VIRTUS, TREVISO E TRIESTE: TRIS DI VITTORIE CASALINGHE
Terza vittoria in fila per la Virtus Bologna, che risponde presente ai successi di Treviso e Trieste superando a domicilio una combattiva Aurora Jesi in una partita dagli attacchi esplosivi. 98-88 il finale per la Segafredo che ha chiuso col 63% dal campo e 13/25 da tre punti, mentre i marchigiani si sono fermati al 53% con 14 canestri pesanti a bersaglio. Gli uomini di Cagnazzo hanno disputato una partita coraggiosa, decidendo di giocarsela a segnare un punto in più degli avversari e riuscendoci per tre quarti (avanti 75-73 al 30esimo dopo aver toccato il -12 nel primo quarto). La strategia, però, era pericolosa e alla lunga è diventata letale, con Dwayne Davis in tripla doppia (11 punti, 10 rimbalzi e 10 assists) ma tenuto a 3/14 dal campo dalla difesa Virtus e in particolare da Guido Rosselli (altra gran partita con 15 punti, 7 rimbalzi e 9 assists), e Janelidze (super con 15 punti e quattro triple a segno) e Maganza (14 punti) azzoppati da problemi di falli. La Virtus è riuscita a mettere la freccia alzando il livello difensivo e trovando due serate di tiro da favola da parte di Marco Spissu (28 punti con 10/11 al tiro e 42 di valutazione) e Michael Umeh (28 con sette triple a bersaglio). Con Tim Bowers (26 punti e 7 assists) rimasto troppo solo per reggere la baracca i bianconeri hanno toccato fino ai 13 punti di margine, finendo per vincere con un divario anche troppo pesante per quanto mostrato dalla Tecnoforgia. Ora Ramagli attende il rientro in gruppo di Lawson e Ndoja che potrebbero essere già testati in Coppa Italia, per tuffarsi nel rush finale che porterà alla tonnara dei playoff.
Non meno fatica, anche se in una partita, come da copione, a punteggi più contenuti, ha fatto Treviso per avere la meglio di Roseto al PalaVerde. Gli abruzzesi, infatti, non si sono arresi a una pessima partenza (20 punti segnati in tutto il primo tempo, massimo svantaggio sul -18) e hanno reagito con un grande terzo quarto, grazie al quale sono riusciti a ricucire fino al -2, che aveva spaventato non poco i tifosi trevigiani. A quel punto, però, è tornata in cattedra la difesa della Dè Longhi che ha concesso solamente due punti agli Sharks negli ultimi 3’40”, mettendo, nel frattempo, i canestri del nuovo, decisivo, allungo con le solite firme di Moretti (10 punti), Perry (14+7 e 4 assists) e Fantinelli (10, 6 rimbalzi e 9 assists). Roseto si è poggiata principalmente sulle spalle dei suoi due USA, con Smith a quota 20 punti e Brandon Sherrod nei pressi della doppia doppia con 14 punti e 8 rimbalzi. La differenza, però, è stata nel pitturato, dove i padroni di casa hanno catturato 44 palloni contro i 29 degli ospiti, strappando 17 rimbalzi offensivi (13 dal trio Ancellotti, Perry, Rinaldi), tamponando le solite percentuali di tiro tutt’altro che brillanti (41% dal campo) e tentando dodici conclusioni in più dal campo rispetto a Roseto. Adesso tuffo nelle finali di Coppa e poi si lavorerà per inserire nel minor tempo possibile il nuovo acquisto Zoltan Perl, fresco di arrivo da Capo D’Orlando
Vita decisamente più semplice, invece, per l’Alma Trieste nella partita contro Recanati, che non ha opposto grande resistenza a una squadra sempre in formissima e che resta in scia alla Virtus capolista, arrivando, tra l’altro, al week end di Coppa Italia come possibile mina vagante. La gara contro i marchigiani ha messo in evidenza in maniera molto chiara la differenza di tasso tecnico e fisico tra le due compagini, con Trieste subito avanti in maniera abbastanza larga nel punteggio, amministrato poi senza grossi patemi nel corso dei 40’ contro una difesa sempre piuttosto molle. Quattro uomini in doppia cifra per coach Dalmasson, con Lorenzo Baldasso protagonista di giornata con 19 punti e cinque triple uscendo dalla panchina. Sostanziosa doppia doppia per Jordan Parks, con 15 punti e 14 rimbalzi, 13 punti per Bossi e 11 per Green, in una squadra sempre con buona profondità di rotazioni nonostante l’assenza di Cittadini, gestita senza grosse sofferenze. Partita negativa per Recanati, che sapeva di non avere molte chance, ma non ha nemmeno fatto granché per provare a giocarsi le sue carte, finendo sotto in maniera netta anche da un punto di vista di intensità, probabilmente avendo già la testa alla partita casalinga con Forlì che andrà in scena alla ripresa del campionato dopo la pausa di coppa e che, se vinta, potrebbe dare la quasi matematica certezza di evitare la retrocessione diretta. Se non altro la gara di Trieste conferma Erik Rush come leader tecnico della squadra: altra gran partita per lui con 19 punti e 15 rimbalzi.
A RAVENNA SERVE UN SUPPLEMENTARE PER BATTERE FERRARA, MANTOVA RISCHIA CON IMOLA, TUTTO FACILE PER LA FORTITUDO A FORLI’
L’OraSì Ravenna continua a sognare battendo dopo un tempo supplementare la Bondi Ferrara e rimanendo quarta solitaria in classifica a due punti dalla coppia Treviso-Trieste e con due lunghezze di vantaggio sulla Kontatto Bologna. Contro gli estensi, però, è servita la migliore versione degli uomini di Antimo Martino, partiti col freno a mano tirato e piombati subito a -11, margine per cui sono serviti due quarti abbondanti a tornare in parità. Ferrara, però, non si è disunita e con i numeri della propria coppia di americani (Roderick 27 punti, 10 rimbalzi e 7 assists, Bowers 21+15 e 4 assists) è tornata nuovamente avanti sul tabellone, che segnava ancora +6 per gli ospiti a meno di cinque minuti dal termine. Nonostante questo, Ravenna è stata brava a riacciuffare la parità sfruttando la giornata eccellente di Derrick Marks (28 con 11/18 al tiro) e la presenza difensiva di Taylor Smith (13 rimbalzi, 5 stoppate e 15 punti), riuscendo a forzare il prolungamento, dove il protagonista è stato Gherardo Sabatini, autore di sette dei suoi 10 punti complessivi, che hanno permesso ai romagnoli di non dover chiudere la partita in volata, anzi finendo con un discreto margine di vantaggio nel punteggio.
Vince anche Mantova, che si prende, però, un bello spavento non richiesto nel finale del posticipo di martedì sera con Imola. Una partita che dopo tre quarti sembrava finita (+20 Dinamica Generale in avvio di ultima frazione), ma che l’Andrea Costa è quasi riuscita a riaprire clamorosamente, sfruttando, forse, un rilassamento eccessivo dei mantovani, grazie al quale gli uomini di Ticchi hanno rimontato fino al -3 a 19” dal termine. Troppo tardi, però, per completare una rimonta che avrebbe avuto veramente un che di epico. Per 33’, infatti, non c’era stata partita, con Mantova a fare i propri comodi con i canestri di Corbett (15 e 5 assists), Amici (14, 7 rimbalzi e 7 assists), Daniels e Candussi (13 a testa). Poi, come detto, con il risultato che sembrava ormai acquisito, i padroni di casa hanno diminuito la propria intensità e lì Imola ha provato a piazzare la zampata con uno dei migliori Travis Cohn della stagione (22 punti, 7 rimbalzi e 4 assists) e la quantità di Alex Ranuzzi dalla panchina (16 e 7 rimbalzi). Come detto, però, tutto troppo tardi. Resta sempre una classifica problematica e due punti da recuperare su Ferrara e Chieti per evitare i playout, mentre sul mercato si registra l’ingaggio di Filiberto Dri, ex Eurobasket Roma, e il praticamente certo addio a Jiri Hubalek.
Non troppo diversa la vittoria della Fortitudo Bologna sul campo di una Unieuro Forlì che arriva a quota tredici sconfitte consecutive. I bolognesi seppelliscono letteralmente i romagnoli nei primi 20’ con enorme intensità difensiva e cinismo offensivo che li porta, in sostanza, a chiudere i giochi sul +26 dopo 16’. Rientrata negli spogliatoi con il punteggio di 54-33 a proprio favore, poi, l’Aquila, come Mantova, si è rilassata, perdendo qualità e intensità e facendo rientrare, piano piano, i padroni di casa che nell’ultimo quarto, dal -19, sono rientrati fino alle otto lunghezze di distacco a poco meno di due minuti dalla fine, prima che una tripla provvidenziale di Ruzzier allontanasse qualsiasi pericoloso fantasma. Quinta vittoria nelle ultime sei partite per una Fortitudo che assomiglia sempre di più a quella corazzata che doveva essere da previsioni estive. Justin Knox gioca un’altra ottima partita (19 punti), Montano ne mette 17 con 5 assists, doppie cifre anche per Ruzzier (11) e Italiano (10) dalla panchina, scentrato Legion, fermo a 7 punti in 15’. Sempre più a fondo Forlì, che salva almeno la reazione finale e si giocherà le proprie ultime carte in casa di Recanati il 12 marzo, recuperando, nel mezzo, la partita con Piacenza nella pausa per la Coppa Italia. 21 punti per Melvin Johnson, 18 e 8 rimbalzi di un buon Ryan Amoroso, 17 per Adegboye i migliori rilievi statistici in casa romagnola.
VERONA VINCE A UDINE E VEDE I PLAYOFF, CHIETI FA UN SALTO IMPORTANTE VERSO LA SALVEZZA
Dopo un inseguimento durato ventitré partite la Tezenis Verona finalmente aggancia i playoff andando a sbancare alla grande il campo della GSA Udine, di contro in profonda crisi e mandata, al termine della gara, in ritiro punitivo dalla società. I veneti hanno vinto giocando una partita di ottima fattura, in attacco (88 punti con 20/26 da due) e in difesa (Udine tenuta al 38% dal campo), mostrandosi semplicemente superiori agli avversari facendo vedere quella forza nel roster che ci si aspettava da tempo. Il vantaggio degli uomini di Dalmonte è andato in crescendo in maniera costante per tre quarti e sostanzialmente, con il punteggio di 65-49, al trentesimo la partita era finita. Gran prestazione di Michael Frazier, tornato quello di inizio campionato con 29 punti, 5 rimbalzi e 6 assists, e segnali incoraggianti anche da Leonardo Totè (15 con 6/7 al tiro). Terza sconfitta in fila per Udine, che vede la zona playout ora a soli quattro punti di distanza ed è attesa da un calendario davvero complicato da qui in avanti: trasferta a Imola, gare casalinghe con Trieste e Mantova e trasferta a Ferrara. Si salvano parzialmente solo Okoye e Ray, entrambi con 18 punti a referto ma il trend va invertito e di corsa, per non correre il rischio di rovinare una stagione che fino a qualche settimana fa era stata strepitosa.
Reagisce alla cocente delusione della sconfitta al supplementare con la Virtus Bologna Chieti, che gioca un secondo tempo eccellente (51-35 il parziale dei secondi 20’) e batte Piacenza a domicilio, incamerando due punti preziosi e mantenendosi a +2 sulle posizioni che mandano ai playout. Gara che, come detto, si è decisa nel secondo tempo, con l’esplosione offensiva di un Trae Golden da 34 punti, 6 rimbalzi e 3 assists (14/22 al tiro) che ha travolto quasi da solo un’Assigeco che non riesce più a trovare la forma mostrata nel girone d’andata (una sola vittoria nelle ultime otto partite). Decisiva la prestazione anche del solito roccioso Chris Mortellaro, autore di 13 punti con altrettanti rimbalzi per 33 punti di valutazione. Da segnalare anche un’altra buona prestazione del giovane lungo Dario Zucca, in doppia cifra dalla panchina in soli 12’. Piacenza è tutta nelle cifre di Hasbrouck (25 punti) e Raspino (20), ma con un Bobby Jones ancora lontano dalla migliore condizione (7 punti in 26’) la strada da affrontare appare decisamente in salita.
RISULTATI
Unieuro Forlì – Kontatto Fortitudo Bologna 80 – 88
OraSì Ravenna – Bondi Ferrara 91 – 83
Alma Trieste – US Basket Recanati 83 – 66
De Longhi Treviso – Visitroseto.it Roseto 68 – 58
G.S.A. Udine – Tezenis Verona 73 – 88
Proger Chieti – Assigeco Piacenza 83 – 71
Segafredo Virtus Bologna – Termoforgia Jesi 98 – 88
Dinamica Generale Mantova – Andrea Costa Imola 80 – 77
CLASSIFICA
Segafredo Virtus Bologna 34
De Longhi Treviso 32
Alma Trieste 32
OraSì Ravenna 30
Kontatto Fortitudo Bologna 28
Dinamica Generale Mantova 26
Visitroseto.it Roseto 26
Tezenis Verona 24
Termoforgia Jesi 22
Assigeco Piacenza 20 (una partita in meno)
G.S.A. Udine 20
Proger Chieti 18
Bondi Ferrara 18
Andrea Costa Imola 16
US Basket Recanati 12
Unieuro Forlì 8 (una partita in meno)
Nicolò Fiumi