Le Finali Nazionali Under 20 Eccellenza a Roseto in programma dal 23 aprile, si avvicinano, ed iniziano a prendere forma. Primo atto ufficiale la composizione dei gironi. La Tiber, seconda nel Lazio, è stata inserita nel girone “C”, con due prime (Pistoia e Biella), ed una “terza”, uscita dal girone degli spareggi Alto Sebino (Lombardia).
Insieme ai bluarancio, a rappresentare la nostra Regione, anche i nero stellati della Stella Azzurra Roma (girone “A”), ed i ragazzi dell’oratorio S. Paolo (girone “D”). Già questo è un dato importante da analizzare. Alle finali partecipano tre squadre lombarde, tre piemontesi, tre emiliane, tre laziali, due toscane, una veneta ed una marchigiana. Il movimento è tutto qui?
Guardando i nomi dei partecipanti, rispetto alle piazze importanti attualmente in auge, o alla vetrina della serie A, sembrano esserci diversi vuoti. Questo se non altro significa che si fa basket, di buona fattura, lontano dai riflettori ed in palestre meno blasonate, con buona pace del movimento che ringrazia per la costante iniezione di giovani promettenti. Tante le considerazioni che potrebbero trovare spazio tra queste righe, ma una più di tutte è centrale rispetto a tutte le altre. Su 16 cenerentole chiamate al gran ballo, ben 7 erano presenti l’anno scorso a Cantù! Se questo vuole dire qualche cosa chi meglio del nostro Coach Marco Polidori, per farcelo spiegare
La Tiber partecipa alle Finali Nazionali, soddisfatto?
“Abbiamo raggiunto le Finali Nazionali per il secondo anno consecutivo. È un grande risultato, per questi ragazzi e per la società”.
Guardando le squadre partecipanti, che idea si è fatto di questa edizione?
” Il Lazio è rappresentato molto e bene con tre squadre. Se si considera il numero di partecipanti, la provenienza, ed il blasone, si capisce quanto sia competitiva questa edizione. È un segnale di un movimento in crescita, e per il Lazio come o piu di altre regioni”.
Parliamo del nostro girone (“C”), cosa ne pensa?
“Il girone è difficile, siamo alle Finali Nazionali, tutte le squadre che sono qui hanno ambizioni”.
Com’è andata alle altre?
“I gironi sono tutti difficili visto il livello delle partecipanti al punto che su 8 presenti alla scorsa edizione ben sette, come sappiamo, sono anche qui a Roseto. Questo dimostra due cose. La prima, la qualità altissima della manifestazione. La seconda, il fatto che proprio per lo stesso motivo, tante altre non siano riuscite ad entrare”.
Torniamo a noi, ed alle nostre avversarie
“Pistoia è la prima della Toscana. E’ un club indubbiamente di vertice. Biella è la prima del Piemonte e la semifinalista dell’anno scorso. Altosebino è dovuta passare da Napoli per essere qui, ma non per questo è meno forte. Conosciamo bene il valore dei lombardi e le qualità anche dello staff. Anche loro erano a Cantù l’anno scorso, ma con due innesti in più quest’anno”.
Senza girarci troppo intorno, chi è la squadra favorita, la più forte quest’anno?
“La squadra più forte sarà quella che vincerà il titolo! Non s’improvvisa nulla. Le sorprese possono anche accadere, ma durano una partita, poi comunque devi dimostrare di avere sostanza. Direi la Tiber… e più seriamente Cantù, Venezia, la Stella Azzurra e la Virtus Bologna”.
Parliamo della nostra squadra, praticamente la stessa dell’altro anno. Quali sensazioni ha dai suoi ragazzi?
“Aver giocato delle Finali Nazionali ti aiuta, toglie quell’emozione da “prima volta”. Le squadre cambiano, non solo perché arrivano nuovi ragazzi, ma perché loro stessi cambiano, ed ogni anno è come se fosse un anno nuovo. Non sono dei professionisti, anche se si allenano almeno 4 volte a settimana. L’emozione è un fattore che terrei in considerazione comunque, anche se è difficile avere tempo per pensare quando sei in un tritacarne come questo. Sicuramente iniziando bene ed entrando rapidamente in confidenza con le “nostre solite cose”, dovremmo riuscire ad evitare pericolose incertezze”.
Una competizione così importante che si gioca in una sola settimana. Cosa ne pensa?
“Giocare ogni giorno è dura. I ragazzi hanno solo il tempo di dormire e recuperare il piu possibile le energie per il giorno dopo. I normali ritmi sono stravolti, puó capitare di dover pranzare alle 11 con un bel piatto di spaghetti al pomodoro. Mentre i ragazzi sono in camera a dormire lo staff prepara la partita del giorno dopo fino a notte fonda. Una full immersion, affascinante ed avvincente ovviamente. Sono come i 100 metri alle olimpiadi…tutto in apnea e tutto alla massima velocità in pochi secondi”.
La giornata tipo di una squadra?
“Sveglia presto, colazione, che dipende dall’orario della partita, riunione tattica, sgambata sul campo per una mezz’oretta, poi rientro in albergo, pranzo. Se c’è tempo per un riposo bene, altrimenti è utile andare sul campo per vedere gli avversari. Il post partita è diverso da squadra a squadra. Cena a parte si tende a restare in albergo. Chi per riposare, chi a fare defatigamento, lo staff a consultare i video per la riunione mattutina sulla tattica. I ragazzi magari si ritrovano in camera per ascoltare un po’ di musica, ma poi tutti a letto presto, che domani si ricomincia. Non c´è tempo per goderti lo spettacolo”.
L’anno scorso Cantù, quest’anno Roseto. Collina, mare, cambia qualche cosa?
“Se fossimo in estate forse il caldo avrebbe potuto giocare qualche brutto tiro, ma siamo ad aprile e quindi non vedo difficoltà. L’Abruzzo ha una grande tradizione cestistica, e forse rispetto alla precedente sede, non avendo una squadra di quelle parti, si sentirà meno il fattore campo, che ti esalta se come noi hai giocato con il palazzetto zeppo contro i padroni di casa (restando in partita quasi fino alla fine con Cantù, ndr)”
Le lasciamo lo spazio una considerazione, un regalo per i tifosi tiberini…
“Mah, domande meno difficili no? Beh sicuramente il nostro progetto di lavoro è ormai il “segreto di Pulcinella”. Non possiamo più nasconderci dietro a nulla. La nostra è una squadra a KM zero. Tutti ragazzi Tiber, tutti più o meno del quartiere di Montesacro. Ci vuole tanta pazienza, ma siamo la dimostrazione che il lavoro paga sempre. Bravi i ragazzi, merito loro se siamo qui! E lotteremo anche per Enzo Valentini (che aspettiamo in tribuna al più presto) e per il mitico Franco Donati.”
Non glielo chiediamo, tanto non ci risponderebbe, quindi la domanda su come andrà per la Tiber la cestiniamo…
“Un bel canestro da 5pt, bravo!(sorride, ndr)”
Ufficio Stampa U.S.Tiber Basket