Quello con la FMC è il primo derby che l’Unicusano Virtus Roma ha vinto in questa stagione,96 a 101, solo il secondo in due anni di A2. E lo ha fatto in modo spettacolare e perentorio, mostrando anche una faccia che sin qui non aveva proprio fatto vedere sempre: la capacità di giocare anche contro una difesa schierata e di farlo con lucidità e costrutto. Di contro Ferentino ha pagato lo sforzo di correre dietro ai capitolini nei primi due quarti, le tante palle perse nei momenti importanti e sempre nei momenti decisivi i troppi errori ai tiri liberi.
Primo quarto. C’è una partita nella quale l’Unicusano non parte correndo a mille all’ora? No ed anche nel recupero della 14^ giornata lo fa costringendo i padroni di casa a starle dietro. Operazione che riesce ai ragazzi di Ansaloni fino a quasi alla fine del primo periodo, quando spossati dalle triple di Massimo Chessa (tre) di Landi e Raffa, non permettono alla Virtus di chiudere avanti di 8 lunghezze, 23 a 31. Va detto che lo stesso coach ciociaro per scuotere la sua squadra reduce dalla brutta prestazione di Casale, ha cambiato il quintetto di partenza tenendo Imbrò e Gigli in panchina e partendo con Sabbatino, Musso, Raymond, Benvenuti e Gilbert, mentre Corbani ha schierato i soliti cinque e cioè Raffa, Chessa, Sandri, Vedovato e Brown. Dunque Roma corre e tira nei primi secondi dell’azione e Ferentino prova a fare la stessa cosa ma perde tanti palloni e solo la verve di Musso da tre, la mantiene in contatto.
Secondo quarto: l’accelerazione di Roma è fulminea ed in due minuti e dieci secondi il vantaggio della Virtus sale a più 14. Autore dell’accelerazione e di sei punti è Tommaso Baldasso che poi imbecca Landi per un’altra tripla che fissa il 25 a 39 perchè nel frattempo Benvenuti ha segnato da sotto per i padroni di casa. Allora coach Ansaloni ordina una zona fronte pari, Roma ci mette un paio di azioni a leggerla come si deve e con Chessa sigla un altro massimo vantaggio, 27 a 42 a 5’50” dalla sirena dell’intervallo lungo. E poi ci si mette Landi, 27 a 44, e Roma sembra dilagare perché anche quando i padroni di casa trovano un paio di canestri, prima Brown, poi Chessa con la quinta tripla della sua serata, rimettono le cose a posto per Roma, 32 a 50 con 3 minuti e 46″. Qui esce il cuore di Ferentino che non accetta di dare la partita per chiusa con ancora più di venti minuti ed in due minuti di pura aggressività difensiva mette insieme un parziale di 8 a 0 che fissa il punteggio sul 40 a 50 con un minuto e 20 circa da giocare. Si chiude con i ciociari in rimonta 42 a 53.
Ma è l’inizio del terzo periodo ed in assoluto tutto il quarto ad essere il momento più bello della partita. Perché negli spogliatoi Luca Ansaloni deve aver toccato le corde giuste dei suoi e li rimanda in campo affamati di gloria. Due palle perse di Roma in attacco ed un fallo di Chessa in 58″ secondi riaprono la partita perché Gigli e Gilbert ne approfittano per avvicinare la FMC 48 a 53. Poi Sabbatino fa ancora meglio e con 7’40” fa 50 a 53. Roma vacilla perché non trova attacchi lucidi e nemmeno riesce a tirare. Il canestro da due di Landi dopo quasi tre minuti sembra una liberazione, ma subito Gigli rimette la sua squadra ad un possesso pieno di distanza, 52 a 55. E la partita cambia di nuovo. Sandri e di nuovo Baldasso firmano un0 0-5 (52-60 a meno 5’30”) che si rivelerà fatale per Ferentino perché da qui in avanti inizia lo show di Anthony Raffa che riporta in due minuti l’Unicusano sul più 15, 54-69, prima che l’ennesima spallata di Musso e compagni faccia chiudere il quarto sul 64-72.
Poi il play italo americano di Roma segna 19 punti negli ultimi dieci minuti rendendo vani tutti i tentativi di Ferentino di riavvicinarsi ad una quota inferiore agli 8 punti nonostante la zona 1/3/1 messa in campo ma affrontata molto bene da Roma prima con una tripla di Raffa e poi con una schiacciata di Benetti. Insomma il quarto vive sugli sprazzi dei padroni di casa che però non hanno più gambe ed idee (tutta la partita senza Imbrò mentre Roma ha giocato senza Maresca) mentre Roma ha giocato a controllare con assoluta freddezza.
Qui il tabellino della partita
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Eduardo Lubrano