Pesaro – La Consultinvest è bella ed efficace solo per i primi due quarti e deve lasciare strada ad una Grissin Bon ancora non del tutto convincente, soprattutto in difesa, ma sicuramente sulla strada giusta per uscire dalla sua crisi.
Gli uomini di coach Menetti hanno buon gioco ad avere la meglio di una Consultinvest che, finché è durata la buona vena offensiva è stata tra le più belle della stagione, ma quando la stanchezza e la tensione hanno cominciato a prevalere ha dovuto inevitabilmente soccombere dinanzi ad una squadra dall’evidente maggior tasso tecnico.
Ci si aspettava una partita controllata e dalle basse percentuali e invece gli uomini di Leka, contrariamente a quelle che erano state le raccomandazioni del loro coach, hanno attaccato fin da subito a testa bassa l’avversario, facendosi ingolosire da un avvio in cui tutto sembrava facile.
In effetti la Grissin Bon è stata inguardabile per i primi cinque minuti e poi un po’ disattenta per tutto il primo tempo ma, in effetti, era difficile pensare che la Consultinvest potesse prevalere con questi ritmi e con una difesa che non ha avuto armi per fermare in particolare Aradori e Cervi.
Coach Menetti ha avuto la sagacia di insistere per quasi tutto il match con una difesa a zona che non era nulla di trascendentale ma che, dopo essere stata inefficace agli inizi, sul lungo periodo ha inceppato un po’ il meccanismo offensivo degli avverarsi e, soprattutto, ha spento alla Consultinvest tutti i rifornimenti per quei lunghi che stavano facendo ottime cose sia in attacco che a rimbalzo offensivo.
Reggio Emilia interrompe così una striscia negativa di tre partite e trova finalmente una prestazione che dà un po’ di fiducia, mentre Pesaro deve rimandare ad altra data il ritorno alla vittoria, mentre tra due domeniche incombe il rovente scontro salvezza contro Cremona che potrà avere esiti decisivi sulla stagione.
La Consultinvest ha finalmente l’approccio gusto alla partita, con una freschezza ed una vitalità che nelle ultime partite della gestione Bucchi sembravano ormai perse; dall’altro lato la Grissin Bon ha un inizio raggelante, con mancanza di precisione in attacco ed una fase difensiva pressoché assente, arrivando in bonus falli già dopo 2:30 minuti.
Pesaro parte quindi a spron battuto con il nuovo arrivato Clarke in quintetto, non troppo preciso al tiro ma comunque dinamico ed apprezzabile con i suoi assist; dopo soli 2:30 i padroni di casa sono quindi sull’11-4 con un gioco da quattro punti di Thornton, mentre Menetti non ha praticamente nulla dal suo quintetto tutto italiano e deve per forza di cose chiamare time out.
Al ritorno in campo la Grissin Bon si scuote e, pur faticando molto in difesa, in attacco trova il bandolo della matassa servendo un Cervi che per la Consultinvest è un rebus.
Gli ospiti riescono quindi gradualmente a rientrare in partita, visto che anche Polonara e Kaukenas riescono a dare man forte al pivot in attacco; la partita viaggia inaspettatamente su ritmi veloci che esaltano le incursioni di Thornton ed i balzi di Nnoko ma tuttavia la Grissin Bon, sbloccatasi in attacco, riesce a mettere anche la freccia nel finale di quarto, andando al primo riposo sul 23-27.
Al ritorno in campo però il buon momento offensivo per gli uomini di Menetti si esaurisce e, infatti, la Grissin Bon non riesce a segnare per i primi quattro minuti abbondanti; ovviamente ne approfitta la Consultinvest che, pur non segnando a raffica come nei primi dieci minuti anche a causa della zona ordinata da Menetti, si riporta in vantaggio sul 30-27, prima che una tripla di De Nicolao non svegli i suoi e riporti il punteggio in parità.
Di lì in poi si viaggia sui binari dell’equilibrio con triple da una parte e dall’altra e la Grissin Bon che continua ad avere un Cervi inarrestabile in attacco; la torre di coach Menetti incappa però in un ingenuo terzo fallo e deve accomodarsi in panchina e, di lì a poco, anche Reynolds arriverà alla quarta penalità nel tentativo di fermare uno scatenato Nnoko, mettendo nelle ambasce il suo coach nonostante si vada all’intervallo in sostanziale equilibrio (45-44).
L’ironia della sorte vuole che Cervi commetta il suo quarto fallo dopo pochi secondi del terzo quarto, ma coach Menetti decide di tenerlo in campo e la scelta viene premiata; dopo un libero di Nnoko, infatti, la Grissin Bon trova un parziale di 7-0 in cui dice la sua anche il pivot e si ritrova sul 46-51.
Pesaro reagisce subito con due bei canestri di Clarke e Thornton ma poi, per la Grissin Bon comincia il festival delle triple in cui l’indiscusso protagonista è Pietro Aradori; la guardia bresciana è in piena trance agonistica e, segnando 11 punti in circa sei minuti, propizia un parziale di 14-2 con cui gli ospiti si ritrovano sul 55-71.
Mentre gli uomini di Menetti trovano il fondo della retina ogni volta che alzano la mano dall’arco (sarà 6/8 nel solo terzo quarto da tre punti), i pesaresi si fanno innervosire dalla apparentemente innocua zona di Menetti e, invece che servire i i lunghi come era accaduto con successo nei primi due quarti, si incaponiscono nel tiro della distanza con risultati disastrosi.
Si va così all’ultimo intervallo sul 60-73, con la Consultinvest che potrebbe ancora tentare la rimonta, ma con l’impressione che la verve offensiva della Grissin Bon sia un ostacolo troppo grosso per la rivedibile difesa degli uomini di coach Leka.
In effetti al ritorno in campo Reggio Emilia trova subito una tripla di Needham, fin lì pressoché nullo, che fa subito capire come il vento non sia cambiato; Clarke e Thornton rispondono subito dall’arco ma la difesa della Consultinvest non riesce più a tenere in alcun modo gli attacchi della Grissin Bon e così ogni tentativo di rimonta viene stoppato sul nascere.
Le velleità dei padroni di casa si può dire che vengano definitivamente affossate da una tripla di Polonara (l’ennesima per Reggio) a 4:40 minuti dalla fine che porta gli ospiti nuovamente sul + 15 (68-83).
Ancora Thornton, il migliore dei suoi soprattutto nel secondo tempo (visto che i lunghi sono stati colpevolmente ignorati), ci prova con una tripla, ma Polonara e De Nicolao trovano canestri troppo facili e così i minuti finali non sono altro che garbage time.
Si finisce così sull’81-91, con la tifoseria ospite ad esultare per una vittoria non scontata e la Consultinvest a rimuginare su una partita forse non affrontata nel modo giusto
Consultinvest Pesaro – Grissin Bon Reggio Emilia 81-91
Parziali (23-27; 22-17; 15-29; 21-18)
Progressione 23-27; 45-44; 60-73
Tabellini
http://web.legabasket.it/game/66865/consultinvest_pesaro-grissin_bon_reggio_emilia-81:91
Mvp: difficile non dare il premio del migliore in campo a Pietro Aradori, visto che la guardia bresciana, oltre ad essere stato il miglior marcatore in campo con ottime percentuali, nel terzo quarto ha letteralmente preso sulle spalle i suoi compagni di squadra e, a suon di triple, ha indirizzato la vittoria verso Reggio Emilia.
Wvp: alla Consultinvest è mancato clamorosamente Jeremy Hazell che, dopo la buona prova di Varese, ha clamorosamente mancato la partita, come testimonia lo 0/7 da tre punti, che sarebbe la specialità della casa.
Spogliatoi
Leka: subendo 90 punti in casa contro Reggio Emilia non possiamo mai pensare di vincere. Volevamo sporcare le loro linee di passaggio e togliere loro un po’ di ritmo ma, un po’ per errori individuali, un po’ per mancanza di lucidità, nel primo e nel terzo quarto non ci siamo riusciti, come ha ben testimoniato il bombardamento di Aradori. La loro zona non ci ha di certo aiutato e poi abbiamo sbagliato troppi tiri aperti da tre punti, quando potevamo rientrare. Dobbiamo ritrovare la difesa perché non ci salveremo giocando a fare un canestro in più.
Menetti: siamo ovviamente soddisfatti per l’autorevolezza della vittoria, giunta fuori casa, dopo essere andati sotto all’inizio e dopo avere lottato per tutto il primo tempo, prima di trovare i nostri ritmi. Sono contento per lo spirito messo in mostra dai ragazzi, che già si era visto contro Avellino, ma oggi è arrivata anche la vittoria e penso che questa sia la strada giusta per arrivare all’obiettivo dei play-offs. La difesa a zona è stata usata non tanto per mettere in difficoltà Pesaro al tiro ma per far perdere loro un po’ di ritmo e di lucidità, visto che dovevano inserire un nuovo giocatore nuovo; inoltre, vista come si era messa la situazione falli, ci è servita per preservare i nostri lunghi dalla quinta penalità
Giulio Pasolini