La partenza è dalla fine, la finale playoffs per la Poule A2, nell’inizio stagione nemmeno s’immaginava di arrivarci di giocarcela, di avere delle possibilità di essere lì tra le prime 8 della Serie B e soprattutto tra le prime due del nostro girone, unica Abruzzese a lottare nella post season in tutti i Campionati, unica abruzzese nei playoffs ad andare avanti fino a un centimetro dalla gloria.
Che poi cos’è un centimetro!? È una misura arbitraria, standardizzata per definire una distanza, un “limite”, che nella fisica delle cose esiste ma nella testa delle persone può essere oltrepassato e migliorato sempre. Come diceva un grande regista rivisitando uno dei miti greci per eccellenza:
“Non sono mai stato sicuro che la morale della storia di Icaro dovesse essere: non tentare di volare troppo in alto, come viene intesa in genere, e mi sono chiesto se non si potesse interpretarla invece in un modo diverso: dimentica la cera e le piume, e costruisci ali più solide!”.
Questa stagione ha fatto capire che dimenticare cera e piume è possibile e progettare per un futuro roseo per la il Basket farnese è possibile e futuribile tutti insieme dai tifosi alla società, dai giocatori allo staff tecnico e atletico. Quest’anno se l’impossibile non era preventivabile, è successo di tutto nel bene e nel male, ma ci siamo rialzati, ci siamo compattati siamo diventati una famiglia… e questi “fagiani” diventati “cigni” ci hanno fatto osservare il “sole” ancora più da vicino!
Simone Gatti: numero 1, e non solo per la divisa da gioco! Un giocatore che approda in terra farnese, dopo stagioni esaltanti tra la A2 e la B, giocandosi la Coppa Italia e la promozione in A2 da capitano di quella che poi sarà a tutti gli effetti l’avversaria farnese nella finale playoffs. Arriva a Campli entusiasta dell’ambiente ed innamorato del posto e del calore del pubblico visto da avversario durante la stagione passata. Professionista incredibile, rigenerato dalla cura Millina/Mazzaufo esprime un basket semplice ma pieno di colpi di genio. In questa stagione vero perno in fase di attacco per la Globo Infoservice, macina punti a iosa e stoppate come se piovessero, vero rebus per le difese avversarie. Memorabili le sue triple! Se proprio dobbiamo ricordare una prestazione su tutte, diremmo i 33 punti contro Matera in campo neutro con schiacciata in reverse e il tiro dell’ultimo secondo in semifinale playoffs con i Tigers Forlì con tre uomini addosso. Gli dei dello sport, come nei più classici racconti omerici, lo tirano fuori dalla battaglia proprio con un colpo al tendine d’Achille… da commozione e tonfo al cuore il pianto liberatorio in gara 4 con Barcellona a bordo campo stampellato ma totalmente concentrato sui compagni! Ad maiora “Gatto”, ti aspettiamo più forte e col sorriso come sempre!
Voto: Come nel gioco del Cucù, i farnesi hanno il loro “Gnaaaooooooo”, se l’avversario lo pesca non vede più il canestro!
Matteo Norbedo: numero 2, primo anno di Campli dalla lontana Trieste, stagione precedente ad Udine dove ha assaggiato la Serie B e conquistato una promozione in A2. Primo contatto con il basket farnese Di Giuliomaria che gli spiega chi è Millina, secondo la telefonata diretta del “Millo” a cui sembra abbia risposto “Coaach, io soldi… dovrei pagare per giocare con voi!”… 18 ore dopo era in Piazza Vittorio Emanuele II a Campli con le scarpette allacciate. Giovane under di ottima prospettiva il Millo lo “massacra” per bene tutta la stagione, cambio di Bottioni, fa vedere piano piano delle cose interessantissime, finale di stagione in crescendo. Playoffs affrontati con gli occhi della tigre ha sciolinato delle belle accelerazioni uno contro uno sul parquet, migliori gare il break in gara 2 a Forlì con 5 punti e una palla recuperata in meno di 20 secondi e la serie con la Poderosa dove ha mostrato un ottimo piglio da uomo squadra. Memorabile la scena di due tifose che dopo gara 3 escono dal PalaBorgognoni esultanti con le scarpette del “Norby” sotto braccio… tombeur de femme!
Voto: Giovane capace… nel prossimo anno sarà un giocatore a cui affidare le chiavi del gioco!
Riccardo Bottioni: numero 6, secondo anno a Campli, totalmente consacrato a Re del gioco farnese, tutto passa attraverso lui e dispensa assist come se fossero caramelle. In pick & roll, fa schiacciare chiunque, riesce a far passare il pallone ovunque… leggenda vuole che in allenamento sia riuscito a fare un assist con il Millo in mezzo sfiorando uno dei sui “sobri” cappelli da allenatore consumato senza farglielo volare dalla testa. Un puma da Serie A sul parquet del PalaBorgognoni, se nel prossimo anno lo dovessimo vedere tra le grandi d’Italia nessuno si potrà stupire. Non c’è stata una partita in cui sia stato veramente sotto tono, grande continuità di prestazioni e di gioco. Mastino in difesa, se gli avversari gli concedevano spazio diventava un saetta imprendibile. Fine stagione sempre in crescendo soprattutto in carisma consapevole delle proprie potenzialità. Memorabili le statistiche della partita di Monteroni, 0/147 tiri da 2… eppure a noi sembrava che avesse tirato un po’ di meno e ne avesse messi qualcuno in più… invidiosi! E poi come non ricordare che è stato nei sogni il principe azzurro di molte, ma più che concentrato sulla palla a spicchi!
Voto: “La mano sinistra di Dio…” la mette dove vuole!
Alberto Serafini: numero 7, eredità pesante nella storia cestistica farnese maglia indossata da due capitani recenti come Jason Lee Stura e l’immortale Enrico Gaeta, e nella storia sempre affibbiata a giocatori chiave! “Figlio al prodigo” della Globo Infoservice Campli dopo la stagione della promozione in Serie B, dove si ruppe lo scafoide, va a Silvi per giocarsi ancora una promozione in Serie B. Nel progetto di Millina torna ad esserci spazio anche per lui, e il ragazzo torna di buon grado a vestire i colori bianco/rossi. Alberto diventa una di quelle scommesse vinte dal coach, tornato diventa uomo importante in spogliatoio e acquista un carisma “allucinante” in campo, gran parte delle fortune difensive del Campli per più di tre quarti del Campionato sono dipese dalla sua vena volitiva al sacrificio e buttarsi su ogni pallone. Finale di stagione sempre sugli scudi e votato al gruppo! Memorabile nel derby folle di Giulianova la stoppata “not in my home” a Gallerini all’ultimo secondo che valse la vittoria!
Voto: Gladiatore di una concretezza disarmante!
Lucio Salafia: numero 8, “Dalla Sicilia con furore!” Sembra il titolo di un film anni 70 misto tra i racconti neorelistici pasoliniani, dell’esodo del mezzogiorno alla ricerca di fortuna nello stivale italico e i film americani di kung fu dove l’eroe sconfigge i cattivi. La storia di Lucio sembra un misto delle due cose, approda a Campli dopo un po’ di Serie A, a fare lo sparring partner ai lungi americani. Arriva a Campli con tanta voglia di fare e tanta disponibilità a mettersi i gioco. Soprattutto nella visione del Basket di Millina dove anche i lunghi devo essere autonomi e avere letture da play maker per farsi trovare pronti su ogni posizione. Il ragazzo fatica alla grande per entrare nell’ottica del nuovo gioco impostato dal coach, suda lotta e si sacrifica! Campionato da lottatore, nonostante il poco minutaggio, uomo di spogliatoio e primo a compattare il gruppo nei momenti di difficoltà. Qualità ci sono, forse ha pagato un po’ l’anno di ambientamento, lavoratore infaticabile.
Voto: Uomo squadra dalle grandi potenzialità!
Matteo Stucchi: numero 9, capitano dell’Under 20 di coach Tarquini Campione Abruzzo 2017, è il giovane più presente nelle convocazioni della Serie B di quest’anno, tanta gavetta per il giovane Stucchi che tra l’anno scorso e quest’anno insieme ai suo colleghi Giacomo Scortica e Federico Nardi qualche soddisfazione se la sono tolta tra Seri B, Under 20 e Serie D. Per il momento record man camplese perché è il primo ragazzo del vivaio farnese del basket moderno a giocare una finale playoffs in Serie B avendo avuto ampio minutaggio nella serie con la Poderosa Montegranaro. Giovane volitivo tanto sudore in allenamento e tanta passione per lui. Sicuramente il futuro è suo!
Voto: La gioventù che ci piace!
Nicolas D’Arrigo: numero 10, argentino dalle mani buone e ottima visione gioco, arriva nel mercato di riparazione, per la partenza di uno dei perni del gioco bianco/rosso Tonino Serroni. Fermo dopo l’esperienza a Martina Franca della scorsa stagione, arriva e si mette subito al servizio della causa sapendo che più la squadra funziona, più lui può emergere. Apporto fondamentale per le rotazioni, nei playoffs il suo contributo diventa fondamentale anche in cabina di regia. Sicuramente nella prossima stagione si potrà vedere di più di questo argentino della “cantera blaugrana”. Memorabili le sgomitate in difesa prese e restituite nella serie con Barcellona Pozzo di Gotto!
Voto: Cecchino del futuro!
Onorio Petrazzuoli: numero 13, il protagonista assoluto della scorsa stagione. L’uomo simbolo del percorso farnese in questi due anni, gela il PalaBorgognoni nel 51° Trofeo Nino Di Annunzio, la settimana prima del Campionato con un infortunio gravissimo, rottura del legamento crociato, che di fatto lo tiene fuori per ¾ del della competizione. Il vecchio “Gnogno” non demorde, diventa collante nelllo spogliatoi per i nuovi arrivati e il nucleo del squadra. Non salta una seduta di allenamento in qualità di 3° assistente aggiunto di Millina. Sembra un leone in gabbia costretto per mesi a fare differenziato rispetto a tutta la truppa. Ma poi torna in campo e fa vedere tutta la sostanza di cui è dotato. Memorabile lo show in Campionato contro Giulianova in casa nell’ultima partita al PalaBorgognoni e nella serie playoffs vero mattatore a Barcellona Pozzo di Gotto con una tripla voluta è dir poco, con l’urlo di gioia franese dall’altra parte dello stivale! Uomo incredibile non molla nulla nemmeno nella serie finale con la Poderosa Montegranaro. Un samurai farnese!
Voto: Gloria e Onore tra gli immortali al “Gnogno”!
Riziero Ponziani: numero 14, altra vera scommessa di Millina e della società insieme a Norbedo e Salafia, arriva da Rieti in A2 con della buone referenze in fatto di movimenti di gioco e potenzialità, da un signore che di basket ne capisce e conosce la piazza farnese il Re di Rieti “Picchio” Feliciangeli esploso proprio a Campli in gioventù. Inizio di Campionato faticoso per il tanke “Ponz” che si deve adattare a un gioco milliniano fatto di letture e movimenti continui, lavora duro il ragazzo. Seguito con la lente d’ingrandimento anche dal Prof. Mazzaufo per trasformalo da “cinghialotto” a un orso marsicano verace sotto canestro, da dopo metà campionato assistiamo a una metamorfosi incredibile. Diventa un perno fondamentale nelle rotazioni dei lunghi, anzi passa anche in quintetto base nell’ultima fase della stagione e nei playoffs. “Mazzulatore” instancabile, le prende e le da senza colpo ferire, comincia a vedere il canestro con continuità e concretezza. Il Ponz si è trasformato in un arma da guerra!
Voto: “Toglieteci tutto…” ma non le spallate del Ponz sotto canestro!
David Petrucci: numero 16, graduato a capitano dopo il passaggio di Giovani Montuori dall’altra parte della barricata, gioca la sua stagione da uomo importante. Prima parte di stagione, dedicata al uomo dalla panchina per dare il cambio a Serroni ma sempre con punti buoni tra le mani, con la partenza del teramano comincia a macinare minuti e a ritagliarsi attimi importanti durante le partite. Ormai super esperto della post season dei farnesi esplode in tutta la sua “follia” proprio nella fase playoffs dove diventa un cecchino allucinante. Da ricordare la tripla che fa esplodere il PalaBorgognoni nella serie con Barcellona Pozzo di Gotto che di fatto insieme a due suoi liberi successivi archivia la pratica e porta i farnesi a una storica finale playoffs.
Voto: Più che l’Eroe di San Vincenzo, Petrucci è un Garibaldi del Basket!
Bruno Duranti: numero 22, l’italo brasiliano più romano del Sud America, torna a Campli dopo l’infortunio di Onorio Petrazzuoli richiamato alla corte del Millo in gran urgenza come un cavaliere della tavola rotonda nelle saghe celtiche su Re Artù e il Santo Graal. Brunetto che si era accasato nel pre-stagione alla Juve Caserta in Serie A, torna e nei primi allenamenti va veramente a “a tutta”! In Campionato da quella concretezza granitica a tutta la difesa farnese, soprattutto nella seconda metà difende per 4 e appena qualcuno sbaglia un passaggio lo ritrovi appeso al ferro avversario, avendo chiuso il recupero con l’ennesima schiacciata. Acquista in questa stagione la consapevolezza di essere un giocatore chiave nel gioco farnese, diventa anche beniamino di gran parte del pubblico, tantissimo lavoro sporco e pochi cali di concentrazione, a parte il derby in casa con Giulianova. Secondo anno super concreto, per la cesta di capelli più amata a Campli. Memorabili le stoppate di questa stagione, una su tutte quella che ha chiuso la via del canestro a Joel Mayer con Forlì e conseguente passaggio della truppa biancorossa alle semifinali.
Voto: “Che cosa fa’ Bruno Duranti! Sale in cielo e stoppa Joel Myers!!!! Stoppata fantascientifica… … Bruuuunooooo Duranti!”
Giovanni Montuori: numero 4, aaaaahhhh… scusate primo assistente di Piero Millina, primo anno di panchina per il playmaker ormai farnese di adozione. Vederlo a bordo campo in tuta in allenamento e vestito di tutto punto durante le partite di campionato fa un certo effetto! Stagione di lavoro nel dietro le quinte spulciando i segreti delle avversarie, ottimo collante tra squadra e staffa tecnico conoscendo tutte le beghe di una vita da giocatore.In un allenamento è stato visto con la palla in mano in una gara di tiro ha piazzato 25/30! Chioccia dalla panchina per il giovane Norbedo che si trova due maestri come Bottioni e Montuori a spiegargli i segreti della visione di un playmaker di basket. Qualche panchina da primo allenatore per impegni di coach Millina extra cestistici, lo consacrano a pietra miliare della storia del basket farnese. Anche perché la società ha deciso di affidargli tutto il progetto minibasket in questa stagione da ricordare per Campli.
Voto: “C’è solo un cap…. azzzzzzzz di nuovo, chiedo perdono! Nostalgia canaglia!”
Tiziano Tarquini: secondo assiste in panca di Piero Millina con Montouri chiude un trittico tecnico che poche squadre in Serie B posso vantare. Emiliano come il Millo e vecchia conoscenza del basket ad alti livelli, da anni ormai si dedica esclusivamente alla formazione giovanile, viene chiamato apposta dalla società per dare concretezza al progetto farnese. Lui accetta di buon grado e si cala perfettamente nella vita camplese. Primo anno di cura Millina/Tarquini al Settore giovanile e i risultati si vedono… Titti porta alla vittoria del titolo Regionale Under 20 i farnesi e con lo stesso gruppo in Serie D insieme ad alcuni senior farnesi chiude quarto il campionato e solo per delle casualità esce dalla griglia playoffs per il passaggio in Serie C. Memorabili le sfuriate a bordo campo soprattutto in Serie D, sembra che in stagione ci fosse una scommessa con il Millo per chi beccasse più squalifiche, la gara l’ha vinta Titti ampiamente!
Voto: “Coaaaaaaachhhhhh… Carletto dice che gli hai fatto fare troppe trasferte!”
Prof. Claudio Mazzaufo, Marco Di Marco, Federico Porrini, Angelo Masci: qui siamo in presenza del miglior staff atletico che una squadra possa avere! Dal “Prof.” Palma D’Argento al Merito Tecnico CONI, a Federico Porrini nuovo innesto stagionale nello staff passando per Marco uomo di fiducia di Mazzaufo ed Angelo osteopata dalla palla di cristallo. Mai come questa stagione lo staff tecnico ha lavorato in pieno sincrono con quello atletico, e mai come quest’anno lo staff atletico ha spulciato ogni minimo aspetto della preparazione e del mantenimento fisico degli atleti. Plauso immenso per il piano di riabilitazione che ha rimesso sul parquet Onorio Petrazzuoli in tempi record e con una concretezza disarmante, caricando positivamente l’atleta sin dai primi passi nella riabilitazione e poi nel potenziamento. Sicuramente Gatto sarà in buonissime mani. Non sono parole retoriche, se ogni anno che passa i giocatori farnesi danno il meglio e vengono rimessi in condizione di offrire performance di alto livello è soprattutto merito di questo staff capitanato e guidato da Claudio Mazzaufo, collante e guida dei giovani professionisti farnesi.
Voto: “Il limite non esiste… esiste solo la certezza di poter fare meglio!”
Piero Millina: coah di questo manipolo di “fagiani” che in tre anni a Campli ha realizzato letteralmente l’impossibile. L’anno scorso lo abbiamo definito il “Che” dall’accento bolognese quest’anno si è superato. Se per la cabala è nato il giorno di Natale, sempre per la cabala, il cristo nei vangeli realizza 3 miracoli fondamentali: il primo in assoluto che ne dimostra la natura “divina” trasformando l’acqua in vino, la moltiplicazione dei pani e dei pesci per sfamare la voglia di Verità sul lago di Tiberiade, e la Resurrezione dopo la morte per salvare l’uomo del peccato. Beh se ci pensate il Millo sportivamente ha fatto qualcosa di simile: il primo anno ha trasformato una squadra in una perfetta macchina da guerra che ha vinto la promozione in Serie B partendo dal fondo della classifica (gli ultimi saranno i primi… molto evangelico!), nel secondo ha fatto veder il basket a tutti e soprattutto che tutti possono essere eroi, e il terzo anno è riuscito a far “risorgere” l’affetto farnese sopito per questo Sport trascinando intere famiglie al PalaBorgognoni!
Voto: Moderno Cesare attraversato il Rubicone, “Veni, vidi vici!”
Ovviamente come ogni anno nel “Pagellone” si scherza e ci si diverte a ringraziare chi ha dato tutto per questa maglia e questi colori, in maniera gogliardica e fuori dalle righe. Perché il segreto per arrivare a certi successi è anche non prendersi troppo sul serio e mantenere lucida quella follia che ti porta ad andare oltre il “limite”. Insieme oltre ogni limite, dal pubblico e la piazza che si sono ricompattati intorno a questa squadra, ai veri protagonisti di quest’annata i giocatori e lo staff, alla società che puntando i gomiti vuole con l’aiuto di tutti rilanciare il progetto di una Campli presente nel Basket italiano.
Quest’annata rimarrà nella leggenda della nostra piccola Storia, dove però i protagonisti saranno eroi immortali per sempre!
Grazie a tutti e Forza Campli!
UFFICIO STAMPA CAMPLI BASKET “NINO DI ANNUNZIO” 1957