21/04 01:00 | ![]() |
INDIANA PACERS | 114-119 | CLEVELAND CAVALIERS | ![]() |
37:27, 74:49, 91:84 | |||||
21/04 02:00 | ![]() |
MILWAUKEE BUCKS | 104-77 | TORONTO RAPTORS | ![]() |
32:12, 57:30, 78:46 | |||||
21/04 03:30 | ![]() |
MEMPHIS GRIZZLIES | 105-94 | SAN ANTONIO SPURS | ![]() |
21:21, 50:46, 81:63 |
Dopo uno dei peggiori primi tempi giocati da Cleveland negli ultimi anni, LeBron James guida i suoi al successo recuperando 25 punti di svantaggio dopo l’intervallo: non era mai accaduto nella storia dei playoff NBA.
Mettere al tappeto un peso massimo come LeBron James non è facile, ma quando chiudi il primo tempo in vantaggio sul +25, segnando 74 punti (record di franchigia per i Pacers ai playoff) tirando con il 56.8% dal campo, il 58.8% da tre e facendo sostanzialmente tutto ciò che vuoi nella metà campo avversaria, tendi a pensare che la partita sia chiusa. Che la serie sia in parte riaperta e che i campioni NBA dovranno riflettere sulle crepe evidenti che hanno mostrato, tanto in attacco quanto soprattutto in difesa (cosa che succederà a prescindere dal risultato). Beh, tutto vero, se non fosse che il numero 23 dei Cavaliers non molla veramente mai, neanche quando c’è da compiere la più grande rimonta nella storia dei playoff NBA. E così letteralmente trascinata dai 28 punti, 6 rimbalzi e 7 assist nel solo secondo tempo messi a referto da James, Cleveland chiude sul 70-40 la seconda parte di gara e porta a casa il successo per 119-114, il terzo di una serie ormai definitivamente chiusa dai Cavaliers. Un’impresa titanica essenziale per Cleveland, capace così di completare la più grande rimonta della storia dei playoff (26 punti, come i Clippers nel 2012) e di ricucire uno strappo all’intervallo che mai nessuno era stato in grado di rimontare. Forse perché nessuna squadra poteva disporre di LeBron James. Per il numero 23 alla sirena sono 41 punti, 13 rimbalzi e 12 assist, la 17^ tripla doppia della sua carriera ai playoff, secondo soltanto alle 30 collezionate da Magic Johnson. A quota 20 invece raggiunge proprio lo storico playmaker dei Lakers per vittorie consecutive in un primo turno di playoff: James non perde infatti una partita nella prima serie di post-season dal 2012. Un imperatore che governa il suo regno, uno da 14 gare ai playoff con almeno 30 e 10 assist (secondo soltanto a Michael Jordan), diventato recordman per partite chiuse in tripla doppia con almeno 30 punti nei match giocati da aprile inoltrato in poi (9, Oscar Robertson secondo è a quota 8) e capace di generare 73 dei 119 punti realizzati dalla sua squadra attraverso un canestro o un assist. “LeBron James è la migliore squadra della Eastern Conference” penseranno in molti; difficile dargli torto dopo questa impressionante ed ennesima conferma nella serata in cui il numero 23 diventa il terzo miglior realizzatore della storia dei playoff NBA (5,669 punti), superando Kobe Bryant e puntato dritto a Kareem Abdul Jabbar (2°) e Michael Jordan (1°), sempre meno distanti dal Prescelto: il posto nell’Olimpo del Gioco è già prenotato.
Viaggiano a pieni giri i Big Three di Memphis, con 21 punti a testa per Zach Randolph e Marc Gasol e 24 di Mike Conley, per il 105-94 finale a favore dei Grizzlies. La sfida contro gli Spurs si decide nel terzo quarto, con il parziale di 31-17. Tenuti a zero punti Tony Parker e Manu Ginobili, contenuto a 18 Kawhi Leonard.
Reduci da dieci sconfitte consecutive in gare di playoff contro gli Spurs, i Grizzlies finalmente spezzano il sortilegio nel momento più importante, battendo San Antonio 105-94 e mantenendosi vivi nella serie, che ora i texani guidano per 2-1. Lo fanno interpretando una delle parole chiave dei playoff NBA – aggiustamenti – con coach Fizdale che in gara-3 rimette in quintetto solo per la sesta volta in stagione Zach Randolph, che lo ripaga con una prestazione d’altri tempi regalando alla causa 21 punti e 8 rimbalzi con un buonissimo 9/16 dal campo. Altri 21, anche lui con ottime percentuali al tiro (8/14), ne aggiunge Marc Gasol, ma meglio di tutti fa Mike Conley, tanto in attacco (con 24 e 8 assist) che in difesa (Spurs 1/8 e tre palle perse con lui come difensore primario). La svolta della gara arriva in un terzo quarto da 31-17 che vede i Grizzlies segnare 10 dei primi 14 tiri presi, tenendo San Antonio a 6/17 in apertura del secondo tempo. Sopra di soli 4 punti all’intervallo, chiuso sul 50-46, Memphis arriva fino al +22 (89-67) nel quarto periodo, spingendo un infuriato Gregg Popovich a spedire in panchina il suo intero quintetto base e disputare quasi tutti gli ultimi 12 minuti con le riserve in campo. I Grizzlies chiudono gara-3 con ottime percentuali al tiro, facendo segnare un raro 50-40-90 (50.6% dal campo, 40.9% da tre punti, il 90% esatto dalla lunetta, con 20 liberi tentati – contro un pessimo 16/28 degli Spurs – dopo la sfuriata seguente a gara-2 di coach Fizdale).
Non c’è mai storia nella terza partita tra Milwaukee e Toronto, che dopo un quarto ha già venti punti di vantaggio e domina fino alla fine vincendo 104-77.
La storia ci insegna che i dinosauri si sono estinti 65 milioni di anni fa, ma quello che è successo ai Toronto Raptors sul campo dei Milwaukee Bucks non ci va poi molto lontano. La gara-3 della serie tra le squadre di Jason Kidd e Dwane Casey è infatti durata meno di dodici minuti, quelli necessari ai Bucks per costruire un vantaggio di 20 punti mantenuto senza mai voltarsi indietro, grazie a 11 dei 20 punti del miglior realizzatore della gara Khris Middleton (con anche 7 assist alla fine) e 10 di Giannis Antetokounmpo, che ha chiuso con 19 punti, 8 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi e 2 stoppate con un +29 di plus-minus che racconta bene il dominio di Milwaukee. I padroni di casa hanno mosso il pallone alla grande in attacco realizzando 29 assist su 39 canestri segnati, mandando altri quattro giocatori in doppia cifra con Greg Monroe dalla panchina con 16, Michael Beasley con 13, Thon Maker con 11 e Matthew Dellavedova con 10. Ma è stata soprattutto la difesa a soffocare i canadesi fin dall’inizio, viaggiando sulle ali di un pubblico di casa finalmente caldo e assordante dopo i glaciali mesi invernali del Wisconsin. “È stato tutto grandioso fin dalla prima azione”, ha commentato “The Greek Freak”. “È stato divertente giocare davanti a dei tifosi così eccezionali. Speriamo che possano mostrarci la stessa passione ed essere rumorosi anche in gara-4”.