Voto : 8. A tutte e due. Per motivi diversi, ma la valutazione è la stessa. In genere si cominciano articoli di questo genere con le argomentazioni per arrivare a trarre le somme e dare il voto. Invece ho creduto fosse più giusto in questo caso, visto che la mia valutazione è molto positiva per entrambe le squadre, partire proprio dalla sintesi numerica e spiegare poi le motivazioni che mi ci hanno portato.
Iniziamo da quella che prosegue la stagione e cioè la Virtus Roma. Nessuno o forse i soliti fenomeni dell'”io lo sapevo…ne ero certo…lo immaginavo…” scegliete la formula che vi piace di più, all’inizio stagione avrebbe pensato di essere qui a questo punto del 2017 a far di conto e studiare il primo avversario dei play off, in questo caso Ravenna, allenata guarda caso dal bravissimo ex, Antimo Martino. Io che fenomeno non sono non me lo aspettavo.
E per una volta neanche dalla società erano giunte voci farneticanti, piene di progetti ambiziosi, cose che in tanti anni abbiamo sentito per poi vedere sfracellarsi a gennaio o febbraio. Tutto dal punto di vista tecnico è stato fatto benissimo a partire dalla scelta di un allenatore molto bravo ed ambizioso il giusto, con una idea di pallacanestro alla quale ha sempre tenuto fede, ricordo bene la sua prima conferenza stampa “Lavoro e divertimento“. Lavorare hanno lavorato tanto – basta vedere come sono cresciuti tecnicamente e tatticamente alcuni giocatori, ma direi tutti diventando una squadra – divertire altrettanto perché una squadra che segna quasi 89 punti a gara non può che essere divertente. Dunque tutto quel che è venuto rispetto ai piani di partenza, salvezza il prima possibile, è stato oro colato. Ora che ci siamo però…
Due o tre cose per i play off. Che però sono più domande che certezze. Partendo da quel presupposto che i play off sono un altro sport rispetto alla stagione regolare, durante i quali ogni alito di vento può decidere una partita ed una serie, la difesa non va registrata un pò meglio? Certo l’assenza di Gabriele Benetti in questo senso sarà ancora più devastante in questo periodo di partite ravvicinate. Corbani ed i suoi ragazzi ci dimostreranno che si possono fare e vincere le partite dei play off correndo da “matti” come durante la stagione? Magari sarebbe bellissimo…
Si può cambiare l’approccio alle partite che ultimamente è stato un pò sonnacchioso (vedi Siena ultima di campionato con quel 28-14 a metà del secondo quarto, vedi con Casale sotto 14-16 nel secondo quarto, solo per ricordarne due fra le ultime)? Nei play off non sarà più difficile recuperare dieci/quindici punti dopo due quarti?
Ed eccoci all’attacco: senza snaturare la bellezza della velocità e “dell’improvvisazione guidata” di certe azioni della Virtus si possono evitare alcune iniziative individuali 1 contro 5 o comunque con la maggior parte della difesa avversaria schierata? E si potrà rimettere Chessa nei suoi panni abituali di giocatore letale?
Banalità lo so, ma importantissime in quel vortice senza respiro e con poco tempo per pensare che sono i play off. E comunque poichè io ho visto poche squadre giocare col ritmo, la velocità, la bellezza della Virtus di quest’anno, chissà che la sorpresa non possa continuare.
Ed eccoci all’Eurobasket Roma Gas & Power. La neopromossa si è giocata i play off fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata e forse solo per questo meriterebbe quel voto di inizio articolo. Ma ha fatto ben altro. Ha lanciato diversi giocatori italiani e di Roma, ha resistito alla tentazione di cambiare allenatore quando sembrava, ripeto, sembrava che le cose andassero male, ha saputo assorbire il colpo dell’infortunio del suo capitano, Daniele Bonessio, a metà campionato senza sbandare più di tanto.
Perché Bonessio oltre ad essere un ottimo giocatore è davvero quel che si dice metà squadra dal punto di vista emotivo e della grinta e del carattere. Con lui che stava entrando in forma proprio prima di rompersi il tendine di Achille ad Agrigento, anche la squadra stava crescendo in intensità e forse avrebbe portato a casa un paio di partite in più che oggi le sarebbero valse il post season.
Senza battere ciglio, il coach Davide Bonora ha affidato il compito di essere capitano a Eugenio Fanti, 26 anni, una vita con l’Eurobasket, non un fenomeno tecnicamente ma un gigante nel trovarsi immediatamente a suo agio con i due americani – a proposito tra i migliori dei due gironi – ed a calarsi nel ruolo in modo perfetto. Non solo: nel corso delle partite è migliorato al punto tale da diventare oggi, un giocatore perfetto per la A2 nel ruolo di guardia che sa fare tutto, dal difendere al tirare da tre, dal rubare palloni al contropiede, dal passare la palla in modo intelligente all’andare a rimbalzo, specialità che lo ha visto spesso essere uno dei migliori della sua squadra con cifre importanti.
Insomma tante cose buone da via dell’Arcadia a tutti i campi del girone Ovest della A2, qualche momento di difficoltà superato sia pure con qualche legittimo nervosismo per una neopromossa dal potenziale molto importante e dunque quasi incredula di non essere più in alto in classifica, ma alla fine un campionato assolutamente importante e che forse non doveva andare avanti per questa prima stagione fra i “grandi”. Che sarà servita a far tesoro di quel che serve nei prossimi due anni, immagino, per tentare l’assalto alla Lega A se le ambizioni del presidente Buonamici sono queste, e perché non dovrebbero esserlo visto che fino ad oggi ha dimostrato di essere un presidente che vuole migliorare sempre?
Eduardo Lubrano
I due allenatori che si ritroveranno domenica 12 marzo ore 18:00
A2 Citroen Ovest 2016-17: la stagione della Pallacanestro Virtus Roma e dell’Eurobasket Roma Gas & Power
Voto : 8. A tutte e due. Per motivi diversi, ma la valutazione è la stessa. In genere si cominciano articoli di questo genere con le argomentazioni per arrivare a trarre le somme e dare il voto. Invece ho creduto fosse più giusto in questo caso, visto che la mia valutazione è molto positiva per entrambe le squadre, partire proprio dalla sintesi numerica e spiegare poi le motivazioni che mi ci hanno portato.
Iniziamo da quella che prosegue la stagione e cioè la Virtus Roma. Nessuno o forse i soliti fenomeni dell'”io lo sapevo…ne ero certo…lo immaginavo…” scegliete la formula che vi piace di più, all’inizio stagione avrebbe pensato di essere qui a questo punto del 2017 a far di conto e studiare il primo avversario dei play off, in questo caso Ravenna, allenata guarda caso dal bravissimo ex, Antimo Martino. Io che fenomeno non sono non me lo aspettavo.
E per una volta neanche dalla società erano giunte voci farneticanti, piene di progetti ambiziosi, cose che in tanti anni abbiamo sentito per poi vedere sfracellarsi a gennaio o febbraio. Tutto dal punto di vista tecnico è stato fatto benissimo a partire dalla scelta di un allenatore molto bravo ed ambizioso il giusto, con una idea di pallacanestro alla quale ha sempre tenuto fede, ricordo bene la sua prima conferenza stampa “Lavoro e divertimento“. Lavorare hanno lavorato tanto – basta vedere come sono cresciuti tecnicamente e tatticamente alcuni giocatori, ma direi tutti diventando una squadra – divertire altrettanto perché una squadra che segna quasi 89 punti a gara non può che essere divertente. Dunque tutto quel che è venuto rispetto ai piani di partenza, salvezza il prima possibile, è stato oro colato. Ora che ci siamo però…
Due o tre cose per i play off. Che però sono più domande che certezze. Partendo da quel presupposto che i play off sono un altro sport rispetto alla stagione regolare, durante i quali ogni alito di vento può decidere una partita ed una serie, la difesa non va registrata un pò meglio? Certo l’assenza di Gabriele Benetti in questo senso sarà ancora più devastante in questo periodo di partite ravvicinate. Corbani ed i suoi ragazzi ci dimostreranno che si possono fare e vincere le partite dei play off correndo da “matti” come durante la stagione? Magari sarebbe bellissimo…
Si può cambiare l’approccio alle partite che ultimamente è stato un pò sonnacchioso (vedi Siena ultima di campionato con quel 28-14 a metà del secondo quarto, vedi con Casale sotto 14-16 nel secondo quarto, solo per ricordarne due fra le ultime)? Nei play off non sarà più difficile recuperare dieci/quindici punti dopo due quarti?
Ed eccoci all’attacco: senza snaturare la bellezza della velocità e “dell’improvvisazione guidata” di certe azioni della Virtus si possono evitare alcune iniziative individuali 1 contro 5 o comunque con la maggior parte della difesa avversaria schierata? E si potrà rimettere Chessa nei suoi panni abituali di giocatore letale?
Banalità lo so, ma importantissime in quel vortice senza respiro e con poco tempo per pensare che sono i play off. E comunque poichè io ho visto poche squadre giocare col ritmo, la velocità, la bellezza della Virtus di quest’anno, chissà che la sorpresa non possa continuare.
Ed eccoci all’Eurobasket Roma Gas & Power. La neopromossa si è giocata i play off fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata e forse solo per questo meriterebbe quel voto di inizio articolo. Ma ha fatto ben altro. Ha lanciato diversi giocatori italiani e di Roma, ha resistito alla tentazione di cambiare allenatore quando sembrava, ripeto, sembrava che le cose andassero male, ha saputo assorbire il colpo dell’infortunio del suo capitano, Daniele Bonessio, a metà campionato senza sbandare più di tanto.
Perché Bonessio oltre ad essere un ottimo giocatore è davvero quel che si dice metà squadra dal punto di vista emotivo e della grinta e del carattere. Con lui che stava entrando in forma proprio prima di rompersi il tendine di Achille ad Agrigento, anche la squadra stava crescendo in intensità e forse avrebbe portato a casa un paio di partite in più che oggi le sarebbero valse il post season.
Senza battere ciglio, il coach Davide Bonora ha affidato il compito di essere capitano a Eugenio Fanti, 26 anni, una vita con l’Eurobasket, non un fenomeno tecnicamente ma un gigante nel trovarsi immediatamente a suo agio con i due americani – a proposito tra i migliori dei due gironi – ed a calarsi nel ruolo in modo perfetto. Non solo: nel corso delle partite è migliorato al punto tale da diventare oggi, un giocatore perfetto per la A2 nel ruolo di guardia che sa fare tutto, dal difendere al tirare da tre, dal rubare palloni al contropiede, dal passare la palla in modo intelligente all’andare a rimbalzo, specialità che lo ha visto spesso essere uno dei migliori della sua squadra con cifre importanti.
Insomma tante cose buone da via dell’Arcadia a tutti i campi del girone Ovest della A2, qualche momento di difficoltà superato sia pure con qualche legittimo nervosismo per una neopromossa dal potenziale molto importante e dunque quasi incredula di non essere più in alto in classifica, ma alla fine un campionato assolutamente importante e che forse non doveva andare avanti per questa prima stagione fra i “grandi”. Che sarà servita a far tesoro di quel che serve nei prossimi due anni, immagino, per tentare l’assalto alla Lega A se le ambizioni del presidente Buonamici sono queste, e perché non dovrebbero esserlo visto che fino ad oggi ha dimostrato di essere un presidente che vuole migliorare sempre?
Eduardo Lubrano