E’ arrivata in redazione all’inizio di questa settimana, quella tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, una foto inviata via email da un lettore di All-around.net, che ritrae uno dei più grandi giornalisti di sport accanto ad un’edicola. “Ma che ci fa Enrico Campana – era la frase che accompagnava la foto – a Lubiana in Slovenia e perché non scrive più?”
Carissimo lettore, prima di tutto Enrico Campana scrive eccome, sarebbe impossibile per lui smettere di farlo. Dovresti solo avere il tempo di cercarlo su internet e sai quanti articoli troveresti? Ma visto che sei un nostro fedele internettiano eccoti servita una chiacchierata tra il sottoscritto ed il signor Campana, stimolata proprio dalla tua curiosità. Sottolineo con malcelato orgoglio che lo conosco da anni e ne ho sempre apprezzato la lucidità, la forza polemica e la capacità di andare al cuore dei problemi con un stile di scrittura importante. Ma andiamo con ordine.
Scusi Campana lei che ci faceva davanti ad un’edicola della capitale slovena proprio nei giorni della festa per il titolo europeo appena conquistato ad Istanbul?
“Cercavo di leggere i giornali di quel bellissimo paese – risponde dal suo rifugio sulle colline toscane – e quel titolo che provo a mostrare nella foto vuol dire proprio “Follia collettiva” riferita alla felicità di quella gente per il campionato europeo”.
Sì ma questo non spiega la sua presenza lì…
“Ah già…Doveva esserci un torneo internazionale a Cagliari che però è stato cancellato. Il Sindaco di Lubiana, amico di vecchia data di Zelimir Obradovic il coach del Fenerbahce Campione d’Europa, gli ha telefonato ed in 48 ore ha messo su un torneo. E sono andato a vederlo. Bello. Bellissimo. Ho visto la vittoria della squadra turca, ho visto che Gigi Datome nella finale non ha giocato pur essendo in panchina in forma perfetta e con il nuovo taglio di capelli. Non erano disponibili Dixon e Kalinic e Veselj non ha giocato. Ma la squadra di Obradovic con le “seconde” linee ha vinto in scioltezza lo stesso. Ho visto molto in campo Melli. Che sta cambiando posizione allontanandosi dal canestro rispetto a quanto faceva a Bamberg. Tira ancora molto cadendo all’indietro invece secondo me, potrebbe approfittare del fatto che adesso fischiano meno passi sul primo palleggio e potrebbe sfruttare la sua fisicità per avvicinarsi a canestro. L’anno scorso mi è sembrato il miglior italiano in Europa ma questo discorso inizia a portarci molto lontano…”
E perché non possiamo andare lontano? Magari nella seconda parte di questa intervista. Ma mi pare d’aver capito che c’è una nota d’orgoglio nella sua voce quando parla di italiani in Europa o no?
“In realtà sono entusiasta di vedere due italiani nella squadra campione del Vecchio Continente. Che addirittura il club campione pensi di rinforzarsi prendendone un altro come ha fatto il Fenerbahce aggiungendo proprio Melli a Datome. Un po’ come ai tempi del Barcellona con Basile e Marconato anche se la somma di questi due di oggi, come talento puro voglio dire, mi appare più alta”.
Torniamo alla Slovenia ed alla sua esplosione. Una sorpresa non preventivabile?
“Solo da chi non conosce a fondo la pallacanestro europea. Due anni fa a Trieste parlai a lungo con l’allenatore della Slovenia, Kokoskov, un allenatore davvero sottovalutato. Pochi, per esempio, sanno che lui è stato il primo coach europeo ad avere un contratto nei professionisti in America a Missouri. E questo accadeva nel 1999. Hanno sfatato il mito che per vincere a certi livelli bisogna per forza avere un lungo fortissimo e dominante: basta pensare che il loro centro più forte, che è un ottimo giocatore ma non certo un fenomeno, era fuori a questi ultimi europei. Il talento ben allenato ed indirizzato, una squadra costruita con intelligenza intorno a Dragic e Doncic ha portato a questi frutti straordinari. Bisogna però sapere cosa si vuol fare e come farlo”.

Enrico Campana-Giorgio Buzzavo – Maurizio Gherardini a Lubiana
A Lubiana ha parlato anche con Maurizio Gherardini, il GM del Fenerbahce che qui in Italia molti vorrebbero prossimo presidente federale. Si può sapere cosa vi siete detti?
“Si ho parlato molto con Gherardini. Sul suo futuro però adesso c’è un contratto col Fenerbahce fino al 2020. Che pensi un pò gli è stato rinnovato all’inizio di quest’anno quando le cose non andavano benissimo ai gialloblu di Istanbul. Tutto il contrario di quel che accade da noi. Mi ha detto che Datome ha firmato un contratto 2+1 e che Melli ha tre anni. Insomma i nostri italiani in Turchia dovrebbero andar via tutti insieme nel 2020. Poi…Per dire come ragionano da quelle parti. Un giorno, mi ha raccontato sempre Gherardini, ha visto in un negozio, un maglione giallo e blu della Tommy Hilfiger e lo ha comprato perché gli piaceva e lo intonava con i colori sociali. In società quando lo hanno visto gli hanno chiesto dove lo avesse preso ed hanno poi deciso di ordinarli appositamente per la squadra, perché è piaciuto molto”.
Gherardini è anche un esponente importante del Board dei proprietari delle squadre di Eurolega impegnate nella querelle con la Fiba sulle finestre-non finestre per le Nazionali. Avete parlato anche di questo?
“Maurizio sembra un falco, uno duro. In realtà è la diplomazia fatta persona. Ma proprio perché è uno che siede al tavolo delle trattative sa esporre con assoluta chiarezza e fermezza il punto di vista di chi rappresenta. Il pensiero del Board è che la Fiba commetta un errore nel sottovalutare il fatto che siano i club a dar valore a tutte le coppe europee, perché i proprietari sono imprenditori. Invece la Fiba sembra non accontentarsi più del suo ruolo politico e si è messa a far anche l’imprenditore rischiando di far saltare il banco. In questa vicenda c’è anche la questione del presunto duello tra l’IMG e la Nike. In realtà l’IMG è un colosso più colosso della Nike, che ha scelto di fare investimenti importanti in Europa, che volendo immaginarla in questo modo, si potrebbe mangiare la casa del baffo. Ed ovviamente non vede di buon occhio che ci sia una concorrente”.
La sua opinione sulla vicenda qual è, Campana?
“Sono favorevole all’idea delle finestre perché portano la Nazionale in casa durante periodi dell’anno importanti e non solo d’estate quando tutto è così stressante che poi accadono i fatti alla Gallinari per intenderci, o infortuni a raffica che depauperano le rappresentative ed il pubblico. Torniamo al discorso di prima: bisogna capire cosa si vuole e scegliere come arrivare all’obiettivo comune”.
Parliamo dell’Italia?
“Ho letto dichiarazioni e giudizi pretestuosi per giustificare il nostro reale valore ed il nostro piazzamento ad Istanbul ma…non avevamo detto che ne parlavamo nella seconda puntata!?”
to be continued
Eduardo Lubrano