Su una cosa non c’è dubbio quando Ravenna e Roma si affrontano su un campo di basket: c’è grande spettacolo. Magari quelli che storcono il naso e vorrebbero vedere le difese protagoniste è meglio che non si affaccino – anche se poi non è così vero che non ci diano dentro – ma come dice il vecchio adagio dello sport, è l’attacco che fa vendere i biglietti e divertire la gente. L’Ora Sì ha vinto, con merito, anche gara 2 sul proprio campo, 97 a 93 dopo un tempo supplementare, perché nei momenti decisivi ha avuto un pò di aiuto da tutti ma soprattutto dal suo capitano, Andrea Raschi. Roma no, ha avuto tanto da Brown, da Baldasso nei primi due quarti, da Maresca, meraviglioso nel finale e nel supplementare, ma poco troppo poco da tutti gli altri. E Ravenna ha giocato gli ultimi due quarti ed il supplementare senza Derrick Marks, il suo miglior attaccante…
Il 7 su 8 da tre con il quale Ravenna ha aperto il primo quarto sembrava far vedere una gara diversa da gara 1 nella quale era stata Roma a dominare nel tiro pesante. Ma dopo un furente incontro/scontro tra Corbani e Raffa reo di aver concesso due triple a Marks dall’angolo sinistro dell’attacco ravennate in totale solitudine, l’allenatore romano ha deciso – erano passati tre minuti – di fare a meno del suo play americano e di buttare nella mischia Baldasso. Scelta ripagata con tanta energia e tanti punti. Gli ultimi sei addirittura per il sorpasso romano sul finire del periodo, 27 a 28. Ravenna malino nel tiro da due ma con un 7/10 da tre che avrebbe distrutto chiunque.
Invece messa la testa avanti l’Unicusano ha fatto di tutto per tenerla, sperando che oltre al solito Brown, ed alle triple di Baldasso anche qualcun altro dei suoi tiratori – Chessa e Landi – si iscrivesse alla partita con un pizzico di continuità. Invece nulla di tutto questo è accaduto così è toccato a Maresca fare un pò di numeri mentre tra i padroni di casa Marks, Sabatini, Tambone e Raschi si sono divisi equamente lo sforzo di segnare senza però riuscire mai a farlo accoppiandolo a due buone difese di seguito. Un tecnico alla panchina di casa ed uno ad un nervosissimo Raffa a metà del periodo hanno rischiato di rovinare una partita sin qui bella ed ancora una volta per fortuna tutti sono stati bravi a tenersi calmi. E quando Masciadri ha ripreso a martellare il canestro di Roma con le sue mani dolcissime ecco che l’Ora Sì si è rimessa definitivamente in partita – anche se non ne era mai uscita – ed ha chiuso metà partita sotto solo di due, 50 a 52.
Per arginare quella che è sembrata essere un’inerzia passata dalla parte ravennate allora Fabio Corbani ad inizio terzo periodo ha messo Daniele Sandri su Tambone fonte del gioco dei padroni di casa ma in tre minuti il giocatore milanese ha commesso il suo terzo e quarto fallo e quindi il play di formazione romana ha potuto mettere in ritmo i suoi compagni in particolare Masciadri, Smith e Raschi che qui si è erto a protagonista della gara per la prima volta portando Ravenna in vantaggio sul 63 a 61 e poi consolidando aggancio e punteggio sul 69 a 67 prima che Smith chiudesse la terza frazione sul 71 a 67 con l’attacco di Roma molto fermo e troppo ancorato alle soluzioni da tre (1 sola di Chessa) improduttive.
Inoltre, e siamo nel terzo quarto, Ravenna ha preso in trenta minuti di gara, ben 11 rimbalzi offensivi – saranno 15 alla fine contro i 16 di Roma che però sono fruttati di più – che le hanno concesso, specie nel finale molte seconde opportunità. Comunque quando Ravenna pareva voler scappare via e chiudere la contesa sul 78 a 72 poco prima di metà quarto, c’è stato il risveglio di Roma guidato da Sandri rimesso in campo da Corbani ed a 4 minuti dal termine proprio il numero 12 ha segnato l’81 pari. Difese in difficoltà, gambe stanche, più circolazione per Ravenna, più giochi a due per Roma con Brown imprendibile dopo il pick nei suoi giri verso il canestro. Ma immarcabile dall’altra parte è stato ancora Masciasdri con i suoi arresti e tiro e Raschi con le sue penetrazioni che hanno caricato di falli la difesa degli ospiti. Proprio il capitano di Ravenna ha siglato la parità a quota 83 quando poco dopo gli arbitri hanno fischiato un fallo su Brown che va in lunetta per due tiri liberi a 7 secondi dalla fine. Zero su due e via al tempo supplementare.
Iniziato con un 4 a zero di Roma frutto di due liberi di Chessa ed un canestro di Maresca. Poi Smith da sotto bravissimo a trovare spazio ma ancora il “Mago” di Roma, capitan Maresca per l’85 ad 89 con 3 minuti da giocare. E qui è salito sul ponte di comando della partita l’altro capitano, Andrea Raschi che si è procurato quattro tiri liberi, ne ha segnati tre ed ha messo un altro canestro: 90 a 91 perché nel frattempo ancora Maresca è andato a segno da sotto. La difesa romana ha ceduto sotto i colpi delle penetrazioni ravennate e Tambone ha firmato il sorpasso con due liberi, 92 a 91. Di nuovo Roma con Maresca ad 1 minuto dal termine per il 92 a 93 e poi l’epilogo prima con un tap-in di Sabatini su un suo tiro sbagliato, poi due liberi di Tambone e la stoppata di Smith su un tiro da tre di Chessa a 10 ” secondi dal termine.
Le diachiarazioni del coach di Roma, Fabio Corbani al termine della partita:
“Si dovrebbe parlare di una bella partita di pallacanestro, di scelte offensive, difensive ma sinceramente sono allibito. È un anno che sostengo che non siamo pronti a gestire queste partite perché giocatori, allenatori e arbitri devono crescere insieme ma non siamo ancora pronti. Ci sono tante cose nell’arbitraggio di oggi ma non ne voglio dire mezza, tutti possono vedere e rivedere la partita azione per azione, poi è chiaro che si può sbagliare ma le situazioni sono davvero troppe e spesso non è chiara la conduzione. Rimpianti sulla partita? Abbiamo sbagliato due tiri liberi, ma nella difesa successiva a 8” dalla fine siamo stati bravi a rubare palla con Landi che ha subìto un contatto importante ma non è stato fischiato nulla; nel supplementare penetrazioni da una parte e dall’altra, sull’ultima nostra c’è stato un contatto importante, non veniale, ma non è stato fischiato. La partita poteva finire in modo diverso, se avessimo vinto non avremmo rubato nulla, abbiamo fatto una partita di energia, con le nostre caratteristiche: noi ad esempio vogliamo pressare la palla, ma questo fatto disturba perché gli attaccanti troppo spesso allontanano il difensore con la mano che non palleggia, spesso forziamo delle infrazioni di passi e quindi noi continueremo a fare la nostra pallacanestro perché è quella adatta per far crescere i nostri giocatori, perché in Europa si gioca con i contatti ed è giusto che giocatori, allenatori e arbitri imparino a gestirla. Abbiamo il dovere di far crescere questi giocatori, noi oggi abbiamo dato spazio importante a Baldasso per esempio, e per farli crescere bisogna che si abituino tutti a questa pallacanestro. La partita è stata bella, il pubblico si è divertito, Ravenna ha meritato ma la serie è ancora aperta, ora andiamo a Roma e ovviamente contiamo di tornare qui mercoledì prossimo”.
Venerdì 5 maggio alle 20.30 gara 3 a Roma.
Qui il tabellino della partita
Eduardo Lubrano
@EduardoLubrano