Paul, Griffin e Jordan combinano per 63 punti e L.A. domina nel pitturato senza Gobert: gara-2 è dei Clippers 99-91, la serie va a Salt Lake City sull’1-1. Con le unghie, con i denti e con una grossa mano delle tre stelle, gli L.A. Clippers evitano danni peggiori e pareggiano la serie contro gli Utah Jazz. A guidarli al successo per 99-91 sono come al solito Blake Griffin (24 punti con 11/21 dal campo e una tripla cruciale nel finale), DeAndre Jordan (18+15 con 9/11 dal campo), ma soprattutto Chris Paul, autore di 21 punti e 10 assist dominando l’ultimo quarto con tre canestri fondamentali per tenere lontani i Jazz. Sono loro tre i migliori marcatori di un attacco che ha girato a dovere, chiudendo con il 52.4% al tiro e 26 assist su 44 canestri nonostante un brutto 6/20 dall’arco e pochissimi tiri liberi tentati (5/8, tutti errori di Jordan). Merito soprattutto dei Jazz, che hanno tenuto bassissimo il numero di possessi (90.6) per darsi una possibilità di vittoria senza mai scivolare oltre i 13 punti di distanza, grazie anche a un’ottima serata dall’arco (10/25), ma che alla fine ha pagato a caro prezzo l’assenza di Rudy Gobert concedendo la bellezza di 60 punti in area su 99 segnati dai Clippers. I padroni di casa hanno tirato 27/33 nella restricted area, con ben 10 schiacciate (tutte di Griffin e Jordan) di cui tre in alley-oop: un marchio di fabbrica di “Lob City”, ma anche le conclusioni che uno come Gobert è riuscito a impedire per tutta la stagione imponendosi come un serio candidato al premio di difensore dell’anno.
19/04 01:00 | ![]() |
TORONTO RAPTORS | 106-100 | MILWAUKEE BUCKS | ![]() |
28:25, 55:52, 84:83 | |||||
19/04 02:00 | ![]() |
BOSTON CELTICS | 97-111 | CHICAGO BULLS | ![]() |
26:31, 46:54, 75:86 | |||||
19/04 04:30 | ![]() |
LOS ANGELES CLIPPERS | 99-91 | UTAH JAZZ | ![]() |
29:18, 51:42, 79:70 |
Dopo la vittoria dei Bucks in gara-1, Toronto e Milwaukee sono ancora pari a due minuti dalla fine: decidono due canestri, uno di DeRozan l’altro di Lowry, che danno la vittoria ai Raptors 106-100 e rimettono la serie in parità. Due cose non avevano funzionato in casa Raptors in gara-1, persa di fronte al pubblico di casa: Kyle Lowry (solo 2/11 al tiro e 4 punti) e il tiro da tre punti (5/23 di squadra). Le cose sono andate diversamente in gara-2: la point guard di Toronto è tornato a essere l’All-Star che i suoi tifosi conoscono e ha chiuso con 22 punti, 5 assist e 4 rimbalzi ma soprattutto il canestro decisivo a meno di nove secondi dalla fine, quello del +4 Raptors: “Sono stato in trincea con lui altre volte – le parole di stima nel dopo partita del suo allenatore Dwane Casey – e ha sempre reagito alla grande. È questo tipo di giocatore, uno che ama la competizione, uno che ama lottare”. Guidata dai propri leader (23 anche per DeMar DeRozan, con 7 rimbalzi e 9/18 al tiro), tutta la squadra è tornata a inquadrare il canestro anche da lontano, finendo con un ottimo 14/29 dall’arco (il 48.3%, appena superiore alla percentuale di realizzazione dal campo, il 48.1%) e producendo anche 24 assist sui 37 canestri segnati (statistica che li ha visti ultimi assoluti nella lega per tutta la stagione). Fondamentali per i canadesi anche i contributi di Serge Ibaka, autore di 16 punti, 7 rimbalzi, 6 assist e anche due stoppate di grandissimo impatto (su Thon Maker e Giannis Antetokounmpo), e di Jonas Valanciunas, in doppia doppia con 10 punti e 10 rimbalzi (Casey ha anche 11 punti con 3/4 da tre punti dalla panchina da Corey Joseph). Toronto, sopra di tre all’intervallo (55-52) prova una prima fuga nel terzo quarto con un parziale di 13-0 ma il vantaggio accumulato (73-60) viene subito annullato da un controparziale di Milwaukee, un secco 15-4 in tre minuti che rimette la gara in parità (84-83 per i padroni di casa alla fine del terzo periodo di gioco). I Raptors ci riprovano dando un altro strappo in apertura dell’ultimo quarto, con un 11-0 contraddistinto da due triple di Ibaka che però non manda neppure questa volta ko i Bucks. La squadra di Jason Kidd infatti impatta la gara sul 100-100 con una tripla di Antetokounmpo prima che i due canestri decisivi della gara siano segnati da DeRozan e Lowry, mandando la gara in archivio e la serie in parità.
I Chicago Bulls vincono nuovamente contro Boston 97-111 e mettono una seria ipoteca sul passaggio del turno, guidati da Jimmy Butler (22-8-8) e da un redivivo Rajon Rondo, che si ferma a un rimbalzo dalla tripla doppia. Al TD Garden subito dopo la palla a due, sembra essere finalmente la serata buona: i primi sette punti e soprattutto i primi quattro rimbalzi portano tutti la firma di un giocatore dei Celtics; l’auspicio migliore per lasciarsi alle spalle tutte le difficoltà dei primi giorni di playoff e soprattutto la bruciante sconfitta di gara-1. L’illusione però dura poco, visto che i Bulls piazzano prontamente il parziale da 20-4, volando anche oltre la doppia cifra di vantaggio e iniziando a controllare il match senza lasciare a Boston la possibilità di rimettere il naso avanti. I Celtics infatti non sono mai in partita, perdono tutti e quattro i quarti e scivolano anche sul -19 nell’ultima frazione di gioco, durante la quale rinunciano ad abbozzare un tentativo di rimonta. “Non sono sorpreso dei risultati che stiamo ottenendo – commenta un più che soddisfatto Jimmy Butler da 22 punti, 8 rimbalzi e 8 assist -, la squadra è molto coinvolta. Tutti stanno facendo la loro parte, studiando i dettagli durante le sessioni video e lavorando sul proprio gioco. Con questo tipo di convinzione possiamo battere chiunque”. Non era mai successo infatti nella storia NBA in una serie al meglio delle sette che la testa di serie n°8 vincesse le prime due partite in casa della prima classificata in regular season. L’ultima volta c’erano riusciti i Lakers nel 1993, avanti 0-2 dopo le due sfide in casa dei Suns. In quel caso però la serie era al meglio delle cinque e vincere fu la squadra dell’Arizona, in grado di ribaltare il risultato.