Istanbul, 10 settembre 2017 – Ci ha provato la Turchia, eccome. Ma nonostante per larghi tratti la Spagna abbia giocato a ritmo lento, esaltando così anche l’inferiore caratura tecnica degli uomini della Mezzaluna, son bastati di fatto 3 minuti del quarto periodo (dal 56-50 del 35′ al 68-54 del 38′), per sancire la fine di un match che sulla carta già non aveva molta storia. Troppo inferiore questa Turchia già priva di Bobby Dixon al cospetto della corazzata Iberica che ha di fatto dato l’incedere, lento e sincopato, ad un match che poteva diventare pericoloso qualora gli avversari avessero magari tirato bene dalla lunga.
Ma quando tiri con un misero 3/20 dalla lunga e quando cerchi anche di allungare i possessi per non innescare la velocità letale della Spagna, non puoi che consegnarti ad un avversario che ha una classe, una qualità ed una lucidità a tratti imbarazzanti per la semplicità con la quale la sbatte in faccia all’avversario di turno. Eppoi quando hai al comando del timone due play come Sergio Rodriguez e Ricky Rubio, quando i fratelloni Gasol decidono di passarsi meglio del solito la palla e magari si ricordano di difendere come sanno (chiedere al povero Erden, finito tra le loro spire), possono anche venir meno i San Emeterio, i Juan Carlos Navarro, i fratelli Hernangomez (non Juan, stasera ottimo nella faese topica del match), e puoi anche fare a meno di Sergio Llull, a casa per infortunio. Talento puro, atletismo quanto serve, cattiveria un pò qua ed un pò là ed ecco a Voi la Spagna che potrebbe fare un sol boccone di questo Europeo, tolte di fatto dalla lotta al gradino più altro Francia e Lituania. La cosa che più ha colpito è stato il controllo totale della gara, nonostante il ritmo quasi svogliato e pericolosamente lento, al punto tale da poter subire il rientro turco, la Spagna ha realmente accellerato come e quando ha voluto portando a casa un match quasi come la classica giornata in ufficio!?!?
Null’altro da dire per loro mentre la Turchia ha poco da rimproverarsi. O meglio, questa Turchia senza Bobby Dixon (ma vogliamo parlarne di questa ridicola storia degli americani che prendono il passaporto di questo o quel paese europeo a piacimento??), ha veramente deluso considerando comunque le premesse di base anche se questa sera ha lottato come poteva. L’avevo già vista balbettante a Cagliari vs l’Italia, nel Torneo Città di Cagliari in preparazione ad Agosto a questo Europeo, e la sensazione fu anche falsata a causa di un’Italia ottima quella sera ma i limiti di questa squadra restano palesi. Poco playmakin‘ (e quella sera c’era Dixon..), poco ball-handling, poco talento se non nelle mani dei soliti Korkmaz ed Osman, per il resto un discreto piattume senza verve particolari, con una conduzione tecnica neanche troppo lucida nonostante la bella mossa di stasera di giocare diversi minuti del terzo periodo con soli 5 piccoli in campo.
La cronaca.
Come era facilmente preventivabile, la Turchia cerca fin da subito di alzare il ritmo fisico in difesa ma la Spagna non vacilla, anzi. Sembrano quasi in ufficio i ragazzi di Scariolo mentre i padroni di casa soffrono per l’assenza di Bobby Dixon. Rubio e Navarro mettono subito le cose in chiaro 5-0 ed è Sanli a fare il primo canestro per i suoi. Ma gli Iberici giocano quasi a memoria, sfruttando anche le amnesie avversarie in difesa. E’ ovvio che i fratelli Gasol dettino quasi legge su i due lati del campo, se poi la Turchia centra spesso il ferro e non il cotone…Sipahi porta sotto i suoi sul 7-6 ma il contro-break spagnolo è letale, San Emeterio ed i fratelloni danno il 12-6. La Turchia soffre davanti al ferro spagnolo, la palla magari gira anche bene ma la mira difetta. Osman si vede quasi zero, Guler è in panchina e Mahmutoglu spara a salve. In scioltezza quasi i giallorossi chiudono il primo periodo 19-10 ma la sensazione è che avrebbero potuto (o dovuto?), fare di più.
Secondo periodo, i ragazzi di Scariolo adesso ingranano le marce alte? Nì, la Spagna gioca quasi sul velluto ma sembra essere un pò con le marce basse, invece. La Turchia annaspa, sbuffa quasi, Sarica quasi rivoluziona i quintetti ma la soluzione non si vede. Anzi, la Spagna vola a +12 (24-12) quando si scuote un pò Korkmaz ed Erden adesso è più presente vs Marc o Paul, a turno. Il centrone della Mezzaluna fa 2/2 ai liberi, peccato che coach Sarica si faccia beccare con un tecnico, Navarro va dalla lunetta ma poi la Spagna spreca, Poi ancora Korkmaz, 29-22, spagnoli a secco per qualche minuto, troppo lento il ritmo offensivo ed è Osman (finalmente), a centrare la tripla, 29-25 e ad incendiare il pubblico di casa. Scossa comunque salutare per la Roja, prima Paul Gasol e dopo El Chacho Rodriguez rimettono le cose a posto, si chiude il secondo periodo sul 33-25. Ma se la Spagna non accellera rischia, poco ma sicuro!
Terzo periodo, sempre Spagna sonnecchiante ed indolente all’inizio del periodo, i turchi ci credono ed è 35-30 in un amen grazie ad Osman e Mahmutoglu. Juan Carlos Navarro va con la sua lacrima al centro delle difesa avversaria, i turchi cercano di aumentare il tempo del possesso ma così forse aiutano el ritmo blando spagnolo. Nel corpo-a-corpo anche mentale Sarica si becca un altro tecnico su un fallo da liberi per Marc Gasol ma, anche in questa situazione, la Spagna non ne approfitta, solo 1/3 ai liberi. Osman insiste dai liberi, ora Sarica ha un quintetto da combattimento senza centro ma la qualità del gioco turco non è particolarmente eccelso: poco fluido, poco lucido ma efficace sì, eccome. Veyseloglu, inaspettato leader offensivo, va e la Sinan Erdem Arena s’infiamma, va in delirio quando Mahmutoglu va al vetro ed è 46-43. Ma mai distarsi quando c’è Rodriguez in campo allo scadere, è proprio il futuro play del CSKA che mette dall’arco una tripla letale per l’entusiasmo turco, si chiude sul 49-43.
Ultimo periodo, Scariolo è abbastanza teso nonostante non lo dia a vedere, ma si rilassa quando Juan Hernangomez, meno lezioso del fratello Willie apparso poco concentrato, ne mette 5 di fila. Korkmaz ci crede ancora ma adesso sale in cattedra Rubio, assieme a Juan Hernangomez mette le basi per l’allungo definitivo. La Turchia al 33′ tira con 2/16 dalla lunga, impossibile sperare di vincere vs questa Spagna troppo talentuosa anche se sonnacchiosa. Ancora Korkmaz (MVP con 20 p.ti), dalla lunga, la Turchia ci vuole credere quando mancano 5 minuti (59-50), ma Rubio vuol far vedere la sua classe e la sua freddezza: sfidato al tiro dalla lunga non perdona per ben due volte, al 36′ gli Iberici volano a +11 e per la Turchia è di fatto la resa. Il resto del tempo è puro garbage-time, si chiude sul 73-56 una gara in cui comunque i padroni di casa hanno dato tutto quello che potevano e sapevano dare.
Parziali: 19-1o; 14-15; 16-18; 24-13
Fabrizio Noto/FRED