La seconda giornata delle Final Eight di Coppa Italia 2016/17 si apre con il match tra la Dinamo Sassari e la Scandone Avellino. Il quarto di finale tra i sassaresi e gli irpini è indubbiamente il più interessante tra quelli che designeranno le quattro semifinaliste della competizione. Sono diversi gli spunti di interesse che la partita potrà regalare agli appassionati della palla a spicchi. Sassari arriva a Rimini nel suo momento migliore della stagione e le convincenti vittorie dell’ultimo periodo sono il frutto di un lavoro che lo staff tecnico biancoblu porta a vanti dall’inizio della stagione. L’arrivo di David Bell e Gani Lawal ha garantito equilibrio nelle due fasi di gioco, oltre a permettere a coach Pasquini di gestire al meglio il minutaggio del roster a sua disposizione. Avellino deve gestire alcuni problemi fisici che hanno disturbato non poco l’avvicinamento alle Final Eight. Coach Sacripanti dovrà fare a meno dell’infortunato Cusin e preoccupano ancora le condizioni di Ragland e Fesenko, con quest’ultimo reduce da un brutto attacco influenzale.
SASSARI
I biancoblu sono partiti questa mattina alla volta di Rimini, dove verranno seguiti da un foltissimo gruppo di tifosi, che ha lasciato l’isola con la folle idea di voler riportare a Sassari la Coppa che già per due volte è entrata nella bacheca della società presieduta da Stefano Sardara.
Nell’ambiente sassarese si respira un clima di moderato ottimismo per via dell’ottimo momento di forma psicofisico che sta attraversando il roster. Federico Pasquini nella conferenza stampa di presentazione della manifestazione è sembrato carico e motivato.
Ecco le sue affermazioni apparse sul sito ufficiale della Dinamo Sassari: “La componente bella di queste manifestazioni è che non sai mai che tipo di emotività scaturisce quando ti trovi a giocare in una situazione in cui tutta la pallacanestro importante ti sta guardando. L’emotività, secondo me, è una componente molto importante, e quando finisce questa fase poi si passa alla fase del piccolo dettaglio, che è l’elemento che fa maggiormente la differenza, perché in questo tipo di gara ogni errore vale doppio. Anche soltanto un taglia fuori o un tuffo per terra possono diventare il dettaglio che ti permette di andare avanti in queste sfide senza un domani. Il valore di Avellino lo conosciamo, sia per le caratteristiche della squadra, sia per le caratteristiche dei singoli giocatori, per cui ci dobbiamo concentrare su questi piccoli aspetti e sui particolari, che diventano grandi fattori quando si giocano partite dove la palla pesa un po’ di più.
Loro hanno avuto un andamento molto costante, sono stati bravi ad andare avanti sull’equilibrio consolidato già dall’anno scorso, e sono stati bravi anche a non sprecare troppe energie nei momenti in cui hanno avuto dei bassi, con un paio di settimane difficili. Il fatto che siano passati subito al primo turno di Champions League e il loro andamento in campionato ci fanno capire che valore ha questo avversario.
Quando si gioca una Final Eight, a prescindere da quello che è l’avversario, bisogna ragionare sul fatto che è davvero qualcosa di diverso. Se mi fermo a ragionare sul fatto che avrei preferito un altro avversario sto già partendo male. Io domani prendo l’aereo con l’idea di andare a giocare tre partite, non vado lì per vedere cosa succede, sono fatto così. C’è Avellino, va bene così, perchè dobbiamo sapere che se vogliamo tornare a casa con la Coppa dobbiamo giocare con tre avversari di altissimo livello.
Le esperienze passate mi hanno insegnato quello che dicevo prima. Cioè io penso che la prima coppa l’abbiamo vinta perché abbiamo fatto quell’ultimo minuto del terzo quarto, contro Milano, che ci ha permesso di chiudere con quella bomba di Drake, con l’inerzia in mano a noi, e questo è nato da un paio di situazioni sbagliate da parte Milano. Se penso alla Coppa Italia vinta a Desio, penso a come ci eravamo arrivati male e a quanta energia ci avevano dato i primi 5-7 minuti giocati contro Cremona. Per cui sono proprio i particolari che fanno sì che queste partite siano davvero qualcosa di speciale”.
AVELLINO
Gli irpini arrivano a Rimini con qualche acciacco fisico. Ragland si allena a singhiozzo da circa tre settimane e nell’ultima partita di campionato ha giocato solo sedici minuti mentre di Fesenko e Cusin si è già detto.
Prima di partire Sacripanti, in conferenza stampa, ha approfondito alcuni argomenti. Ecco le sue parole: “Per noi è un orgoglio partecipare ancora una volta alle finali di Coppa Itala. L’anno scorso ci siamo entrati vincendo l’ultima gara del girone di andata con Venezia, quest’anno, invece, abbiamo centrato l’obiettivo in largo anticipo. Tutto questo è merito del grande lavoro della società e della squadra. Noi non affronteremo questo importante appuntamento in uno dei nostri momenti migliori: è un dato di fatto che saremo senza Marco Cusin, Joe Ragland non si è allenato per tre settimane a causa del dolore alla spalla e anche la gestione di Fesenko è stata molto problematica per una brutta influenza. Nella partita contro Pesaro abbiamo cercato di preservarli proprio per tali motivi. Malgrado questo, penso che venerdì possiamo fare una buona partita, sono gare secche e questa squadra ha nel proprio DNA la forza di saper reagire alle situazioni difficili, è consapevole dei propri mezzi e faremo di tutto per vincere la partita. Sassari è in ottima forma, hanno avuto due innesti importanti da quando li abbiamo affrontati al PalaSerradimigni la partita di andata. Hanno inserito Gani Lawal che gli ha portato punti dentro l’aerea e David Bell, giocatore dotato di grande talento ed esperienza. Anche se non dovesse andare come speriamo sappiamo come funziona la Coppa Italia, sono gare singole, o si vince o si esce. Sono ottimista perché questa squadra ha maturato una grande forza interiore, oggettivamente Sassari in questo momento è favorita rispetto a noi ma non partiamo sicuramente sconfitti”.
Si gioca venerdì 17 febbraio 2017 con palla a due alle ore 18.00.
Diretta televisiva su RaiSport1 HD.
Marco Portas