Il patron della Pallacanestro Reggiana Stefano Landi ha parlato ai microfoni di “Grissin Bon Channel”.
Molti i temi affrontati: dal bilancio della stagione conclusa al mercato; dal ritorno in Eurocup alla riforma dei campionati e gli scenari futuri. Landi ha confermato la scelta della linea verde e italiana da parte del club inaugurata quest’anno dal ritorno di Mussini e dall’ingaggio di De Vico e dal prossimo di Candi dalla Fortitudo.
Si riparte da due punti fermi che sono Della Valle e Cervi:
”Sono giocatori che abbiamo sotto contratto e che rappresentano due punti importanti ,per la nostra squadra. Ribadisco che per me devono restare a Reggio anche se per forza non teniamo nessuno: se qualcuno avesse desiderio di andarsene ne parleremo e troveremo un accordo.”
Landi considera importante il ritorno in Eurocup
“Dopo che lo scorso anno avevamo subito una vera ingiustizia sportiva con la nostra esclusione anche se non voglio più parlarne. Incontreremo squadre di primo livello che faranno di questo torneo una sorta di seconda Eurolega: questo ci onora e ora dovremo attrezzarci per fare una figura decorosa”.
Landi è intervenuto anche sul progetto di riforma dei campionati varato dalla Lega giudicando positivamente la proposta di allargamento del numero di squadre.. “..Ma a patto che sia sottoposta a precisi criteri di selezione per impianto e solidità finanziaria. Tutto questo con l’obiettivo di lanciare definitivamente uno sport bellissimo ma che non riesce ancora ad avere il giusto risalto nella considerazione degli organi di informazione”.
A proposito di impianti, Landi ha sottolineato “..L’importante lavoro di restyling e allargamento del palasport di via Guasco per il quale ringrazio il Sindaco Vecchi e tutta la Giunta: con il previsto e successivo allargamento per giungere a quota 5 mila avremo una buona struttura anche se il mio sogno resta sempre la Casa Biancorossa dove la prima squadra, il settore giovanile e la struttura societaria possano lavorare insieme”.
Landi poi lancia anche la proposta di “Sostituire il premio per l’utilizzo dei giocatori italiani in un sostegno ai club che avranno maggiormente investito sul vivaio, dati alla mano: questo per incentivare la creazione di giovani talenti. Come Reggio Emilia riteniamo di avere tracciato una strada”.
Una scelta che incide anche sul discorso della eleggibilità:
“La scelta di puntare sugli italiani che abbiamo fatto anni fa è stata fatta semplicemente perché ci crediamo: sono per la libera scelta non per gli obblighi di impiego nel numero di italiani”.
Infine il sogno:
“Che non vi sia più alla Pallacanestro Reggiana un uomo solo al comando, e cioè il sottoscritto: questo anche guardando a quanto avvenuto con Benetton, Snaidero, Scavolini il cui abbandono ha avuto pesanti ripercussioni sulla vita del club. Bisogna lavorare, e in questo è impegnata tutta la società, ad allargare la base societaria e far fronte insieme agli sforzi per arrivare alla autosufficienza economica., Quando entrai nella Pallacanestro Reggiana eravamo un pool di 10 imprenditori e gli sforzi erano condivisi. Questo deve essere il nostro obiettivo”.