato dal veterano Felipe Reyes ma senza dimenticare Dino Radoncic ed il lituano Jonas Maciulis. La lotta sarà con Paulius Jankunas (14,3 p.ti – 6,7 rimbalzi), Antanas Kavaliauskas, Aaron White e Brandon Davies, sempre agli ordini di Sarunas Jasikevicius ma bisogna stare attenti al baby prodigio Luka Doncic (31,3 di valutazione a gara…), il miglior giocatore della Lega ma attenzione a Kevin Pangos, determinante nella vittoria di Barcellona per lo Zalgiris.
La gara è comunque stata una cavalcata in semi-solitaria di un Real Madrid in versione deluxe. Sempre avanti nel vantaggio, dallo 0-2 di Ayon sino allo 2-10 del solito Luka Doncic al 5′ (e conseguente time-out di coach Jasikevicius), il Real ha dovuto poi subire l’orgoglioso ritorno dei padroni di casa, da 11-18 al finale del primo periodo chiuso sul 16-18 con Kevin Pangos protagonista.
Al rientro in campo una tripla di Maciulis ricaccia indietro i connazionali ma lo Zalgiris se la gioca adesso. Sempre Pangos in auge, al 13′ 22-23 sino poi all’unico vantaggio nel match dei verdi di Lituania sul 26-25 proprio con una sua tripla al 16′. Poi è uno show del Real Madrid. Dopo l’ultimo pareggio siglato da Ulanovas che risponde alla tripla di Campazzo, i blanços piazzano un parziale da 0-10 che ucciderà la gara difendendo anche molto ma molto duro sul perimetro, chiudendo poi il secondo parziale sul 31-40 con Rudy Fernandez in gran spolvero.
I restanti 20 minuti del terzo e quarto periodo sono una sorta di lungo garbage time a favore ovviamente del Real Madrid che controlla il match con la massima serenità, unica nota il -9 di Jankunas sul 38-47 del 24′ per uno Zalgiris che minuto dopo minuto perde faccia tosta e decisione, scivolando alla fine sul 66-87 difficilmente pronosticabile alla vigilia. Sempre più brillante l’astro di un Luka Doncic che ne mette 28 con 4/6 da tre e 35 di valutazione mentre colpiscono gli “zero” di Carroll, Causeur e Randle. Per lo Zalgiris bene Kevin Pangos (20), ed Antanas Kavaliauskas, malino il resto.
CRVENA ZVEZDA MTS BELGRADO – MACCABI FOX TEL AVIV 87-84
Parziali: 19-24; 20-25; 23-12; 25-23
A Belgrado si consuma la solita gara incredibile a favore dei padroni di casa della Stella Rossa, sostenuti dai circa 9.000 della Kombank Arena alias Pionir, a farne le spese un Maccabi Fox Tel Aviv brillante e convincente nei primi 20′ di gioco e poi in crisi nel terzo periodo, per poi cedere nel vibrante testa a testa del quarto quarto che paga anche un guaio fisico di Norris Cole.
Gara che inizia con i biancorossi decisi a portare a casa il match, James Feldeine a farla da padrone per il 7-3 ma il Maccabi prende le misure sia a lui che a Taylor Rochestie, Bolden e Thomas sospingono gli israeliani al primo break grazie ad un gioco più incisivo e preciso. Pero Antic e Dobric tengono duro, il Maccabi è in fiducia e mantiene il +7 grazie ad un buonissimo Thomas, Crvena Zvezda chiude però sul 19-24.
Il Maccabi non molla per niente la presa ad inizio secondo periodo, sa che la Stella Rossa deve essere tenuta sotto scacco. Infatti i padroni di casa si riavvicinano grazie ad un gioco da tre punti di Lazarevic (22-24 al 11′), però gli ospiti riprendono slancio, Roll e Bolden riscappano avanti con il solo Rochestie che gli tiene testa. E proprio l’ex-Siena riporta al -1 i biancorossi con una tripla 36-37 al 16′. Il Maccabi riprende ad accellerare, strappo di Roll, Cole e Kane che da il +8, poi ancora Thomas il +10 con una tripla a 44″ dal termine dalla sirena. Stella Rossa anche un pò stanca, sulle ginocchia, e gara decisamente in salita.
Attenzione, mai dare per morta la Stella Rossa sul proprio campo. Subito un 5-0 di mini parziale al rientro dall’intervallo lungo griffato da Rochestie e Bjelica, il Maccabi risponde con Jackson ma è un fuoco di paglia, ora è entrato in gioco anche il pubblico che sospinge letteralmente i propri beniamini che sembrano aver messo alle spalle stanchezza e sfiducia nell’eseguire i giochi. Taylor Rochestie è sempre più leader in campo ed ora si rivede il James Feldeine in versione Panathinaikos, il Maccabi sbaglia qualche tiro di troppo anche per merito della miglior difesa serba. Thomas e Di Bartomeo cercano di non affogare nel mare biancorosso ma una tripla di Milko Bjelica riporta avanti la Stella Rossa dopo il primo periodo (62-61 a 50″ dalla terza sirena), e così si chiude anche il terzo periodo, gara completamente ribaltata.
Ultimo periodo vietato ai deboli di cuore, Feldeine fa 64-64, Alex Tyus per il Maccabi sigla il 66-66 sino a quando gli ospiti rimettono il naso avanti con Thomas al 34′ (68-72), ma il sangue della Stella Rossa non è acqua: sempre Feldeine e Dobric lottano da leoni, il Maccabi spreca qualche palla di troppo ma Thomas sigla l’80-80 a 2’20” dalla fine. Ancora Feldeine, tempo chiamato da Spahija ed ecco Jackson impattare di nuovo. Adrenalina a fiumi, segna Rochestie? Risponde ancora Thomas a 36″ dalla fine. Coach Dusan Alimpijevic chiama tempo, lo schema porta al tiro Bjelica ma non va, si lotta al rimbalzo da far paura, ne esce Lazic che riapre fuori per Rochestie che sigla il 86-84 a 15″ dalla fine. Il Maccabi riordina le idee, a chi dare il tiro della vittoria? Ma a Thomas, purtroppo per Spahjia non va e si chiude sul 87-84 l’ennesima impresa della Stella Rossa a Belgrado.
OLYMPIACOS PIREO – KHIMKI MOSCOW REGION 92-75
Parziali: 22-20; 27-20; 25-15; 18-20
Al Pireo cade pesantemente il Khimki al cospetto di un Olympiacos che risponde sempre presente e che conferma ad oggi il proprio percorso netto in Euroleague 2017-18 con un ottimo score di 4-0 e con un Printezis superbo.
Di fatto la resistenza degli storici, antagonisti del CSKA in patria dura solo un periodo, nel quale parte molto bene il team di Sfairopoulos che cerca di mettere subito in chiaro le cose (10-2 al 5′ con Papapetrou), ma i gialloazzurri reagiscono abbastanza bene. Svhed si mette a cercare i suoi compagni evitando di mettersi in proprio ma Super Printezis ricaccia indietro i russi. James Anderson e Shved però non ci stanno, due triple ed è pareggio per il Khimki sul 13-13 (3-11 di parziale), ma è un pareggio effimero: McLean e Papapetru ricacciano indietro gli avversari che mostrano anche qualche crepa di troppo nel pitturato, nel quale sembrerebbero invece giocarsela alla pari. Ma l’Oly di questo inizio di stagione è devastante nella sua sicurezza, che non si scompone quando ancora la stella russa Shved fa il -4 per i suoi (20-16), chiude il periodo Monya per il 22-20 ma coach Bartzokas non è per niente sereno..
Secondo periodo, leggero tentativo di fuga in avanti dei biancorossi ma sempre Alex Shved (e chi se no?), a ricucire lo strappo anche con zingarata annessa, 25-24 all’11’. Ora il Khimki è in fiducia, Thomas Robinson è il protagonista per gli ospiti che mettono il naso avanti (27-30 al 13′), ma è l’inizio della fine per loro: prima Mantzaris impatta sul 30-30, poi l’Olympiacos mette la freccia costringendo gli avversari a metter dentro solo 10 punti al suono della seconda sirena ma siglandone ben 19. In attacco infatti il team del Pireo è un piccolo orologio, segnano tutti quelli che scendono in campo tranne Bogris, il Khimki annaspa e si chiude sul 49-40.
Se ci si aspetta la reazione russa al rientro dall’intervallo lungo si resta un pò sorpresi, o meglio, va di tripla Gill (49-43) ma poi per il mal di pancia di coach Bartzokas riprende il samba greco con Printezis e Milutinov a dettare ritmi ed azioni, nonostante Papanikolaou metta dentro il primo canestro del +14 al 25′ (61-47). Sempre il super centro Milutinov da il +18 per l’Oly, poi Printezis il +19 ed il Khimki di fatto non c’è più, si chiude il terzo periodo sul 74-55 ed anche il match.
Nell’ultimo periodo infatti, nonostante Thomas e Jenkins provano a crederci per i gialloblu, l’Olympiacos non molla la presa dimostrando anche una notevole freschezza psico-fisica, finisce 92-75
Fabrizio Noto/FRED