Il Derby 105 di Bologna è della Fortitudo Kontatto, che si prende la rivincita dopo la beffarda sconfitta del giorno dell’Epifania con una partita di grande energia e con il solito, inevitabile, brivido finale. Cade la Virtus Bologna, che non solo dà l’addio definitivo al primo posto, ma ora rischia seriamente di chiudere la regular season in quarta piazza dopo aver condotto le danze praticamente per tutta la stagione.
Vittoria limpida e incontestabile quella dei biancoblù, che hanno guidato la partita (sempre avanti per 40′) più dal punto di vista energico e nervoso che da quello del gioco. Dalla palla a due gli uomini di Boniciolli sono letteralmente saltati addosso ai virtussini, beneficiando anche di un arbitraggio che per larghi tratti ha concesso forse qualcosa più del lecito. Così è stata fuga da subito, con la Segafredo che faticava anche solo ad arrivare al tiro, mentre i padroni di casa macinavano punti con attacchi rapidi, trovando uno dei migliori Justin Knox della stagione: 16 punti, 9 rimbalzi e una difesa eccellente su Kenny Lawson. Finita sotto anche di 14 punti la banda di Ramagli ci ha messo un po’ a riordinare le idee, finendo per interpretare il solito copione da trasferta, con un abbondante distacco accumulato in partenza da recuperare faticosamente a partita in corso.
Rosselli (16 punti, 5 rimbalzi, 5 assists) è stato l’unico ad avere da subito la faccia giusta e per lunghi tratti ha letteralmente dovuto portare sulle spalle una squadra spaurita. Solo quando è entrato in partita Marco Spissu (15 punti con 5/8 al tiro ma costanti problemi di falli) e Umeh (17 punti ma 3/11 da tre punti) ha iniziato a dare segnali di vita allora la Virtus ha cominciato a giocare per davvero la sua gara, calmando i nervi e giocando il proprio basket con un po’ di costrutto in più. Michelori e Spizzichini dalla panchina hanno portato muscoli e difesa, e a metà partita il -8 a tabellone è sembrato un affare.
Il merito della Fortitudo, però, è stato quello di trovare più protagonisti. Mentre sulla sponda bianconeri fuori dai sopracitati Rosselli, Spissu e Umeh tutti gli altri hanno zoppicato, in casa Kontatto Candi e Ruzzier a turno (23 punti in coppia, 6 assists per l’ex Reyer) hanno fatto male alla difesa avversaria, mentre Legion, pur non in una giornata di grazia, ha dato quella dose di imprevedibilità a giochi rotti di cui questo gruppo ha disperato bisogno. La rimonta Segafredo è proseguita nel terzo quarto, con l’unico momento discreto di Lawson, che ha disputato largamente la sua peggior partita stagionale (4 punti, 8 rimbalzi, 2/6 al tiro), limitato dalla staffetta Knox-Gandini, che già l’aveva messo in difficoltà all’andata, e anche da un colpo subito in allenamento nelle ore precedenti alla partita. Il duo in missione speciale di Boniciolli gli ha anzitutto tolto il gioco fronte a canestro, decisivo per il centro californiano per prendere ritmo offensivo, e sotto canestro lo ha letteralmente malmenato, riducendo al minimo le ricezioni spalle a canestro.
La Virtus si è spinta fino al -4 (52-48), con i padroni di casa sembrati davvero in difficoltà. Lì un paio di fischi abbastanza rivedibili hanno trasformato il possesso del possibile -2 bianconero nel canestro del +6 di Ruzzier, ridando slancio alla Fortitudo, che è tornata al +10 nel giro di un paio di minuti. La Virtus ha avuto il merito di non mollare mai, provandoci fino alla fine, tornando ancora al -4 negli ultimi 90” quando il press a tutto campo ha forzato un paio di palle perse per quattro punti rapidi di Klaudio Ndoja, che però si è mangiato anche l’appoggio del -2, in quella che una storia di trasferte già vista in casa Segafredo.
I titoli allora se li è presi Stefano Mancinelli, che prima ha messo due triple di importanza capitale nel momento in cui la F sembrava poter vacillare, poi ha stoppato la penetrazione di Umeh che poteva riportare i suoi a -2 a 30” dal termine, rendendo trionfale una partita che fino a quel momento aveva avuto luci e ombre in numero eguale. I 15 punti, 9 rimbalzi e 4 assists alla fine lo premiano come migliore in campo più per il peso di quando sono arrivati, che per la sostanza in sé.
Con la vittoria la Kontatto blinda il quinto posto e arriva decisamente lanciata e in fiducia per la corsa playoff. In casa Virtus, invece, ci si lecca le ferite notando gli stessi atavici problemi riscontrati da gennaio in avanti in ogni trasferta giocata sul campo delle prime otto in classifica. Un campanello d’allarme che suona già da po’ di tempo e andrà spento in un qualche modo per sperare di fare strada a maggio inoltrato.
FORTITUDO KONTATTO BOLOGNA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 79-72
Parziali: 29-16; 16-21; 14-17; 20-18.
Progressione: 29-16; 45-37; 59-54; 79-72.
MVP: Stefano Mancinelli.
WVP: Kenny Lawson.
Nicolò Fiumi