Bologna, 30 maggio 2017 – Missione compiuta per la Virtus Bologna, almeno la prima parte. Imperativo era non perdere il fattore campo e così è stato. Dopo gara 1 altro netto successo anche nel secondo atto di questa semifinale. Bolognesi sempre in controllo, con vantaggi anche fino al +19 (56-37). Ravenna non si è mai arresa, ha continuato a lottare, rientrando sempre attorno ai 10/12 punti, ma mai oltre. Troppo morbida la difesa che ha concesso troppo alla Segafredo, 17/20 da due all’intervallo, 28/39 alla fine, ancora una volta vincente a rimbalzo (36-32 con 11 offensivi, ma 13 per Ravenna) e, anche qui di nuovo, senza doversi troppo preoccupare di una serata di tiro da tre non scintillante (7/25).
Break decisivo a cavallo tra primo e secondo quarto, propiziato dall’entrata in partita di Stefano Gentile, in campo poco per problemi di falli, ma che ha marciato a un punto al minuto (12 in 12’, ancora migliore per plus/minus con +10). 15-2 che ha portato Bologna sul +12 (37-25), mettendola a fare una gara di testa vincente. Kenny Lawson è stato il mattatore in attacco, sempre presente, concreto (22+10, 11/17 da due) e anche maggiormente coinvolto difensivamente rispetto ai suoi standard. Solito contributo di energia di Ndoja, che continua a segnare canestri dal peso specifico enorme nel contesto della gara (oggi almeno un paio, 12 e 6 rimbalzi), gran finale di Spissu, sornione ad attendere il suo momento nel finale (12 e 6 rimbalzi). Ancora impreciso da tre Umeh (1/7, ma quella a segno ha chiuso la partita), che però ha attaccato il ferro con grande costrutto, trovando tanti punti facili.
Ravenna ha da rimproverarsi una difesa che avrebbe certamente potuto fare di più, pur riconoscendo i meriti a una Virtus che ha attaccato con grande raziocinio, cercando quasi sempre il tiro migliore a disposizione. Smith, nuovamente, non ha messo freni a Lawson e in attacco ha giocato solo nel terzo quarto, dove ha messo tutti i suoi 10 punti (con 15 rimbalzi). Marks è andato decisamente meglio di gara 1, ma ancora non ha lasciato il segno sulla partita (10 punti con 4/10). Fiammata di Masciadri in apertura, con tutti i suoi 12 punti nel primo quarto, cose sparse di Sabatini (15 in 32’), un po’ sparito nel finale, dove invece si è finalmente fatto vivo Matteo Tambone (12 con tre triple), che per tre quarti aveva continuato la partita abulica di due giorni fa.
Serie ora che ha preso un indirizzo, con Ravenna che da venerdì, sul campo di Forlì, proverà a farlo cambiare. Questi 80’ hanno evidenziato la differenza di caratura e lunghezza dei due roster, dove la Segafredo è riuscita a eliminare tutto quello che in regular season l’aveva messa in difficoltà contro l’Orasì. La quale davanti al suo pubblico avrà sicuramente le possibilità di tornare dentro la serie, facendo vedere il suo volto migliore, che fin qua è uscito solo a sprazzi, mentre Bologna ha gettato sul parquet una solidità mirabile.
La partita. Ravenna parte segnando tutto quello che aveva sbagliato in gara 1: tre triple su altrettanti tentativi, con i primi otto punti che portano tutti la firma di Masciadri. La Segafredo risponde senza scomporsi e facendo il suo gioco, trovando buona fluidità in attacco e contributo un po’ da tutti. L’Orasì mette il naso avanti per prima (10-13), poi Bologna risponde con un 10-2 dove Umeh e Lawson fanno la voce grossa (20-15 Bologna). Masciadri è scatenato e tocca quota 12 punti personali, ma Rosselli gli risponde colpo su colpo. Un fischio benevolo regala due liberi a Raschi. 1/2 per il capitano romagnolo ma rimbalzo offensivo, da cui Sabatini cava i tre punti del controsorpasso, subito ribaltato dal primo canestro di Stefano Gentile, che manda le squadre al primo mini riposo sul 24-23 Virtus.
Ndoja (con la benedizione del ferro) e Gentile fanno subito sussultare il Paladozza con le prime due triple a bersaglio per Bologna, che tenta una mini fuga sul 30-23, subito fermata dal time out di Antimo Martino. Al rientro, però, Marks perde una palla banale, che subito Gentile trasforma in due punti. Spizzichini aumenta il vantaggio virtussino ed è Sabatini dai liberi a interrompere un break di 12-0 pro Bologna che la spinge fino al 34-23 (7 punti di Gentile nel frangente). L’ex Reggio Emilia non ha finito e ingrassa nuovamente il parziale con un altro canestro pesante, subito pareggiato, però, da Sabatini. La Virtus ora è in striscia e va trovare punti da Lawson che segna un paio di fade away (41-28), mentre l’Orasì va in area in caccia pericolose avventure. Fiammata di Spissu: cinque punti per il 46-30. Bologna morde in difesa e recupera palloni, Ravenna in attacco fatica a costruire qualcosa e si aggrappa alle accelerazioni di Sabatini che con cinque punti di rapina (10 nel quarto) limita i danni per i gialloblù all’intervallo lungo, con il tabellone che dice 48-35 per i padroni di casa, che da due viaggiano a 17/20.
Secondo tempo. Smith interrompe il digiuno offensivo (0/6 fin lì) con una schiacciata al primo possesso, ma la Virtus fa subito vedere che nel quarto d’ora di riposo il copione della gara non è cambiato. Piazzato sulla sirena di Ndoja, poi sei filati di Lawson per il massimo vantaggio bolognese (56-37). Ravenna reagisce e risponde con un mini break di 6-0. Lawson però è dappertutto e fa di nuovo +15 Bologna, ma Ramagli preferisce chiamare time out nel momento in cui Smith (dieci punti per lui nel terzo quarto) trova altri due punti con un piazzato da cinque metri per il 58-45. I bianconeri ne escono bene coi canestri di Ndoja e Gentile, che poi commette il quarto fallo e esce. Ndoja, poi, ha da ridire con Marks e arriva doppio tecnico per entrambi. L’ala albanese ne esce con una tripla per il +18 da cui però Ravenna reagisce ancora di pura voglia. Tripla di Raschi, canestro fortunoso di Marks sulla sirena. Dopo tre quarti gli ospiti sono ancora a -11 (65-54).
Ravenna prova a profondere lo sforzo massimo. Si innervosisce coach Martino che prende tecnico. Umeh mette un libero che, dopo i canestri in precedenza di Bruttini e Rosselli, significa nuovo +15 (70-55). La difesa Virtus alza di nuovo il volume e per gli ospiti si fa ancora dura trovare punti, anche se su due azioni abbastanza casuali Tambone trova altrettanti canestri da tre punti che tengono il divario a undici lunghezze. Bologna, come in gara 1, rallenta un po’ troppo il ritmo e i romagnoli ne approfittano per rosicchiare punti fino al -10 con una schiacciata di Chiumenti. Spissu inventa una magia segnando da tre, ma lo stesso Chiumenti risponde appoggiando al tabellone da distanza ravvicinata. Il canestro della tranquillità, allora, lo mette Michael Umeh, che pesca la tripla del +14 a poco più di 2’ dal termine. E’ fatta, la Virtus questa volta non sbaglia la partenza. 2-0 palla al centro. Da venerdì ci si trasferisce in Romagna.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – ORASI’ RAVENNA 83-74
Parziali: 24-23; 24-12; 17-19; 18-20.
Progressione: 24-23; 48-35; 65-54; 83-74.
MVP: Kenny Lawson.
WVP: Difficile scegliere un singolo. La palma va alla difesa di Ravenna che ha concesso davvero troppo agli avversari.
Nicolò Fiumi