Con mezza squadra a disposizione – e questa volta non è un modo di dire – l’Olimpia deve giocare ad Atene una partita lenta, sofferta, con tanta zona, quintetti atipici per limitare i danni, abbassare i ritmi, arrivare in fondo senza peggiorare la situazione, con una gara molto più che dignitosa. 74-61 il finale, con Abass, Macvan e Cinciarini a tratti anche brillanti e il rientro di Mantas Kalnietis.
IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia parte lucida, difende bene, controlla i rimbalzi difensivi ed è solida nell’esecuzione offensiva, cercando di dare la palla dentro per poi sputarla fuori. Nei primi quattro minuti schizza avanti 10-2 con una tripla di Cinciarini e una di Abass. Coach Pascual deve bruciare il suo primo time-out per riordinare le idee del Panathinaikos. Al rientro Nick Calathes usa quella che non è la sua arma, il tiro da tre, per lanciare la rimonta. James Gist due volte converte a rimbalzo d’attacco così stavolta è Coach Repesa a dover fermare la partita. L’Olimpia prova a mettersi a zona per risparmiare falli ed energie. Il Panathinaikos mette tre triple di fila e alimenta un 12-0 di parziale totale, fermato da un canestro ravvicinato di Macvan. Ma il Panathinaikos ha tiratori da vendere, anche KC Rivers si presenta con una bomba. Milano scivola sotto di otto ma chiude a meno sei, 21-15, alla fine del primo quarto. L’Olimpia comincia ad avvertire problemi di falli all’inizio del secondo periodo. A Cinciarini viene sanzionato il secondo fallo su una virata dubbia di Pappas. Raduljica commette il secondo. Repesa deve chiamare fuori Kalnietis per preservarlo, al rientro. Milano torna a meno due, il Panathinaikos allunga con un 8-0 che include una tripla di Pappas per il 33-23. Il finale di tempo è stanco. La zona serve ad abbassare il ritmo e contenere il disavanzo che tocca comunque i 13 punti, 38-25.
IL SECONDO TEMPO – L’Olimpia si arrocca a zona, abbassa i ritmi e i possessi perché non può fare diversamente. Abass commette terzo e quarto fallo, le energie sono ridotte, Repesa deve chiedere a Kalnietis di aiutare la rotazione. Il Panathinaikos ha uomini e salute. Apre 16 punti di vantaggio sul 48-32 a metà del terzo periodo. L’Olimpia risponde: segna Cinciarini dalla lunetta, segna Kalnietis in palleggio, arresto e tiro. Rientra a meno 12, forza Pascual a chiamare time-out. Al rientro, l’attacco si inceppa e il Panathinaaikos chiude il terzo periodo avanti 57-40. Nel quarto con Kalnietis che ha giocato 14 minuti e deve essere preservato, con Abass carico di quattro falli e Cinciarini spremuto per 28 minuti su 30, Pascolo va a giocare da ala piccola per la prima volta nella stagione. Una tripla di Mike James scava per la prima volta venti punti tra le due squadre. Abass risponde con due triple consecutive ricucendo a meno 14 ma è impossibile avere continuità anche se l’ultimo periodo dimostra che la squadra ha orgoglio ed è viva perché scava in fondo al serbatorio e trova l’energia per tenere ragionevolmente botta fino alla fine.
LA SITUAZIONE – L’Olimpia era ad Atene senza Kruno Simon, Bruno Cerella, Simone Fontecchio e Zoran Dragic (out per la stagione). Rakim Sanders era in panchina ma inutilizzato per motivi precauzionali, Mantas Kalnietis, che non doveva giocare per ultimare il recupero, è andato comunque in campo.
Sala Stampa
Jasmin Repesa
Più realista del Re, coach Repesa commenta la prestazione dei suoi
“Purtroppo abbiamo una situazione molto difficile a causa degli infortuni. Non avevamo panchina o rotazione. Vorremmo finire bene la stagione ma onestamente non è facile. Giocare in emergenza contro questa squadra dovevamo controllare il ritmo e limitare le palle perse. Non abbiamo fatto tutto bene ma nessuno si è fatto male e siamo stati in grado di competere”
Panathinaikos Atene – EA7 Olimpia Milano 74-61
Ufficio stampa Olimpia Milano