Rimangono due partite per l’Unieuro Pallacanestro Forlì 2.015 per evitare la retrocessione diretta e giocarsi i play out. Il primo possibile crocevia, la partita con gli Sting Mantova, è andato male, 62 a 72 perché troppe cose, oltre alla squadra lombarda hanno giocato contro i ragazzi di coach Valli.
Prima di tutto il fatto di non poter giocare in casa ma al Pala Hilton Pharma di Ferrara per la squalifica del suo campo; poi una settimana di allenamenti difficili con due uomini fondamentali come Adegboye ed Amoroso a mezzo servizio; infine la serata un pò storta per non dire di più di Melvin Johnson solitamente un asso nelle maniche dei suoi compagni, questa volta stoppato dalla staffetta asfissiante della difesa mantovana.
E poi Jacopo Giachetti, uno degli ultimi play maker italiani di quelli bravi che ha sempre ricucito di persona o con grandi giocate per i suoi compagni gli strappi di Forlì. Che ha iniziato la gara contratta e nervosa, senz’altro con la strana sensazione di sapere di essere padrona di casa in un campo non suo dunque senza i riferimenti consueti e senza il tifo solito, che pure c’era a Ferrara, ma che a Forlì è un’altra cosa. D’altro canto la stessa Mantova, consapevole di arrivare da tre sconfitte consecutive e di giocarsi una buona chance di entrare nei play off ha giocato i primi dieci minuti in punta di piedi. La difesa di Forlì si è chiusa abbastanza sotto canestro ma ha concesso ad Amici e Candussi qualche libertà di troppo mentre di qua Ryan Amoroso ha tenuto viva la squadra ospitante nei primi cinque minuti per poi lasciare spazio a Castelli, Rotondo e Pierich per una prima frazione chiusa sul 18 pari: della serie che paura…
Quando comincia il secondo quarto, Castelli e Giachetti fanno due canestri a testa consecutivi, poi il play mantovano ha accellerato e costruito il primo break importante per gli Stings innescando Gergati,Candussi, Timperi, Corbett ognuno con le sue caratteristiche fino al 24 a 33 ed al 30 a 40 di fine quarto. Anche perché Forlì ha le polveri bagnate come si dice in questi casi nei suoi uomini più importanti come Johnson ed Adegboye: il primo chiude con 6 punti, il secondo con due. Così non si va lontano.
Ma quando Amici mette la tripla del più tredici all’inizio del terzo quarto dopo tre attacchi consecutivi disastrosi di Forlì e tutti stanno pensando che la partita sia finita, ecco il lampo della squadra romagnola che parte con una tripla di Castelli e si ferma dopo 6 minuti sul 47 a 44. Partecipano a questa esplosione tutti quelli che devono e con diverse opzioni, tutte nate da buona difese e palloni recuperati: titi da due su pick and roll, tiri da tre, contropiede. Qui però succede che tutte le complicazioni della settimana arrivano addosso ai ragazzi di Forlì che si fermano come se avessero trovato un muro improvvisamente: Daniels ed Amici rimettono in carreggiata Mantova che chiude sul 47 a 49 e tira un sospiro di sollievo.
L’Unieuro entra nel quarto periodo con tante scimmie sulle spalle la più pesante delle quali è una certa leziosità nel gioco: molti passaggi extra che vogliono dire rifiuto di buoni tiri, disattenzioni con i piedi sulla linea di fondo, un tiro dai tre metri invece di una comoda schiacciata, distrazioni difensive minime che però mettono in ritmo Mantova guidata ancora da Giachetti. Forlì tra il terzo ed il quarto periodo non segna per sei minuti mentre Mantova va: la tripla di Corbett per il 49 a 61 a meno 4.36″ dalla fine sembra la pietra tombale sulla partita. Ma Forlì non vuole arrendersi e prova un altro break sospinta più che altro dal baratro che si apre sotto i suoi piedi. Ferri finalmente la mette da tre, Adegboye segna in penetrazione, Amoroso fa il suo e Johnson segna da tre, con un libero di Amoroso siamo 62-67 con circa 1’40” da giocare. Servirebbe l’ultimo sforzo che però non ha l’energia per essere prodotto e così Amici segna da tre e chiude la contesa.
Qui il tabellino della partita
Eduardo Lubrano