Non sarà l’ultimo atto della stagione, ma quello decisivo per assegnare il titolo di vincitrice dei playoff del girone C. Napoli contro Palestrina, considerate dai media le squadre che più hanno meritato il prestigioso traguardo, ma una sola potrà strappare il biglietto per la Final Four di Montecatini. Semifinali che le hanno incoronate a seguito di un 3-2 con destini leggermente diversi, Napoli ha rispettato il pronostico contro Cassino ma con un’immensa prova di carattere che le ha permesso di recuperare il ko iniziale e il 2-1 nella serie.
Palestrina invece vincente all’esordio si è ritrovata sotto, ma espugnando nuovamente il PalaDolmen di Bisceglie ha capovolto la situazione e il fattore campo sfavorevole. Cuore Napoli che si presenta con un titolo quello della Coppa Italia di B conquistato a marzo, il primo posto in classifica regolare e l’enorme spinta di una città che sta ritrovando il glorioso passato. Aver superato l’ostacolo del roster di Cassino, il più completo del girone, ha infiammato gli animi di un gruppo che fa della napoletanità il suo forte, a partire dal coinvolgente patron Ruggiero e passando per la guida tecnica di Ciccio Ponticiello.
Il nucleo forte dei veterani Maggio, Barsanti e Visnjic guida un collettivo apparentemente senza punti deboli, capace di esaltare le doti di giovanissimi come Nikolic, Mastroianni, Murolo, Marzaioli, Matrone, Rappoccio e Ronconi che non dimostrano affatto inesperienza. Per certi versi doti simili a quelle di Palestrina, tecnica, abnegazione e attributi, forse col vantaggio di aver raggiunto nei mesi un’alchimia e continuità migliore.
Ma ora siamo alla finale nella quale tutto va azzerato compresi i due scontri diretti vinti dai campani, e Palestrina può finalmente vivere da protagonista questo evento dopo due semifinali consecutive. La passione riversata dai propri sostenitori ha contribuito a superare con successo ogni momento di difficoltà, specialmente contro Bisceglie, e la città di Palestrina vuole respirare a pieni polmoni l’opportunità regalata dai suoi ragazzi.
Il traguardo resta uno dei più alti raggiunti dalla ultra-cinquantenaria palla a spicchi arancio verde chiudendo di fatto un cerchio aperto dalla gestione Lulli, ma con la ferrea volontà di giocarsi tutte le chance a disposizione di cullare un sogno ancora più grande. Una vetrina importante, uno spettacolo assicurato, nel segno della massima stima e ammirazione più volte ribadita reciprocamente dalle società.
Queste le date: domenica gara1 alle ore 21.00 che la società partenopea ospiterà al Palazzetto di Casalnuovo vista l’indisponibilità del PalaBarbuto, che invece sarà regolarmente teatro di gara2 martedì alle 21.00. Venerdì la finale prenderà la via di Palestrina con gara3 fissata a venerdì 2 giugno ore 18.00, mentre eventuale gara4 sarà domenica 4 giugno sempre alle ore 18.00. Nel caso si dovesse ricorrere alla bella, il PalaBarbuto aprirà le porte mercoledì 7 giugno alle ore 20.30. Prima palla a due affidata ai sigg. Giulio Giovannetti e Sebastiano Tarascio.
Di seguito l’intervista al coach di Palestrina, Gianluca Lulli
Un obiettivo raggiunto, migliorando quella semifinale raggiunta per due anni. Un risultato straordinario che ora a mente fredda può essere compreso ancora meglio.
“E’ davvero un grosso risultato se consideriamo anche il tabellone in cui eravamo capitati, Matera e Bisceglie erano due squadre molto pericolose, Matera quasi una semifinale, Bisceglie poi non molla mai e non a caso era imbattuta al PalaDolmen, allenata in modo esemplare a Sorgentone.
Va dato merito ai ragazzi per la storica qualificazione, si gioca (così come nella vita) sempre per migliorare se stessi e i risultati quindi aver raggiunto questo obiettivo ci rende felici. Frutto degli sforzi, dell’orgoglio, spinti da un fantastico pubblico per tutta la serie: il ricordo delle 150 persone di Bisceglie rimarrà per sempre nelle nostre menti.”
Salto di qualità necessario che è venuto fuori nel momento decisivo, preparando sotto ogni aspetto la squadra a un evento come la finale che è semplicemente il riconoscimento dei progressi effettuati.
“Forse a gara1 di Bisceglie poteva esserci l’ “attenuante” delle bassi percentuali avute da loro, mentre nelle ultime due le vittorie sono state limpide per come le abbiamo giocate. Con un lavoro difensivo pazzesco tenendo le medie molto basse, e trovando fiducia al tiro: due prove di spessore nel momento più importante. Il nostro percorso altalenante in trasferta è terminato con i due exploit lontano da casa grazie in particolare alla crescita mentale di questo gruppo.”
Napoli prossima tappa, talento offensivo e organizzazione difensiva, ottimamente allenata, in poche parole la più naturale delle squadre accreditate per disputare la finale.
“La Squadra (con la S maiuscola) migliore dal punto di vista dell’unione, della compattezza, dell’organizzazione tecnica e tattica, dell’entusiasmo, quindi un avversario difficile ma che conosciamo, infatti in questi playoff è la prima volta che ritroviamo un avversaria del girone. Ci sarà qualche adeguamento magari nelle primissime gare ma l’idea di gioco rimarrà la stessa per entrambe, io resto fiducioso perché credo che adesso siamo diventati quello che volevamo permettendoci di giocarsela ad armi pari.”
Continuando nel convincimento che la difesa può fare la differenza, specie nelle serate storte al tiro, e che i dettagli faranno il resto?
“I ragazzi pur con alcune carenze hanno messo su un’ottima difesa di squadra, a volte finendo per essere penalizzati proprio nella fase offensiva perché si erano spese energie ingenti nell’applicazione difensiva, non è sempre semplice arrivare lucidi in attacco. Su questo dobbiamo insistere crescendo ancora in vista della finale, ma ora conterà la forza mentale, lo spirito e la determinazione di raggiungere qualcosa di straordinario.
Pochi giorni per prepararci ma è stato così per entrambe, i ragazzi sono entusiasti e pronti, da domenica valuteremo di giorno in giorno l’evoluzione. Quando si arriva a fine maggio per tutti è normale avere qualche acciacco, anzi approfitto per ringraziare il lavoro fisico di Dario e di tutto lo staff che ci ha permesso di arrivare fin qui in buona forma, chiaramente in serie così lunghe e ravvicinate bisogna essere bravi anche a gestirsi e poi l’aspetto emotivo farà la differenza perché può far passare in secondo piano qualsiasi fastidio.”