Time Warner Cable Arena, 28 gennaio. La sfida interconference in chiave playoff si tramuta in una battaglia punto a punto non bellissima ma ricca di emozioni. A spuntarla, con merito, sono i Sacramento Kings (106-109), grazie all’ennesima prestazione superlativa di DeMarcus Cousins, ma anche alla capacità di dettare il ritmo alla gara e di dominare il pitturato.
Tanti i motivi di interesse per questa partita: entrambe in piena corsa per un posticino in post-season, il menù propone la sfida tra le rispettive, fresche all star (Walker alla sua prima convocazione), nonché tra le due più recenti squadre di Marco Belinelli. Inoltre l’ultimo confronto ta Kings ed Hornets si era risolto dopo ben due supplementari… C’erano, dunque, tutte le premesse per una gara combattuta, e tutti i protagonisti non hanno voluto disattendere le aspettative, dando vita ad uno scontro che, pur non rubando l’occhio, ci ha tenuti incollati davanti allo schermo fino all’ultimo secondo!
Primo quarto. L’inizio gara è in sordina: dopo una serie di errori su ambo i fronti, Koufos sblocca lo score in semigancio. Charlotte usa il pick and roll per creare vantaggi sul perimetro, Walker trova il corridoio chiuso da Koufos, per cui la pur buona circolazione di palla sfocia in una sequela di triple senza fortuna. Occorre attendere quattro minuti, prima che Batum (come al solito, sarà l’unico, in maglia Hornets, a trovare il canestro con continuità) ne infili una. È lui il finalizzatore dei giochi a due Walker-Hibbert, regalando ai suoi il primo vantaggio (11-7 al 6′), in un inizio partita dominato dalle difese. Gli ingressi di Kaminsky e Tolliver cambiano i rispettivi assetti tattici: il primo migliora la circolazione e le spaziature dei padroni di casa, assiste il gioco in backdoor di Williams e, aprendo il campo, permette ad un fin qui impreciso Belinelli di trovare un bel taglio a canestro innescato da un assist clamoroso di Batum. Il secondo dirotta Cousins nel ruolo di centro; ricevendo dal gomito, DeMarcus è letteralmente inarrestabile: le sue giocate tengono Sacramento quasi costantemente avanti nel punteggio ed è lui, dalla lunetta, a chiudere il primo parziale (22-24).
Secondo quarto. Cauley-Stein è in campo ed è il perno ed il finalizzatore delle giocate ospiti (come tutti i lunghi di Sacramento, sarà autore di un’ottima prova). I padroni di casa, invece, trovano con fatica la via del canestro: una tripla ed un contropiede di Kemba Walker (piuttosto sofferente contro la difesa disegnata da Joerger) sono le uniche fiammate degli Hornets (27-30 al 2′). Kaminsky è il giocatore chiave per Charlotte: la sua capacità di aprire il campo migliora notevolmente la circolazione di palla, ma la mano fredda dei padroni di casa dall’arco (3-18 nel primo tempo!) non consente il sorpasso. Anche dall’altro lato del campo, però, Ty Lawson si intestardisce nella penetrazione frontale, regalando sprazzi di classe pura con uno spettacolare stepback a centro area, ma anche palle perse nel vicolo cieco: la gara, così, stenta a decollare (31-32 al 5′). A questo punto Kaminsky va negli spogliatoi (difficoltà respiratorie, sarà la diagnosi ufficiale) e vi resta fino alla fine del primo tempo. Clifford disegna un attacco con quattro uomini sul perimetro ed il solo, subentrante Spencer Hawes a fare da perno in area. Il piano funziona in un primo momento, anche grazie alle giocate difensive di un Kidd Gilchrist da 4 stoppate, che conduce anche il contropiede, ed ai rimbalzi offensivi di Hawes. Poi, però, il penetra e scarica ospite fattura tre triple in un amen (due consecutive dell’ottimo Tolliver) ed il primo solco si materializza (38-46 al 8′) costringendo Clifford a chiamare timeout. La buona difesa del ferro sul pick and roll consente alla truppa di Joerer,
però, di conservare il vantaggio costruito a suon di triple; la mano freddissima dei fucilieri di casa non aiuta e, anzi, un tecnico fischiato alla panchina Hornets per proteste su un più che sospetto sfondamento di Cousins regala ai Kings il primo vantaggio in doppia cifra. Il parziale si chiude ancora con DMC sugli scudi, con una clamorosa stoppata ai danni di uno spento Walker: fino a questo momento, la sfida tra all star è decisamente appannaggio del difficile ma talentuoso lungo californiano (44-52).
Terzo quarto. Un blocco irregolare di Hibbert ed uno sfondamento di Batum rendono l’idea della difficoltà con cui gli Hornets cercano l’avvicinamento al canestro. Walker, dalla lunetta, tiene i suoi sotto la doppia cifra di svantaggio (49-58 al 3′). Batum dall’angolo da respiro ai suoi, che ora difendono il ferro con rabbia (anche troppa: quarto fallo personale per MKG e Williams nel giro di due minuti!) ed accorciano le distanze dalla lunetta (61-66 al 6′). Sale in cattedra Kemba Walker: tripla, penetrazione su Collison per un “and 1” di puro talento, fallo su tiro da tre e 3-3 dalla lunetta, ancora tripla! La sua trance agonistica lo porta anche a strafare in penetrazione, ma insomma è lui l’anima che tiene accese le speranze dei padroni di casa (66-70 al 8′). Charlotte, però, non ha fatto i conti con DeMarcus Cousins: Sacramento non si scompone e lui infila la tripla frontale, domina a rimbalzo, anche in attacco, assiste magistralmente il backdoor di Collison, allunga di nuovo, con il conforto di un Lawson impreciso ma determinante con gli assist (9 in tutto!). Le triple del mortifero Tolliver (4-8 dall’arco!) e di Afflalo producono il massimo vantaggio ospite (66-80 al 10′), le triple di Belinelli (finalmente!)
e del solito Walker servono a ricucire parzialmente ed a tenere aperto l’esito del match ed è ancora Walker a chiudere il parziale dalla lunetta: Kemba, autore di 20 punti sui 33 di squadra nel terzo quarto, riapre la contesa praticamente da solo!
Quarto quarto. Le squadre tornano in campo lasciando le rispettive all star a riposo in panchina. Sacramento si affida al pick and roll, finalizzato dall’ottimo Couley-Stein, ma Kaminsky è di nuovo un fattore: finalmente infila una tripla, serve Batum sull’arco, gioca alto-basso per Hawes, e gli Hornets toccano il -3 (85-88 al 3′)! Sacramento ha il merito di non disunirsi mai, anche di fronte alla pioggia di triple che i padroni di casa, perfezionate le spaziature, finalmente infilano con continuità, e continuano con pazienza ad aggiustare la difesa ed a cercare Cousins sotto canestro (92-97 al 7′). Le fasi di gioco che seguono sono concitate e caratterizzate dalla battaglia a rimbalzo, con numerosi fischi arbitrali dubbi, le distanze restano immutate finché Batum non trova, con l’ennesima tripla rapida, l’agognato pareggio (101-101 al 9′). Il finale è intenso e caratterizzato da continui sorpassi e controsorpassi, entrambe le squadre tengono fede al proprio piano partita anche nei concitati minuti finali: Charlotte, senza timori, continua a cercare l’uomo libero sul perimetro, anticipando le conclusioni in modo da mettere fuori tempo l’ottima difesa disegnata da Joerger; Sacramento cerca il pick and roll per Cousins, i cui rimbalzi offensivi (saranno 7 a fine gara!) garantiscono seconde chances e viaggi in lunetta: a -1’26” dal termine il gigante in viola fa 1-2 dalla linea della carità ed è ancora pari! Charlotte sbaglia in attacco ma difende in modo impeccabile, Hawes accetta il cambio difensivo su Collison e gli vieta la conclusione entro i 24”. Sull’altro fronte Batum legge il mismatch con Tolliver e prova a forzare la penetrazione ma non trova il canestro e Cousins è, ormai, padrone dei rimbalzi: si entra negli ultimi 30” di partita ancora sul 106 pari! Sacramento ha la palla in mano e che fa? Ovvio: va da Cousins al gomito! Attacco dal palleggio e non ce n’è per nessuno! Charlotte ha 14” a disposizione per cercare il pareggio o la vittoria: Walker prova ad attaccare dal palleggio, ma trova di nuovo la strada chiusa, scarica sul perimetro per Kaminsky… Il bello del basket: uno dei giocatori-chiave della squadra si prende la tripla della vittoria e la cicca clamorosamente, con un airball che chiude la contesa. Lui non lo avrebbe meritato; d’altro canto Charlotte, probabilmente, non avrebbe meritato la vittoria, nonostante la rimonta nell’ultimo quarto. Troppo approssimativo e monocorde il gioco degli Hornets nel primo tempo, troppo Kemba-dipendente nel terzo quarto. La rimonta finale porta il marchio delle triple: un giochino rischioso che, stavolta, grazie alla pazienza dei Kings ed al mostruoso talento offensivo di DeMarcus Cousins, non ha pagato.
Quarta sconfitta consecutiva per gli uomini di Clifford, che scivolano all’ottavo posto. Ad Ovest, invece, Sacramento tiene il passo di Denver e Portland e continua a guardare da vicino la zona play off.
Charlotte Hornets – Sacramento Kings 106-109
Hornets: Batum 19 (7 r, 7 a, 3-6 3PM-A), Walker 26 (7 a), Williams 14, Kidd-Gilchrist 9 (6 r, 4 blk), Hibbert 6, Hawes 12 (7 r), Belinelli 7 (1-7 3PM-A), Kaminsky 8 (4 r, 6 a), Sessions 5. All. Clifford
Kings: Cousins 35 (18 r, 7 or, 4 a), Collison 17, Afflalo 13, Temple 7, Koufos 3, Lawson 5 (9 a), Tolliver 14 (7 r, 3 a, 4-8 3PM-A), Barnes, Cauley-Stein 13 (6-7 FGM-A), Richardson 2. All: Joerger