EFES!!!EFES!!! gridavano i circa 12mila indemoniati della Abdi Ipekci Arena di Istanbul prima di gara 4 tra Efes ed Olympiacos forti del 2 ad 1 nella serie. EFES!!!EFES!!! hanno continuato a gridare finchè la loro squadra è stata in vantaggio anche di 12 punti nel secondo quarto. Efes……Efes….sempre più piano hanno cantato quando si sono resi conto che i greci si stavano portando via la vittoria, il pareggio nella serie e soprattutto la speranza di tornare ad Istanbul per la Final Four da giocarsi al Pireo martedì 2 maggio in gara 5.
E’ stata una partita di un’aggressività incredibile specie da parte dell’Efes che nei primi cinque minuti sembrava voler far scoppiare non solo il pallone ma anche gli avversari. 18 a 6 dopo 4 minuti e mezzo con Granger dominatore della gara e Dunston signore dell’aria al punto da stoppare Spanoulis e lanciare Osman in contropiede in uscita da un time out disperato chiamato proprio dalla panchina greca. Olympiacos annichilito ma come si capirà più tardi nella partita, assorto a lasciar sfogare i padroni di casa non più di tanto però. I secondi cinque minuti del quarto sono di marca biancorossa: Printezis e Papapetrou rimettono le cose un pò meglio, 18 a 14 prima del nuovo piccolo allungo di fine tempo con Heurtel ed un libero di Honeycutt per il 21 a 14.
Si ricomincia ed ecco che l’Olympiacos sembra di nuovo franare sotto i colpi dei turchi: alley oop a difesa schierata tra Heurtel ed Honeycutt dopo nemmeno 30″ e poi due liberi a segno di Brandon, è un attimo ed è 25 a 14. L’arena di Istanbul è più rumorosa di un aeroporto militare in fase di massima allerta. Poi Kirk piazza il 27 a 14 ed il saggio e tranquillo coach greco, Ioannis Sfairopoulous chiama un time out per arginare tutto e tutti. Al rientro c’è in campo Erik Green al posto di Spanoulis e la cosa ha un certo effetto perchè il play si mette al lavoro per sè stesso ma anche molto per i compagni facendo quel lavoro di apertura dell’area e creando varchi o per la palla sotto o per un buon tiro se la difesa si compatta sotto il canestro. Ne beneficiano tutti i giocatori in maglia biancorossa: Papanikolau, il lungo Young, ancora Papanikolau che ruba un pallone ad Honeycutt che nell’occasione è davvero un “pollo” perché tiene la palla sopra la testa senza protezione, e quando rientra anche mister tiro da tre, cioè Vassilis Spanoulis che sigla il meno 1, 36 a 35 prima che Osman firmi il 38 a 35 di metà partita con due tiri. La sensazione è che l’Efes si stia spegnendo mentre l’Olympiacos stia attendendo il momento giusto per scompaginarle i piani.
E il momento è arrivato, almeno le prime avvisaglie, all’inizio del terzo quarto, nei primi cinque minuti che questa volta sono stati totalmente appannaggio della squadra ospite. Intanto l’asse Spanoulis-Birch (perfetto) ha prodotto un alley oop per rispondere a quello Heurtel-Honeycutt di dieci minuti prima in apertura di tempo. Poi dopo una disastrosa gestione di un antisportivo giustamente fischiato a Birch e che l’Efes ha sfruttato con 0 punti tra liberi e rimessa a lato, Mantzaris suona la carica con una tripla dall’angolo destro dell’attacco greco, 38-40. Dunston pareggia, ma Spanoulis allunga 40-43, Balbay fa pari di nuovo 43-43, ed allora tocca a Papanikolau metterla da tre per il 43 a 46. Osman ne fa solo due mentre Printezis ne mette tre e siamo 45 a 49, Brown accorcia sul 48 a 49 ma Spanoulis non ci sta e fa 48 a 52. Qui finisce la gragnuola di triple (7 tra tutte e due le squadre) e l’Efes si rimette in corsa con due azioni individuali di Heurtel che sigla il 52 a 52 ma il solco è tracciato per i greci che chiudono il quarto avanti di 1, 54 a 55 ma con l’inerzia dalla loro.
Inerzia che Papapetrou si incarica di mantenere viva con una tripla all’inizio del quarto periodo e che Waters consolida con un due+uno che fanno 54 a 61. L’Efes sembra una barca solida ma senza guida, l’Olympiacosa ha tanti bravi nocchieri tra i quali il più bravo è certamente Spanoulis che si incarica di mettere in ritmo sè stesso ed i compagni, guidandoli fino ad un progressivo vantaggio sempre superiore ma senza mai spingere troppo sull’acceleratore, tanto ormai a 5 minuti dalla fine sul 55 a 65 la partita è vinta anche se dieci punti non sono tanti ed i minuti invece sì. Si è capito che l’Efes non ne ha più. E che con la testa forse è già al Pireo.
Eduardo Lubrano