Bologna, 16 maggio – Risorge, almeno momentaneamente, la Virtus Bologna, che mette in campo tutta un’altra faccia dopo il tracollo di domenica e si porta a casa una gara 2 in sostanza dominata ma che ha riproposto i tremendi alti e bassi avuti in questi playoff. Partenza sparata, 9/10 da tre punti, difesa a tutto campo, energia e vantaggio 41-19. Poi black out improvviso. Circolazione ferma, difesa di nuovo in panne, parziale 15-2 di Roseto che arriva anche fino al -6. La paura di rivivere un film già visto. Poi, come un fulmine, la nuova sterzata. Difesa, recuperi, contropiede, canestri da tre. 17-0 il parziale e partita chiusa con un quarto d’anticipo.
Capire questa squadra non è semplice, probabilmente per il suo coach in primis. Alessandro Ramagli oggi ha provato a porre rimedio alla sconcertante prova difensiva dei suoi di gara 1 organizzando pressing e raddoppi a tutto campo che hanno aiutato i giocatori a tenere alta la tensione in campo. Importante anche la risposta dopo il momento negativo del secondo, ma quando poi tiri da tre punti con 17/30 le cose vengono anche con maggior facilità. Protagonista assoluto Stefano Gentile (17 e 5 assists, +28 di plus/minus), che continua a crescere di partita in partita e oggi ha spaccato definitivamente l’incontro con regia e canestri nel terzo quarto, entrando per un Michael Umeh che, al contrario, fatica ad entrare nella serie, affaticato anche da un lavoro difensivo su Adam Smith (buona parte dei 18 punti a babbo morto, 5/16 al tiro) oscuro ma in fin dei conti efficace.
Assolutamente positivo Kenny Lawson (21 e 9 rimbalzi), decisivo in attacco come al solito, non sempre brillante in difesa, ma certamente più coinvolto di 48 ore fa. Chirurgico Ndoja (18 con 4 triple), che continua ad essere un fattore decisivo per i bianconeri e ha viaggiato a quasi un punto di valutazione al minuto. Quantità da un Guido Rosselli in leggera ripresa, sotto controllo Spissu. Preso il punto dell’1-1 ora ci si trasferisce in Abruzzo dove bisognerà capire quanto la partita di oggi sia stata farina del sacco bolognese e quanta del sacco rosetano.
Gli Sharks hanno certamente pagato l’approccio totalmente differente dei padroni di casa, ma a loro volta non sono parsi brillanti come domenica. Il solo Amoroso (19 e 5 rimbalzi) ha dato un po’ di continuità, spegnendosi però, a sua volta, nel collasso del terzo periodo. Smith è stato contenuto alla grande dalla difesa ed ha girato quasi sempre a vuoto. Sherrod (12 punti) ha avuto una bella fiammata a inizio secondo tempo ma niente più. Fuori partita Fultz (3 punti con 1/5 al tiro e 4 perse) e con lui tutti quelli che avevano messo i canestri decisivi per la vittoria della prima partita: 7 punti complessivi per Mei, Piazza, Radonjic e Fattori, dopo i 22 di gara 1. Pesante il divario finale che certamente non fa piacere, ma Roseto torna a casa comunque con il morale molto alto: l’obiettivo era uscire da Bologna con una vittoria. Centrato e ora da venerdì al PalaMaggetti sarà vera battaglia.
La cronaca del match. Bologna ha bisogno di un paio di azioni per entrare in partita in difesa. Sherrod e Smith trovano cinque punti troppo facili, ma poi gli uomini di Ramagli cominciano a farsi sentire. Raddoppi a metà campo, uscite forti sui pick’n roll. In attacco si va via sul velluto senza grandi fatiche: da tre entrano cinque dei primi sei tentativi, Rosselli guida l’attacco, Ndoja e Lawson finalizzano. Tripla Spizzichini e +10 Virtus sul 23-13. Monologo bianconero in campo. La pressione felsinea rende difficile ai rosetani anche solo passare la metà campo. Il finale di primo quarto è tutto un assolo di Klaudio Ndoja. Sette punti del lungo albanese e dopo 10’ il tabellone recita 30-13 Segafredo.
L’avvio di secondo quarto non cambia lo spartito. La Segafredo continua ad aggredire. Roseto fatica a tirare prima dei 24”. In attacco è sempre festa. Da tre colpiscono Rosselli e due volte Gentile: 9/10 il parziale bolognese. Per gli Sharks gioca solo un lodevole Amoroso, ma il tabellone dice comunque 41-19 dopo 3’30”. Roseto, nel momento peggiore, tira fuori l’orgoglio e ha un sussulto. Amoroso detta legge in post contro un Kenny Lawson totalmente spaesato, Smith ci mette un paio di invenzioni: black out Virtus che riapre incredibilmente la partita. Ci si mettono anche gli arbitri che ingoiano il fischietto negli ultimi due minuti. Roseto ringrazia e segna ancora: il parziale dice 15-2. La Segafredo può solo ringraziare che l’intervallo lungo interrompa la partita. Ora il tabellone segna 45-37 Bologna.
Casagrande e Ndoja aprono il secondo tempo con uno scambio di triple, ma la partita sembra poter seguire i binari di equilibrio di fine primo tempo. Lawson e Sherrod si rispondono un paio di volte, Smith segna col fallo, ma lo stesso Lawson risponde subito con la stessa moneta su bell’assist di Gentile: la doppia cifra di vantaggio bolognese regge. Sherrod segna dopo uno sfondamento perdonato dal trio in grigio, ma Lawson in attacco è sempre pronto a render pan per focaccia. Gentile in transizione torna a segnare da tre. 61-48 e time out Roseto. Brava Bologna a non perdere la guida della partita nonostante un metro arbitrale difficilmente comprensibile. Gli uomini di Ramagli continuano ad aggredire in difesa e i risultati arrivano. Piazza va in confusione e perde un paio di palloni in fila, Ndoja e Spizzichini capitalizzano con le triple del 67-48. Gentile chiude il quarto a modo suo con altri due canestri da tre di talento: 17-0 Virtus, 73-48 che stavolta sa davvero di KO e rimanda a un ultimo quarto di pura accademia.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – VISITROSETO.IT SHARKS ROSETO 93-66
Parziali: 30-13; 15-24; 28-11; 17-16.
Progressione: 30-13; 45-37; 73-48; 93-66.
MVP: Stefano Gentile.
WVP: Robert Fultz.
Nicolò Fiumi