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Gli ottavi di finale della A2 Citroen hanno visto il passaggio ai quarti di sette squadre provenienti dal girone Est e di una sola dal girone Ovest. E da ieri sera su giornali, siti e luoghi di discussione vari, si è scatenato un dibattito che troviamo inutile. Perché il problema non è di punti cardinali. Ma casomai geografico nord-sud. Quali sono le squadre che sono ai quarti?
In ordine alfabetico: Alma Trieste (Friuli Venezia Giulia) – De Longhi Treviso (Veneto) – Derthona Basket (Piemonte) – Dinamica Generale Mantova (Lombardia) – Ora Sì Ravenna (Emilia Romagna) – Tezenis Verona (Veneto) – Virtus Segafredo Bologna (Emilia Romagna) – Visitroseto.it (Abruzzo) – Kontatto Fortitudo Bologna (Emilia Romagna).
La squadra più a Sud è Roseto che è al Centro di Italia. Negli ottavi il Sud era rappresentato da Reggio Calabria e Scafati ed il Centro da Roma. Forse è su questa divisione che bisognerà ragionare. Ma c’è altro.
Da quando esiste la Legadue con tutti i suoi nomi venuti negli anni fino all’attuale A2 coi suoi due gironi, nei 15 campionati disputati, sono state 8 le vittorie di squadre del Nord, 4 di squadre del Sud, 3 del centro, ed un ripescaggio che non va considerata una vittoria. Lo specifico? dal 2002 Napoli, Teramo, Reggio Emilia, Upea capo d’Orlando, Eurida Scafati, Rieti, Ferrara, Varese, Enel Brindisi, Casale Monferrato, Reggio Emilia, Pistoia, Trento (+ il ripescaggio di Capo d’Orlando), Torino e Brescia nel 2016.
L’ultima vittoria di una squadra del Sud è quella del 2010 dell’Enel Brindisi. E per chiudere il quadro dei dati nel girone Est di quest’anno una sola squadra è stata senza sponsor, il Basket Recanati, mentre ad Ovest sono state cinque: Agropoli, Agrigento, Reggio Calabria, Rieti, Siena.
Tutte queste cifre evidenziano una cosa che tutti sappiamo fin troppo bene: il Sud fa più fatica per mancanza di soldi e strutture. Gli esempi di successo che qui si realizzano hanno il profumo del miracolo, anche se si tratta di un miracolo – sia ben chiaro questo – costruito da gente che sa quel che fa e che ha le idee molto chiare, vedi Capo d’Orlando quest’anno in Lega A PosteMobile.
Quindi cambiare la formula della A2 Citroen non ha un gran senso perché poco cambierebbe. A meno che a qualche “scienziato” non venga in mente di fare un girone Nord ed uno Sud, aumentando così il divario morale tra le due zone di Italia, impoverendo il Sud dove chissà quanti giocatori rifiuterebbero di scendere, e trovandosi poi al momento decisivo come quest’anno.
Perché le cose cambiano da un anno all’altro: nel 2015-16 ai quarti di finale approdarono esattamente quattro e quattro: Treviso, Fortitudo Bologna, Brescia e Imola da Est, Ferentino, Scafati, Tortona (presente anche quest’anno) e Agrigento). E Scafati arrivò alla semifinale.
Il vero aiuto sarebbe quello di garantire nella zona meridionale di Italia quasi, se non del tutto che però è un sogno, le stesse condizioni competitive del Nord o del Centro. Non con una pioggia di soldi che sarebbe offensiva ed inutile, ma con un progetto serio anche da parte della Federazione capace di convincere degli investitori che le cose si possono far bene dovunque, se c’è la voglia di farsi venire le idee.
Fabrizio Noto – Eduardo Lubrano