Gigi Datome, ala piccola del Fenerbahçe, è stato intervistato dalla trasmissione “Tutti convocati” su Radio 24[/mom_row] dopo avere vinto l’Eurolega di basket : “Per me e la nostra generazione, non vincere niente nella Nazionale sarebbe una macchia nella nostra carriera. La pallacanestro europea ha un livello altissimo, vengono anche dall’NBA per alzare il livello. Io sono un ottimista, vedo sempre le cose positive. Nonostante questo sia un gruppo che non ha mai raccolto nulla, io sono convinto che quest’estate abbiamo una grande opportunità, poi sta a noi lavorare bene nel raduno. Credo siano importanti la tecnica e la tattica, ma anche il momento di forma fisica e mentale con cui arrivi ai momenti importanti. Adesso è presto per parlarne, bisogna vedere chi saremo, però è un’altra occasione per fare qualcosa di buono.”
“Obradovic è una scuola di vita e di pallacanestro, dopo Obradovic sei pronto a tutto. Ogni carriera è diversa e ognuno fa le sue scelte. Sono convinto che Alessandro Gentile ha fatto bene ad andare adesso a Gerusalemme per rimettersi in mostra e per tornare ad essere il grande giocatore che ha dimostrato di essere”. Un giocatore sotto Obradovic non può che migliorare: ti mette sotto pressione, pretende il massimo e ti salta addosso se non sei concentrato. Uno migliora per forza di cose.”
“Ho una altro anno di contratto a Fenerbahçe. E ho l’opzione. Penso di finire la stagione al meglio e parlarne con chi di dovere. Qui stiamo facendo qualcosa di bello, ma nella nostra vita può succedere di tutto, quindi io non mi precludo niente. È doveroso parlare con il Fenerbahçe e con il coach a fine stagione,parlare degli obiettivi del prossimo anno e decidere insieme”.
“Abbiamo scritto una pagina di storia in questo sport, a parte personale, perché io non avevo mai vinto l’Eurolega, ma è la prima volta per il club, è la prima volta per una squadra turca, è la prima volta per il popolo del Fenerbahçe, la cui polisportiva conta milioni di tifosi, quindi è una cosa che rimane per sempre e averne fatto parte è qualcosa che ti rende immortale, di indescrivibile, non ci sono parole.”