Brivio (LC), 20 marzo 2017 – E sono tre…Potrebbe essere questo il titolo più appropriato all’indomani della sofferta ma meritata vittoria, terza di una serie consecutiva per la MIA Cantù contro una muscolare Enel Brindisi, ben guidata da coach Meo Sacchetti. L’avvento di Carlo Recalcati ha restituito fiducia ed entusiasmo ad un ambiente depresso dalle cocenti delusioni dell’era Gerasimenko, frutto di sconfitte e brutte prestazioni. Il roster è identico a quello di prima, ma già all’ingresso dei propri beniamini, tra i sostenitori di casa si nota più fiducia, più calore.
Evidentemente la strada tracciata dal patron Gerasimenko è molto chiara. Impronta personalistica e cervellotica all’inizio del suo insediamento, per dare una base solida patrimoniale al suo progetto, da cui non può prescindere l’originalità ad un espianto doloroso di una tradizione socio-culturale ultra decennale dell’ambiente cestistico brianzolo con una nuova dinamica societaria. I tecnici lituani hanno rappresentato i chirurghi perfetti per questa operazione dal punto di vista tecnico di questa avventura italiana, per il patron russo.
Aldilà dei suoi atteggiamenti molto spesso sopra le riga, il buon Dimitry è comunque riuscito a trasportare averi ed interessi in una sana provincia italiana dove cerca di far crescere di pari passo alla squadra il suo tasso di umanità, in crisi per il solo fatto di essere un magnate ultra-milionario. Ad un certo punto ha deciso di defilarsi lasciando la mano a sua moglie Irina, nominata presidente del sodalizio. L’impatto con il campionato italiano non è stato positivo sotto il profilo dei risultati ad oggi, e comunque sempre accettatati con sportività malgrado gli atteggiamenti guasconi del numero uno russo.
Mantenendo così un profilo basso tale da potergli consentire con circospezione il trasferimento dei propri beni insieme alla gestione tecnica ed alcuni giocatori dalla sua amata patria. Adesso con Recalcati e lo sponsor Mia un paventato ritorno al passato corroborato dagli ultimi ottimi risultati, rilanciano entusiasmo tra lo scetticismo iniziale dei “freddi” tifosi lombardi. E siamo solo all’inizio…
Serafino Pascuzzi

Il tifo canturino al PalaBancoDesio