SACCAGGI STENDE MANTOVA, VIRTUS SUL VELLUTO, TRIESTE E RAVENNA A SEGNO
Il big match di giornata andava in scena al PalaBam di Mantova, dove la Dinamica Generale ospitava la De’ Longhi Treviso reduce dall’inatteso KO casalingo con Verona. E certo la partita in terra mantovana non era il test più morbido per recuperare fiducia e punti in classifica utili a rimanere in scia alla Virtus Bologna per gli uomini di Pillastrini. Che sono, però, riusciti a spuntarla nel finale di una partita combattutissima, grazia al (quasi) buzzer beater di Andrea Saccaggi, capace di segnare il canestro del sorpasso a un secondo dalla fine con una sospensione tirata quasi cadendo fuori dal campo. Il tutto dopo che Lorenzo Gergati, due secondi prima, aveva portato a +1 Mantova con un altro canestro difficilissimo. Sembrava il cesto che potesse mettere fine alla partita, e invece onore ai trevigiani che hanno avuto la forza (e anche la fortuna) di costruirsi e segnare l’ultimo tiro. Prima c’era stata una gara dove i padroni di casa sembravano poter subito scappare, toccando vantaggi in doppia cifra nel primo quarto (24-13 il primo parziale), salvo vedere rientrare Treviso, aggrappata alla solita asfissiante difesa (26 punti concessi a Mantova nel secondo tempo), utile a venire in soccorso a un attacco ancora in gran difficoltà (25/63 dal campo) e salvato da una prova maiuscola di Jesse Perry, autore di 24 punti con 15 rimbalzi e 3 assists. Bene anche Davide Moretti con 16 punti, 5 rimbalzi e 4 assists. 13 a testa per Daniels e Corbett e 10 punti di Alessandro Amici in casa Mantova, ora a -6 da Treviso in classifica e scivolata al quinto posto.
Tutto facile, invece, per la Virtus Bologna, che inanella la dodicesima vittoria consecutiva superando agilmente l’Andrea Costa Imola in una partita durata, in pratica, cinque minuti. Dopo il 7-5 iniziale degli imolesi, infatti, l’attacco di Alessandro Ramagli si è scrollato di dosso gli avversari con un 16-3 di parziale che ha indirizzato la gara, diventata rapidamente poco più di un allenamento già dal secondo quarto in cui la Segafredo ha fatto quello che ha voluto, raggiungendo i venti punti abbondanti di margine, che sono poi diventati trenta nel secondo tempo dietro a una messe di tiri da tre punti a segno (19/34). Davvero troppa la differenza di tasso tecnico e lunghezza delle rotazioni delle due squadre. La Virtus, così, si è potuta permettere di fare riposare i senatori, cosa di cui c’era un gran bisogno (Umeh comunque 20 punti in 22’ e Lawson in doppia doppia da 18+10 ), ottenendo ottime risposte dalle seconde linee, in particolare dai giovani, con Pajola e Penna (21 punti in due) sugli scudi. Partita davvero troppo complicata per Imola, che non ha praticamente opposto resistenza. Solo per le statistiche i 19 punti di Cohn e Hubalek.
Al terzo posto troviamo, questa settimana, il duo Trieste-Ravenna, abili a vincere, rispettivamente, in casa con Roseto e in trasferta a Forlì. L’Alma continua il suo ottimo momento giocando un’altra solida partita contro gli Sharks, coriacei e in partita per 30’, ma poi calati vistosamente nel finale, in cui Trieste è riuscita a dilatare il proprio vantaggio e a chiudere con una vittoria abbastanza larga (79-67 il finale). La squadra di Dalmasson si è retta, come spesso accade, sulle solide spalle del duo USA Parks-Green (20+8 il primo, 17+7 il secondo), attorno ai quali ha ruotato efficientemente tutta la squadra, con in particolare Matteo Da Ros a mettersi in luce con 15 punti e 7 assists. Roseto, dal canto suo, comincia ad accusare rotazioni parecchio corte (assente Radonijc, cinque uomini oltre i 30’ di impiego) e non è un caso che diverse sconfitte stiano arrivando con questa dinamica, ossia con un crollo, dovuto anche alla stanchezza, negli ultimi 10’. Sherrod (16+13) e Smith (15 punti ma 6/20 al tiro) questa volta non hanno tolto le castagne dal fuoco e ora si dovrà stare attenti a non sprecare quanto di buono fatto nel girone d’andata.
Ravenna, invece, ha proseguito l’infinita crisi di Forlì, ma la partita che è venuta fuori al Pala Banco di Romagna è stata davvero folle, e lo si capisce anche solo guardando i parziali dei quattro quarti: dopo il 14-11 Forlì dei primi 10, c’è stato un 22-12 per Ravenna, poi 23-11 per Forlì per chiudere con il decisivo 26-13 per gli ospiti che ha determinato l’esito dell’incontro. Anche in questo caso decisivi gli americani per i vincitori: 19 e 5 recuperi Marks, 17+11 Taylor Smith, l’arma in più per l’OraSì, che continua a navigare nelle zone altissime della classifica e ora attende il doppio turno casalingo con Fortitudo e Virtus Bologna per mettersi definitivamente alla prova. Forlì, invece, prosegue a perdere e l’assenza di un americano con cui sostituire Blackshear si sente tantissimo. La società sta lavorando sul mercato per mettere una toppa (anche più di una in verità) al roster di Giorgio Valli, che ha avuto cose discrete da Rotondo (13 punti in 27’), ma deve fare i conti con un tasso tecnico al momento davvero deficitario (25/55 al tiro e un’altra partita abbondantemente sotto i 70 punti).
FORTITUDO, ALTRA DELUSIONE IN VOLATA, PIACENZA DECOLLA NEL SECONDO TEMPO E PASSA A UDINE
Non è paragonabile a quella di Forlì, ma anche la crisi della Fortitudo non accenna a fermarsi, dopo il nuovo stop, imposto questa volta dalla Tezenis Verona sul proprio campo, ancora in volata, con una sconfitta arrivata per soli due punti di margine. E anche in casa Kontatto, così come in casa UniEuro, il grande problema è l’assenza di un americano, segnatamente un esterno con punti nelle mani e affidabile, che possa finalizzare il lavoro che la squadra, comunque, fa in maniera ottimale per tre quarti e mezzo in tutte le partite. Poi, quando si arriva a tirare le somme e serve l’uomo che segni quei due canestri che sigillano l’incontro, il meccanismo si inceppa. E così, come se n’era avvantaggiata la Virtus nel derby del 6 gennaio, uguale ha fatto Verona, prima poggiandosi su Frazier (19, 6 rimbalzi e 5 assists) e Robinson (15 e 3 assists), con il solido contributo di Marco Portannese (14 punti, 6 rimbalzi, 5 assists) per tenere la partita sempre a contatto, anzi rimanendo spesso avanti, e poi trovando la tripla di David Brkic negli ultimi 90” che, di fatto, ha indirizzato il finale. La Kontatto, invece, nel momento della verità ha trovato i ferri di Mancinelli (migliore dei suoi con 18 punti ), Candi (fermo a 2/10 dal campo) e Ruzzier (10 punti, altra buona partita per lui). E la differenza è stata tutta li, considerando anche la prestazione non proprio esaltante di Justin Knox (13 punti e 8 rimbalzi, senza mai incidere come potrebbe). Classifica che continua a peggiorare per la F, ora al settimo posto con Roseto, ma con la stessa Verona in netta rimonta (e con il 2-0 nello scontro diretto) e attesa dalla trasferta non semplice di Ravenna, a cui seguirà la partita casalinga con Treviso e la trasferta di Trieste. Un trittico da incubo nel momento peggiore. Festa grande, invece, per la Tezenis, che da continuità alla grande vittoria di Treviso e, pur continuando a non incantare come qualità di gioco, sembra poter aver trovato il momento in cui svoltare la propria stagione. Questi quattro punti serviranno sicuramente a dare grande carica agli uomini di Dalmonte, che sono i maggiori indiziati a dare nuovo sfarzo al proprio campionato in questa seconda metà di stagione.
Bella reazione di Piacenza, invece, che risponde al momento difficile costellato di infortuni e alla beffarda sconfitta contro la Virtus Bologna di lunedì scorso, andando a sbancare il campo di Udine grazie a un terzo quarto che ha spaccato in due la partita, fin lì equilibrata (39-36 all’intervallo, 53-64 a fine terza frazione). Kenny Hasbrouck continua a confermarsi come leader della squadra e gioca un’altra partita di grande solidità trascinando i compagni con 23 punti (anche se con 22 tiri) e 4 assists. Capitan Infante non ripete la partita sontuosa giocata contro la Segafredo e allora ci pensano Raspino (14 punti, 3 rimbalzi e 3 assists) e Borsato (13 in 21’ dalla panchina) a dar manforte alla guardia USA, ingrassando una classifica che resta positiva ma a cui va sempre tenuto un occhio, perché il momento di difficoltà nelle rotazioni non porti a perdere troppo terreno. Secondo stop filato, invece, per Udine, che ricade nei suoi soliti problemi, ossia che nel momento in cui Okoye (20+11) e Ray (12 punti con 5/12 al tiro) non riescono a dare il proprio contributo in attacco, alle spalle non ci sia nessuno in grado di prendersi il carico in spalla, anche solo per qualche minuto. Così, nel momento in cui si sono chiusi i rubinetti in attacco e Piacenza ha preso fiducia nell’altra metà campo, la gara è andata rapidamente in archivio.
JESI SI PRENDE ANCHE IL DERBY MARCHIGIANO DI RITORNO, CHIETI IMPONE LA LEGGE DI CASA A FERRARA
Altra occasione sprecata da Recanati, che perde in casa nell’ultimo minuto il derby marchigiano con Jesi. I leopardiani hanno giocato un’altra partita di buona qualità, come la classifica non farebbe assolutamente immaginare, ma poi si sono nuovamente fermati sul più bello, traditi, al solito, da una delle difese più ballerine del campionato. Dopo aver inseguito a lungo, infatti, grazie alle triple di Bader (miglior prestazione stagionale per lui, prossimo al taglio, con 30 punti e sei triple a bersaglio) e Loschi (16 punti) Recanati era giunta al pareggio, entrando negli ultimi 60” sull’81 pari. A quel punto la difesa ha concesso due liberi, entrambi a segno, a Maganza (10+8), mentre in attacco gli stessi Loschi e Bader hanno sbagliato i possibili canestri del sorpasso, consegnando poi nelle mani di Alessandri e Bowers (23, 7 rimbalzi, 4 assists) i liberi che hanno sigillato la vittoria. Due punti pesanti per Jesi (26+10 e 5 assists per Davis) che continua a guardare i playoff a soli due punti di distanza, mentre Recanati (20+14 Reynolds) rimane ancorata all’ultimo posto, ben sapendo che da qui alla fine sarà una corsa a due con Forlì per accaparrarsi l’ultimo posto disponibile per i playout.
Due punti pesanti anche per Chieti, che supera a domicilio Ferrara, la raggiunge in classifica a quota 12 e si mette in tasca anche il 2-0 nello scontro diretto. Davvero un ottima domenica per la squadra di Massimo Galli, che continua ad essere molto pericolosa, in particolare tra le mura amiche dove tendono ad infiammarsi le tre bocche da fuoco Golden (22, 5 rimbalzi e 4 assists), Davis (23 con 5 triple) e Mortellaro (15+17), il nucleo su cui Chieti ha costruito la sua vittoria e che ha avuto una bella iniezione di solidità anche da Marco Allegretti, autore di una partita da 11 punti e 9 rimbalzi in uscita dalla panchina. La Proger ha preso in mano la partita in chiusura di primo tempo, andando in vantaggio in doppia cifra e poi controllando la gara nella seconda frazione. Di là una Ferrara sempre peggio, che mette in mostra il talento di Roderick (26 e 5 rimbalzi) e Bowers (22+11) ma sembra tutto tranne che una squadra con un’identità, oltre ad essere abbastanza corta nelle rotazioni. Gli estensi sono ormai definitivamente invischiati nella lotta per non retrocedere e dovranno lavorare con grande intensità da qui alla fine per non aver brutte sorprese.
RISULTATI
Unieuro Forlì – OraSì Ravenna 62 – 70
Dinamica Generale Mantova – De Longhi Treviso 70 – 71
G.S.A. Udine – Assigeco Piacenza 72 – 79
US Basket Recanati – Termoforgia Jesi 81 – 86
Proger Chieti – Bondi Ferrara 83 – 74
Segafredo Virtus Bologna – Andrea Costa Imola 100 – 76
Alma Trieste – Visitroseto.it Roseto 79 – 67
Tezenis Verona – Kontatto Fortitudo Bologna 67 – 65
CLASSIFICA
Segafredo Virtus Bologna 28 (Una partita in meno)
De Longhi Treviso 26
OraSì Ravenna 22
Alma Trieste 22
Assigeco Piacenza 20
Dinamica Generale Mantova 20
Kontatto Fortitudo Bologna 18
Visitroseto.it Roseto 18
Termoforgia Jesi 16
Tezenis Verona 16
G.S.A. Udine 14
Proger Chieti 12 (Una partita in meno)
Andrea Costa Imola 12
Bondi Ferrara 12
Unieuro Forlì 8
US Basket Recanati 6
Nicolò Fiumi