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Mexico City Arena, 14 gennaio. Ancora NBA Global Games, ancora spettacolo, nell’affascinante scenario messicano e sullo scivoloso parquet capitolino, in una sfida punto a punto decisa nel finale (108-105) dagli errori degli Spurs e dall’ennesima prova-monstre di Devin Booker, vent’anni e seconda uscita consecutiva da 39 punti! Gli uomini di Popovic ci hanno provato, trascinati dal solito Leonard e da un Ginobili sempre più maestro di pallacanestro, a scavare un solco rassicurante tra sé ed una Phoenix in costante crescita di gioco e fiducia (+11 Spurs a spiccioli dalla fine del terzo quarto), ma non hanno mai dato la sensazione di poter ammazzare la sfida, ed hanno pagato nel convulso finale le tante palle perse e qualche scelta discutibile nei secondi decisivi.
Primo quarto. Gli Spurs vanno in post basso da Aldridge, che dispone di Chriss; i Suns impongono fin dall’inizio ritmi elevati, aggressivi in difesa, con il run & gun in attacco, e si mostrano più reattivi: Chandler e Warren fatturano subito rimbalzi offensivi capitalizzando le seconde chance (9-4 e primo timeout per il Pop). Phoenix palleggia poco, cerca subito l’uomo libero per il tiro, mentre, contro la difesa schierata, gioca il pick and roll per costruire lo scarico sul lato debole, con il solo Chandler a presidiare l’area. Gli speroni, però, rientrano con la second unit e la scelta paga perché la circolazione ne giova e, in difesa, si mostrano più aggressivi: Ginobili accorcia con tre liberi, Dedmon ruba e vola in contropiede, sfoggiando un eurostep sorprendente contro Chandler ed impattando sull’11 pari al 6′. Ginobili sale in cattedra, prendendosi due sfondamenti, sfruttando il mismatch con Chriss e mettendo la freccia con una tripla. Gli Spurs accettano tutti i cambi difensivi, con Dedmon pronto a pulire l’area, ma a rimbalzo Chandler continua a dominare (alla fine metterà insieme 15 carambole, di cui 8 offensive!) e Warren in contropiede controsorpassa (21-19 al 9′). Ora le parti si invertono: Popovic rimette i titolari, Watson schiera le seconde linee; Parker crea il mismatch dal pick and roll e lo sfrutta a dovere, Ulis tiene troppo la palla e si mostra incerto nel posizionamento difensivo (ma finirà la gara in crescendo). San Antonio impatta un primo parziale davvero godibile (25-25).
Secondo quarto. Apre Parker (si accende a tratti) con cinque punti consecutivi; Suns in difficoltà contro la difesa schierata, subito Watson affianca Bledsoe a Ulis, i ritmi tornano alti e Phoenix tiene (30-32). Tuttavia la difesa “matchup” degli Spurs inizia a fruttare dividendi, forzando le conclusioni agli avversari, Leonard entra in ritmo, mettendosi in proprio (stante la buona difesa di Bender su Aldridge) o armando la mano di Anderson che, con una tripla dall’angolo, regala ai bianconeri la prima doppia cifra di vantaggio (34-44 al 5′). Suns in difficoltà? È il momento di Booker, che inizia a carburare infilando due penetrazioni, la seconda conclusa con un improbabile gancio cambiando mano in sospensione (40-46 al 7′). Il canovaccio della partita, però, recita ancora Spurs, grazie ai cambi difensivi continui, al QI di Ginobili ed Aldridge, che danno lezioni di P&R, agli show di Gasol (davvero in ombra) e Simmons, che aprono la difesa alle incursioni di Leonard, vero mattatore del parziale, il quale delizia il pubblico di casa schiacciando nel corridoio o ubriacando Tucker dal palleggio. Troppa roba per i volenterosi Suns, che, tuttavia, restano aggrappati alla partita grazie alle penetrazioni di puro talento di Booker e Bledsoe (doppia doppia per lui!). É sempre Booker, dalla lunetta, a limitare i danni in chiusura di primo tempo (51-58 all’intervallo lungo).
Terzo quarto. La sfida a distanza tra Booker e Leonard entra nel vivo: il primo accorcia ancora dall’arco (56-58 e nuovo, immediato timeout chiamato dal Pop) e zitto zitto è già a quota 18; il secondo crea il mismatch e lo capitalizza con un “and 1”, toccando quota 16. Le difese schierate limitano la circolazione di palla, Leonard e Warren si sfidano in iniziative personali che premiano gli attacchi (64-70 al 5′); Kawhi punisce Booker in fade away, ma questo si vendica tagliando in backdoor per ricevere in angolo ed infilare la tripla del -5. Aldridge è ben limitato, ma si fa sentire anche al rimbalzo in attacco (67-76 al 7′). Due minuti senza vedere un canestro, poi Bender, malamente battezzato dalla difesa, infila una tripla aperta. Gli Spurs, con Gasol e Simmons, pazientemente trovano il massimo vantaggio (70-81 all’11’). L’illusione di avere le mani sulla partita, però, dura un batter di ciglia, perché Bender è ormai divenuto un fattore, mette a segno un’altra bomba, difende forte su Gasol (impreciso anche dalla lunetta) e Tucker, sulla sirena, firma il -5 ed avvisa Popovic: la partita è ancora apertissima, grazie alla sfrontatezza ed al talento diffuso dei ragazzi di Phoenix (80-85).
Quarto quarto. Ulis e Booker fanno molto male agli Spurs attaccando il ferro, mentre gli ospiti (si, perché ufficialmente giocano in casa i Suns) si incaproniscono negli isolamenti dal post contro una difesa ben schierata davanti al ferro. Piove sul bagnato quando Parker scivola (non sarà il solo nell’ultimo parziale) e si fa male, sostituito temporaneamente da Forbes, mentre Booker imperversa senza trovare ostacoli, grazie all’apertura del campo operata dai lunghi dell’Arizona. Il sorpasso si materializza come logica conseguenza di un attacco Spurs arenato e capace di sbloccare lo score solo dalla lunetta, e si dilata, anche, con un Booker ormai in trance agonistica, sia in proprio, sia innescato da un assist pazzesco, da casa sua, dell’ottimo Bender! Cosa fa Popovic, per rimetter in piedi una partita che gli sta scivolando dalle mani ? Si affida alla classe di Ginobili! Crea il mismatch con Bender e lo capitalizza al massimo con una tripla, prima, subendo fallo su tiro da tre, poi (98-94 al 7′). Parker rientra, i veterani producono il massimo sforzo, mentre i Suns, per un attimo, raffreddano la mano sulle conclusioni rapide ed il solito Leonard pareggia in transizione. Ennesimo tap-in di Chandler, gli risponde Parker, schierato sul lato debole a ricevere lo scarico. Si entra negli ultimi due minuti di gioco con i Suns avanti di due ed il pubblico in delirio, pronto a godersi un finale vietato ai cardiopatici che merita di essere raccontato nel dettaglio!
Il finale. Viviamolo! Parker assiste Leonard in angolo: tripla del sorpasso (102-103 a -1’30”). Leonard è, giustamente, il go-to-guy del finale di partita, ma perde palla in attacco; Booker punisce ogni errore andando in lunetta e poi firmando il + 3 Suns in contropiede! Leonard riceve in angolo e, di mera furbizia, costringe Tucker al fallo su tiro da tre, ma mette solo due liberi. Suns ancora avanti e palla in mano a meno di un minuto dalla fine; tuttavia la conclusione viene forzata, Chandler, al solito, smanaccia a rimbalzo ma un po’ troppo forte, in pratica innescando il contropiede del potenziale sorpasso Spurs tre contro due. Ci si aspetta la conclusione sotto canestro, invece gli ospiti scelgono di costruire il tiro da tre: tutto molto ben fatto, per carità, Leonard assiste Green che è tutto solo e può tirare piedi a terra, ma trova solo il primo ferro! Non è finita: c’è subito fallo tattico su Tucker: 2/2 dalla linea della carità e ancora +3 Suns, sul 108-105. A questo punto ci sono 5” ancora da giocare e San Antonio può costruire una buona tripla per il supplementare, con la rimessa in attacco. Invece Ginobili va su Gasol in post basso (perché?!?) e c’è l’ovvio fallo della difesa per mandarlo in lunetta. Se, a questo punto, le speranze ospiti sono già al lumicino, Gasol finisce per spegnerle del tutto sbagliando il primo libero! Obbligata la scelta di sbagliare anche il secondo cercando fortuna a rimbalzo, ma Chandler è il signore degli anelli, stasera, e mette il sigillo su una vittoria sorprendente ma meritata, che sancisce la crescita di una squadra piena di talento, con un ventenne di nome Devin Booker come novello Giulio Cesare, conquistatore del Messico e pronto a varcare il Rubicone-Rio Grande per rientrare in patria reclamando i suoi diritti da star…
Phenix Suns – San Antonio Spurs 108-105
Phoenix: Bledsoe 17 (10 as), Booker 39 (12-22 FG, 3-5 3PM-A, 12-12 FT), Chandler 8 (15 RT, 8 RO), Warren 12, Chriss 5, Tucker 7, Len 4, Bender 6 (6 RT, 2-3 3PM-A), Ulis 8 (4-6 FG), Barbosa 2. All. Earl Watson.
San Antonio: Aldridge 13, Leonard 38 (12-20 FG, 2-5 3PM-A, 12-14 FT), Parker 14, Green 6, Gasol 3 (10 RT, 1-6 FT), Ginobili 16 (2-4 £pM-A, 8-8 FT), Simmons 6, Dedmon 2, Lee 2, Anderson 3, Forbes 2, Bertans. All. Greg Popovic.