Pedrollo: sono venuto l’anno scorso in una situazione poco piacevole, quest’anno per l’opposto. Ringrazio tutto voi per come ci avete aiutati a raggiungere questo traguardo, soprattutto il pubblico che ci è stato sempre vicino. Un cambio di allenatori e giocatori in corsa è sempre una situazione difficile, ma abbiamo lavorato tutti bene insieme anche con voi. Come dirigenza e come proprietà siamo contentissimi del risultato, sappiamo di essere ottavi perché Mantova, a cui facciamo i complimenti, ha vinto. So che Biella è superiore ma sono convinto che la mia squadra se la possa giocare con tutti. Potevamo fare di più ma anche di meno, il girone Est è molto più duro dell’altro girone, ma come purtroppo anche noi sappiamo a volte arrivare leggeri e di rincorsa senza pressione è una cosa importante.
La nostra intenzione è ripartire con un gruppo importante: giocatori allenatore e dirigenza, credo abbiano lavorato tutti bene. La nostra idea è a tre anni, con massimo sforzo tra il prossimo e quello successivo, anche se il regolamento folle adesso sembra imponga una promozione il prossimo, poi tre promozioni, poi due. Capisco che la gente dica che ci voglia più programmazione, ma capita ti cambino il regolamento ogni anno svantaggiando chi investe come noi o anche i nostri avversari di stasera.
La partita simbolo di questa stagione? Quella contro Bologna, me la sarò rivista dieci volte. I miei favoriti? Bologna e Trieste, squadra con grande leggerezza e con un fattore campo importante.
Dalmonte: poco da dire sulla partita di stasera, Jesi malgrado le assenze è stata brava a rispettare l’impegno e noi a fare lo stesso. Penso sia più doveroso fare un commento sul nostro girone di ritorno, al di là di una posizione finale figlia di tante coincidenze e fuori dal nostro controllo. Girone di ritorno in cui abbiamo speso tantissimo, raccolto 10 su 15 con alcuni episodi lasciati per strada colpevolmente e altri figli di dettagli come le due trasferte di Trieste e Forlì. Un girone di ritorno in cui la squadra ha abbassato la testa e prodotto.
Ci sarà il momento per pensare a Biella, vorrei più che altro fare passare un messaggio: è vero che partiamo di rincorsa, ma è altrettanto vero che ci sono 16 squadre che partono a zero vinte e zero perse. Mettendo da parte quello che è stato fatto fino ad oggi, indipendentemente da un fattore campo che non fa canestro, è il momento dell’anno in cui il gioco si fa duro e quelli veri cominciano a giocare.
Adesso, eccetto la settimana di preparazione, sono finite le settimane di allenamento e passa tutto attraverso la testa, attraverso la capacità di essere competitivi e non farsi condizionare dalla posizione in classifica, di giocare ogni 48 ore. Quello che è stato fino ad ora non conta assolutamente nulla. La stagione si decide adesso, ci vorrà una settimana con il sangue agli occhi.