Gianni Petrucci, Presidente della Federazione Basket, intervenuto a Tutti Convocati su Radio 24 si esprime alla vigilia della partita della nazionale di domani sera contro la Serbia, mercoledì 12 settembre.
“Messina è un grande, non è che lo scopro io, ha vinto dove è andato, ha attraversato paesi, ha allenato in piazze dove non si vinceva. C’è tanto di lui, tanto dei suoi collaboratori, e soprattutto del grande impegno di questa nazionale, tanti la chiamano operaia, io non la definisco. La realtà è che alla partenza nessuno ci attribuiva di arrivare dove siamo arrivati. E’ chiaro che non ci dobbiamo accontentare. Ci sono cinque esordienti, se voi vi rendete conto ci sono giocatori che alcuni conoscevano ma tanti no e allora è chiaro che, come si dice, c’è il “manico” di un grande allenatore, di un grande psicologo, il grande carisma. Io sono innamorato di Messina. L’allenatore non deve essere soltanto bravo in campo, deve avere carisma e personalità, Messina ce l’ha“.
“Probabilmente a noi ci servono le emozioni di partire con un handicap per caricarci. Mi ricordo che quando ero presidente del Coni e la Federcalcio era commissariata da pochi giorni da Guido Tozzi, partimmo per il mondiale che vincemmo a Berlino, quando i giocatori erano arrivati ci fischiavano si diceva che non uscivano per firmare gli autografi e usciva solo Gigi Riva. Poi vincemmo quel mondiale, in terra tedesca contro la Germania, e vincemmo la finale ai calci di rigore contro la Francia. La verità è che probabilmente a noi ci servono i problemi. Quando battemmo la Lituania alle Olimpiadi, e nessuno ci dava per favoriti, stavamo sempre in testa e facevamo canestro da tutte le parti. Però non voglio dire che domani, siccome la Serbia è favorita noi vinceremo, questo non lo posso dire, non lo dico sto al mio posto, però almeno che abbiano un po’ di paura dell’Italia.
“Sono a Istanbul si stanno allenando i ragazzi della nazionale italiana e quando venni qui da segretario generale la Turchia non rappresentava niente nel basket, la realtà è che la Turchia non vinceva e adesso vince, anche se non è entrata nelle prime otto, e anche la Germania, e tante altre realtà, un po’ è stata la divisione dei paesi, ma soprattutto gli altri hanno lavorato meglio di noi, ecco perché ho già detto che dopo questo europeo, comunque andrà, dovremo fare un’analisi perché noi da tredici anni non vinciamo una medaglia, poi però nell’attività giovanile maschile e femminile siamo i secondi in Europa, allora qualche tecnico bravo ci dovrà fare una analisi, noi diciamo che abbiamo gli allenatori più bravi del mondo e li abbiamo, i soldi onestamente non mancano e una analisi si deve fare, probabilmente abbiamo anche fatto degli errori.”