Il mio sogno di vedere la massima serie della nostra pallacanestro giocata da soli 12 squadre con un livello di competitività altissimo, con le prime quattro matematicamente ammesse ai quarti di finale e le altre otto che si “azzuffano” per raggiungerle è impraticabile per diverse ragioni. Una delle quali è stabilire il criterio per le retrocessioni e chi fa i playoff. Le prime otto ai playoffs e le ultime quattro ai playout? Non mi convince però…
Ma forse ridurre la Lega A a 14 squadre sarebbe già un compromesso sulla strada della qualità altrettanto accettabile. Perché qualcosa bisogna fare per evitare di assistere allo scempio che le squadre che ad un certo punto della stagione capiscono di essere fuori dai playoff e dalla retrocessione mettono in atto, alzando i remi della propria barca. Così come quelle che certe di essere ammesse alla seconda fase mollano i freni e giocano tanto per fare presenza.
Allora 14 squadre: le ultime due retrocesse in A2 con conseguente doppia promozione – come viene promesso da tempo fa Federazione e Leghe varie – le prime 4 ammesse ai quarti di finale, le rimanenti otto giocano un turno in più per determinare 4 squadre aventi diritto di sfidare le prime quattro che aspettano. E l’attesa non è sempre un bene su certe formazioni che potrebbero snervarsi così come altre che avrebbero bisogno di qualche giorno in più si vedrebbero costrette invece a ricominciare tutto.
E’ solo un’ipotesi sia chiaro nel senso che un sito, un giornalista non ha sempre il dovere di criticare ma anche quello di proporre qualcosa che gli sembra possa migliorare. Disponendosi a dialogare col solo obbiettivo di vedere questo sport crescere perché così non ci siamo, proprio non ci siamo, 16 squadre sono troppe, 16 squadre professionistiche non ci sono come ogni anno scopriamo piangendo lacrime amare per la retrocessione forzata di una o la scomparsa di un’altra. Criteri certissimi di ammissione ai campionati, prima delle iscrizioni e tolleranza zero. Solo così si rilancia il prodotto pallacanestro.
Eduardo Lubrano