Bologna, 15 giugno 2017 – Raddoppio Virtus in gara 2 di Finale per la promozione. Ancora netto, non come 48 ore fa, ma comunque con una partita controllata, qui si come martedì. A partire dal secondo quarto, dopo che nel primo, di nuovo, si era andati senza tanti freni in attacco. Poi il primo allungo, con la firma inattesa di Davide Bruttini, uscito dalla panchina per giocare, probabilmente, i suoi migliori 24’ in maglia Virtus. La difesa non è mai mancata, ma oggi sono arrivati anche 9 punti, tutti dal peso specifico enorme, perché arrivati quasi sempre in momenti in cui Bologna aveva estremo bisogno di vedere muoversi la retina.
Chiuso il primo tempo avanti in doppia cifra (43-33) la Segafredo ha messo la freccia da subito nella ripresa grazie a un Michael Umeh ancora una volta irresistibile: 26 punti con 6/8 da tre punti, per un aggregato di 13/20 da dietro l’arco in queste prime due gare. Trieste questa volta non è crollata e ha provato sempre a rientrare, mischiando i quintetti, trovando, ad esempio, un efficace Cittadini per limitare Lawson (11+9 rimbalzi con 20 di valutazione). Green, alla faccia del risentimento muscolare, è stato un’iradiddio (30 punti con 12/18 e 34 di valutazione), Cavaliero ha fatto male soprattutto da tre punti (17 con 4/7 al tiro pesante), Da Ros ha mostrato segni di ripresa (13+6 e 4 assists), soffrendo comunque la difesa di Bruttini. Ma Bologna non è mai andata veramente in difficoltà, ancorata ad una difesa rocciosa e con Umeh e Lawson che hanno messo i punti dell’allungo definitivo nel finale.
La Segafredo, dietro a Umeh, ha avuto tanti protagonisti. Rosselli e Spissu sono entrati subito in partita, chiudendo poi con 23 punti combinati. Spizzichini ha dato la solita energia dalla panchina. L’unico un po’ in ombra è apparso Gentile, in una serata storta di tiro (2/8 per 6 punti e anche 1/3 ai liberi), mentre Ndoja, per una sera, ha dovuto cedere la scena a Davide Bruttini. Ora la Virtus è a 40’ dalla serie A. Ma saranno 40’ lunghissimi. Trieste è andata sotto in queste due partite, ma ha dimostrato di essere viva e in casa, si sa, è tutta un’altra squadra. Riuscire a ripetere il 24/49 da tre punti messo insieme in queste prime due gare sarà probabilmente impossibile e allora sarà necessaria la difesa che si è vista per larghi tratti fin qua. I momenti difficili arriveranno, e servirà non andare troppo in apnea. Come detto da Ramagli in post partita, serviranno, come voglia, dieci Bruttini.
L’Alma va via da Bologna con tanto su cui riflettere. Lo spirito, oggi, è stato quello giusto, ma il campo ha parlato di due vittorie limpide per la Virtus. C’è il problema Jordan Parks, oggi fermo a zero punti segnati e con una prestazione quasi inspiegabile, e che non può solo essere in accoppiamenti complicati. Detto di Green, Cavaliero e Da Ros, i migliori e all’altezza della situazione, dietro sono mancati un po’ tutti: Bossi, Parks, Baldasso, Pecile, Prandin, Simioni e Cittadini in tutto hanno fatturato la miseria di 9 punti. Troppo poco per pensare di vincere. La speranza, riposta con solidi indizi per cui crederci, è che il PalaRubini rimette in vigore prima di tutto loro, per cercare di iniziare una rimonta che avrebbe un che di storico.
I primi due canestri sono di chi, sulla carta, stasera non doveva esserci: Green da una parte, Spissu dall’altra inaugurano la partita. Rosselli vuole subito testare l’americano dell’Alma e gli mette pressione in difesa. Rubata per la schiacciata in contropiede e altri due punti con una penetrazione sul fondo. Ma il moro di Dalmasson risponde subito con una tripla piedi per terra. Cavaliero dall’arco fa 12-10 Trieste, dopo che si era stati sul 10-4 Bologna. Umeh, però, trasforma un gioco da quattro punti. Lawson schiaccia e la panchina ospite chiama time out sul 16-12 Segafredo. Come in gara 1 le difese non sono propriamente reattive, e gli attacchi ne beneficiano. Green c’è eccome e segna ancora, Cavaliero accorcia. Di là Lawson pesca una gran tripla sulla sirena dei 24”, ma ancora Green risponde con un 2+1 ed è già in doppia cifra. Cominciano i primi aggiustamenti. Green va su Umeh per disturbarlo con la sua maggior altezza. Da Ros segna un bel piazzato, Lawson sfrutta il bonus dalla lunetta, ancora Green chiude con una gran schiacciata. Primo quarto godibile, 25-23 Virtus.
Da Ros e Green firmano il nuovo sorpasso ospite, ma Spissu costruisce un tiro da tre punti aperto per Spizzichini che non sbaglia. Anche qui, come martedì, si cominciano a vedere le difese e con loro i contatti. Sul 30-29 Bologna si smette di segnare, ma è il segnale che la partita è cominciata per davvero. Bruttini interrompe il digiuno con un bell’appoggio da sotto, Umeh ribadisce con una gran tripla in transizione: 35-29. Mentre Javonte Green continua ad impazzare per il campo, Bruttini si conferma solidissimo, portando punti e difesa da inatteso jolly del mazzo. Trieste spreca qualcosa di troppo dai liberi e allora Bologna tiene il manubrio della partita, con Rosselli che trova cinque punti consecutivi per il 42-33 Virtus. Lawson mette la terza stoppata della sua partita su Da Ros, Gentile subisce e dalla lunetta fa il primo +10 dell’incontro per la Segafredo, che va la riposo lungo avanti 43-33.
La Segafredo sa che il terzo quarto è il momento in cui fare male e prova subito la spallata. Umeh-Spissu (su gran assist di Rosselli): doppia tripla e +16 sul 49-33. Manco a dirlo è Green che ricuce con quattro punti acrobatici, inclusa una gran schiacciata in contropiede. Rosselli interrompe tutto con una schiacciata a sua volta, ma oggi Trieste non molla e con due canestri pesanti di Cavaliero torna a -8 (51-43). Rosselli perde due palloni in fila, Cavaliero monetizza con la terza tripla. Bruttini trova un 2+1 di gran importanza e ridà fiducia alla Segafredo. Il ferro sputa un paio di tiri a Cittadini e Parks, e per il morale ospite è un colpo duro. Anche perché di là Umeh infila la sua quarta tripla. Ritrovato ritmo in attacco i bianconeri vanno a cercare Lawson, ora più libero con Cittadini, che fino a lì lo aveva controllato ottimamente, tornato in panchina a rifiatare. Si va fino al 61-48, e l’Alma prova di nuovo a rientrare. Spizzichini sbaglia un rigore, Baldasso in transizione punisce da tre, ancora -9. I quintetti in campo, però, ora premiano la Virtus che può sfruttare al meglio la sua coppia USA. Lawson uno contro uno non trova ostacoli. Se parte il raddoppio si aprono spazi per Umeh sul perimetro. Segna anche Gentile, primo canestro dal campo, sul finire di quarto. Al 30° è 66-52 Virtus.
Fallito il primo tentativo Bologna riprova il colpo da KO: Umeh in penetrazione, tripla di Gentile. Mentre Parks prosegue la sua partita enigmatica le V Nere arrivano al massimo vantaggio: 71-52. Fuori allora lo straniero di Dalmasson e dentro di nuovo Cittadini. Immediato parzialino ospite: 7-0 di Cavaliero e Da Ros. Michael Umeh però è in uno stato di grazia totale: altra tripla, altro gioco da tre punti, di nuovo +18 (79-61) con 3’ da giocare. Green è l’ultimo a mollare, ma Bologna ormai è troppo lontana. 2-0. Da lunedì ci si trasferisce in terra giuliana.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – ALMA TRIESTE 82-69
Parziali: 25-23; 18-10; 23-19; 16-17.
Progressione: 25-23; 43-33; 66-52; 82-69.
MVP: Michael Umeh.
WVP: Jordan Parks.
Nicolò Fiumi