Eccoci. Aspettiamo questo Eurobasket 2017 da due anni, da quando la Lituania ci impedì per l’ennesima volta da 14 anni a questa parte di entrare le novero delle migliori quattro del Vecchio Continente: questa sera alle 20.30 alla Tel Aviv Arena, la nostra incerottata ma fiera Nazionale affronta Israele, la squadra padrona di casa.
Scriveva ieri su Repubblica Waler Fuochi presentando il torneo:”Senza Danilo Gallinari, leader mancato per una rissa pugilistica fuori programma, Azzurra lo aprirà domani (l’Europeo,ndr) sera con la sfida più scomoda. Israele non avrebbe, in qualunque altro posto, statura e spessore minacciosi come qui, spinta dall’aria di casa nel suo mitologico Yad Eliyahu: un esordio controvento, insomma, per una nazionale già immersa in un viaggio dentro l’ignoto”.
Già Israele ed il suo pubblico, la capitale, quel palazzetto dove gioca il Maccabi Tel Aviv nel quale le cifre ufficiali raccontano di una capienza massima di 10.383 persone. Ma nel quale c’è da giurare che stasera ce ne saranno molte di più oltre al fatto che un’intera nazione sarà sintonizzata davanti alla televisione per assistere alla prima partita di un campionato europeo che si gioca sul suolo israeliano.
Facile scrivere che la chiave della partita sarà il controllo del ritmo ma mai come in questo caso dovrà essere così per noi: se accesa anche dal suo pubblico Israele potrà mettere benzina nelle gambe per l’Italia saranno dolori frenare i ragazzi di coach Erez Edelstein. Presentando la squadra ospite qualche settimana fa, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con un collega israeliano del Jerusalem Post, Allon Sinai.” Israele cercherà di correre non appena se ne presenterà l’opportunità. La squadra ha un solo vero big-man sotto canestro, Howell appena naturalizzato, e dunque cercherà di prendere vantaggio da questo schieramento cercando il contropiede il più possibile. Ma avendo questo problema di centimetri sotto canestro allo stesso tempo quando non sarà possibile la Nazionale israeliana ricorrerà molto spesso al tiro da tre“.
E noi? Coraggio, faccia tosta – come ha detto di voler vedere Ettore Messina – calma, esecuzione dei nostri giochi, altrimenti siamo messi male perché gli unici capaci di giocare 1vs1 sono Belinelli e Datome ma saranno anche i più controllati da ogni difesa, e contestare ogni rimbalzo. Siamo piccoli noi e loro quindi se saremo capaci d’essere più “feroci” e determinati in questo aspetto della gara, può darsi che si esca con una vittoria. Il che potrebbe essere un passo molto lungo sulla via della qualificazione. Il contrario potrebbe voler dire complicare in modo assai difficile le cose.
E naturalmente la difesa che dovrà essere impeccabile, sul portatore di palla, sulle linee di passaggio, nel rendere difficile ogni tiro o ogni appoggio ai “lunghi” israeliani ed ogni riuscita del pallone per i tiratori. Insomma in tutto, altra cosa facile a dirsi e scontata, ma in un esordio europeo reso così difficile dalle nostre assenze e dal fatto che giochiamo contro un pezzo di storia del nostro sport a casa sua, non ci sarà nulla da lasciar per strada.
Eduardo Lubrano