Casale Monferrato, 7 maggio 2017 – La Segafredo Bologna completa la propria rinascita e dopo il momento tragico seguito a gara 2 mette a segno la doppietta esterna sul campo di Casale Monferrato, aggiudicandosi la serie per 3-1 ed accedendo ai quarti di finale, dove incontrerà Roseto. Gran vittoria davvero per i bolognesi che, liberatisi venerdì della scimmia dalla spalla, hanno fatto probabilmente la miglior partita della serie, comandando sempre, senza mai dare una reale chance a Casale di entrare in partita.
Troppo l’impatto difensivo della Segafredo, che questa volta non ha sofferto a rimbalzo, anzi ha comandato (42-36), mentre gli avversari non hanno ripetuto le percentuali da tre punti di venerdì, tornando, invece, a quanto mostrato al Paladozza (4/30, con tanti errori arrivati su tiri non contestati). Vittoria ancora più pesante considerata l’assenza di Marco Spissu, appiedato da un problema a una coscia, ma che non è stato fatto rimpiangere da un sorprendente Lorenzo Penna, andato in campo senza alcun timore, chiudendo con 10 punti, 4 rimbalzi e 4 falli subiti in 21 ottimi minuti di campo.
La partita ha confermato come Klaudio Ndoja sia il vero acquisto della squadra. L’ala albanese è stata il cuore della Virtus, lottando come un leone sotto i ferri (9 rimbalzi), difendendo e segnando triple fondamentali (4/7 per 14 punti globali). Lui l’uomo in più e MVP di questi ottavi per la Segafredo. Ritorno alla sostanza anche per Guido Rosselli, dopo due partite incolori: 14 punti e 4 rimbalzi per lui, non sempre lucido (2 perse e 3/6 inusuale ai liberi), ma presente nei momenti che hanno deciso l’incontro. Bene Stefano Gentile. Lanciato titolare ha avuto ancora percentuali deficitarie (1/5 per 7 punti), ma ha guidato l’attacco con grande lucidità, facendo vedere di essere già bene nei meccanismi di squadra. Meno incisivi del solito Lawson (12 e 6 rimbalzi) e Umeh (9 punti ma una grinta come non gli si è vista molto spesso).
La Novipiù ha fatto di nuovo la sua partita, ma è finita presto fuori dal copione, con la stanchezza che ha colpito le gambe piemontesi in maniera abbastanza evidente. Sarebbe servita un’altra grande serata di tiro per pensare di pareggiare il conto, ma nel momento in cui Bologna ha azzerato il gap a rimbalzo le è bastato scommettere sulle percentuali da dietro l’arco degli uomini di Ramondino per avere vita facile in difesa. Difficile però fare rilievi a Casale, che ha davvero impegnato i bolognesi allo strenuo e, anche quando è stata sotto di 20 punti nell’ultimo quarto, non ha mollato, producendo l’ultimo sforzo che l’ha riportata fino al -10, non riuscendo però ad andare oltre. Blizzard (13 con 5/12 e 6 assists), Tomassini (pessima serata di tiro con 3/12) e Di Bella (9, 3 rimbalzi e 4 assists) sono stati gli ultimi a mollare, ma sono mancati un po’ tutti i compagni che, invece, avevano fatto la differenza a Bologna. Martinoni è stato in campo solo 13’, Severini ha dato apporto solo a rimbalzo (12 per lui) e a Tolbert non si poteva chiedere la luna.
La differenza che c’era sulla carta, insomma, si è vista solo alla quarta partita. Onore comunque alla Virtus, che nel momento più difficile ha tirato fuori carattere e classe per ribaltare una situazione non semplice, con protagonista un Alessandro Ramagli, addirittura a rischio esonero dopo gara 2, e che invece tra gara 3 e gara 4 non ha sbagliato praticamente niente. E applausi per Casale, che nonostante tutte le difficoltà fino alla fine ha spaventato avversario decisamente più quotati.
La gara. Per seguire il solito copione di tutte le altre partite, la partenza dai blocchi è decisamente migliore per Bologna, che sembra non aver abbandonato l’intensità di gara 3. Umeh ha la faccia di due giorni fa, Ndoja lotta come un leone ed è subito 8-0 Segafredo. Casale però ha insegnato che gli avversari non si possono distrarre un attimo: tripla di Natali, canestro di Denegri, appoggio di Tolbert e 8-7 in un amen. Ma l’intensità virtussina non cala e la difesa si porta dietro un attacco ispirato dalla regia di Gentile (4 assists nel primo quarto). Umeh mette una tripla, Ndoja due, Rosselli va coi muscoli a prendere punti in area e allora è solo il secondo gioco da quattro punti in due partite di Blizzard (entrato con grande impatto sulla partita) a limitare i danni per la Novipiù, sotto 15-25 al primo mini intervallo.
Casale, come abitudine, cala la carta della zona e la Virtus, anche qui come d’abitudine, rallenta il ritmo delle realizzazioni, ma più per scarse percentuali che per circolazioni deficitarie. In compenso la difesa non malla un centimetro e così per tre minuti non segna nessuno. Ci pensa Lorenzo Penna con una tabellata da otto metri a sbloccare il punteggio. Poi piazzato di Spizzichini e Casale è doppiata sul 30-15. Severini e Martinoni vanno in cerca di fortune in area bolognese e trovano cinque punti, ma Lawson risponde ben imbeccato da Ndoja, chiudendo poco dopo un parzialino di 6-0 con un piazzato aiutato dal ferro per il massimo vantaggio bolognese sul 36-20. La Novipiù paga un’altra serata di tiro pesante pessima, con, in particolare, Martinoni che proprio non ne vuole sapere di entrare dentro la serie. La Virtus per la prima volta, invece, riesce ad avere controllo dei tabelloni senza concedere cose particolare a rimbalzo offensivo. Penna mette la ciliegina su un ottimo primo tempo con un canestro in sospensione, Michelori fa 1/2 dalla lunetta e al 20° il tabellone dice 39-21 Bologna.
Tomassini e Tolbert suonano subito la carica per i propri colori al rientro in campo con quattro punti immediati, ma Ndoja con una tripla ignorante in contropiede getta subito acqua sul fuoco. Entra in campo anche Nikolic per un Ramondino che cerca disperatamente contributo da qualcuno, tra gli air ball di Severini e Di Bella e diversi tiri sputati beffardamente dai ferri. Bologna prova il colpo da KO. Ndoja inventa altri due punti incredibili, Rosselli tripleggia e poi fa bottino dai liberi: +20 sul 51-31. Ramagli a sua volta butta dentro Bruttini, non entrato in gara 3. Casale va all-in con il press a tutto campo. Bologna va in difficoltà, perdendo qualche palla di troppo, ma i padroni di casa non approfittano, continuando a prender ferri su triple aperte. Bruttini dalla lunetta fa 1/2 e a 10’ dal termine è 55-36 Virtus.
Encomiabile Casale che, con il baratro a un nonnulla, continua a lottare strenuamente in difesa pressando i bianconeri avversari con tutta l’energia rimasta. L’attacco è un problema però. Penna tocca la doppia cifra personale e rifà +20, sembra fatta ma i padroni di casa, invece, rientrano. Segna Blizzard, Di Bella toglie il tappo al canestro da tre punti: 9-0 a di parziale e -11 improvvisamente. Virtus che è in confusione, ma cerca di nervi di trovare i canestri per chiudere la serie. Lawson strappa un rimbalzo d’attacco e mette due punti, Ndoja pure recupera un rimbalzo offensivo da cui nasce la prima tripla dopo quattro tentativi di Gentile. E allora la Segafredo limita i danni, anche perché adesso Casale non sbaglia più. Ancora Tomassini e Di Bella a bersaglio, sempre -11 Novipiù. E allora ci vuole Klaudio Ndoja a mettere la tripla che è davvero il colpo da cui la Novipiù non riesce a rialzarsi. I piemontesi ormai non ne hanno più, Gentile dalla lunetta sigilla il successo. Applausi per tutti: per una Virtus che nel momento peggiore della stagione ha risposto con due vittorie esterne pesantissime, per una Novipiù stupenda che si porta dietro, forse, solo il rimpianto di quei primi due mesi abbondanti di campionato.
JUNIOR NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 54-70
Parziali: 15-25; 6-14; 15-16; 18-15.
Progressione: 15-25; 21-39; 36-55; 54-70.
MVP: Klaudio Ndoja.
WVP: Niccolò Martinoni.
Nicolò Fiumi