In relazione alle parole postate su Instagram dal giocatore Edgar Sosa, la Juvecaserta comunica di aver dato mandato ai propri legali di valutare le azioni da intraprendere, in tutte le sedi, nei confronti dello stesso giocatore ritenendo quanto dallo stesso affermato gravemente lesivo della propria reputazione.
La Juvecaserta può dimostrare in ogni momento ed in ogni sede di aver ottemperato a tutti i suoi obblighi nei confronti del giocatore, spesso anche in anticipo rispetto alle scadenze. D’altra parte, lo stesso giocatore afferma di “essere stato a Caserta per sei mesi senza problemi” e, quindi, implicitamente riconosce di aver avuto tutte le spettanze maturate, visto che i mesi di attività da settembre a febbraio, incluso, sono appunto sei.
È da ritenere, quindi, che il pensiero di “stare senza essere pagato” sia riferito ai mesi che ancora mancano alla conclusione della stagione; mensilità che non possono essere corrisposte prima della naturale scadenza a partire dal prossimo mese di aprile. Più che qualità divinatorie sul futuro, evidentemente, ha influito sul giocatore il minore impegno e la maggiore rimuneratività dell’offerta pervenuta dallo Sporting Al Riyadi di Beirut, squadra per la quale lo stesso Sosa ha già firmato.
Quanto ai problemi del suo appartamento, a questa società non risulta alcuna richiesta di intervento da parte del giocatore che, tra l’altro, è domiciliato in una palazzina in cui sono allocati altri tre giocatori che non hanno mai lamentato inconvenienti. Per piccole manutenzioni c’è sempre stato l’intervento immediato della società. Quanto alla carenza di rete idrica, questa si è verificata in un sol giorno per interventi urgenti da parte dell’amministrazione comunale sulla rete cittadina, e non possono certo essere imputabili alla società eventuali e momentanee carenze della rete elettrica.
Carlo Giannoni
segretario generale
responsabile ufficio stampa
Ecco cosa ha dichiarato il giocatore sul suo profilo Instagram
“Posso vivere in un appartamento che a malapena ha l’acqua corrente, e dove, a volte, per lavarmi devo usare le bottiglie d’acqua. Un appartamento in cui le luci saltano almeno una volta alla settimana e dove non c’è il wi fi. Vengo da umili origini e quindi certe cose non mi creano problemi. Inoltre la mia famiglia ed io viviamo vite degne negli USA e quindi non mi lamenterei mai se alcune cose dovessero andare male oltre Oceano. Ho fatto il mio lavoro tutto l’anno con la bocca chiusa, ho lasciato tutto sul campo ogni partita senza mai lamentarmi una volta. Una cosa che è inaccettabile e lo sarà per sempre è quella di non essere pagati. Non faccio il sacrificio di stare lontano dai miei cari nove mesi l’anno, per non essere pagato. I contratti sono firmati e devono essere rispettati da tutte le parti coinvolte. Sono stato a Caserta sei mesi senza problemi, Altri de mesi ed otto partite non sarebbe stato difficile. NON AVEVO PROBLEMI A STARE A CASERTA. VOLEVO RIMANERE. NON VOLEVO PARTIRE MA STARE SENZA ESSERE PAGATO NON ERA UN’OPZIONE. Sono venuto in Italia quest’anno con l’obiettivo di essere la migliore guardia e uno dei migliori giocatori in questo campionato. E penso di averlo dimostrato con le mie prestazioni. Sto scrivendo questo nel modo più rispettoso possibile. Non finirò la stagione a Caserta. Vorrei giocare gli ultimi due mesi di basket da qualche altra parte. Capisco che Dio affidi ai guerrieri più forti le battaglie più difficili, ma c’è una differenza tra l’essere duri e reagire ad una ingiustizia. Dico grazie ai miei compagni ed al coaching staff che sono fenomenali. Li ringrazio per l’opportunità che mi hanno dato. In bocca al lupo per il futuro. Spero possiate vincere le prossime otto gare ed andare ai playoff. La squadra lo merita per il duro lavoro. Ciao”