Mai in partita, mai piegata sulle gambe, mai concentrata a dovere in attacco. Pochi concetti per spiegare la settima sconfitta consecutiva dell’EA7 Milano in Eurolega, 89 a 75, sul campo del Barcellona per una sera tornata quella splendida macchina da canestri di qualche anno fa.
Eppure anche i catalani non erano annunciati in grande forma, sei sconfitte nelle ultime sette partite europee, ed era flagellato letteralmente dagli infortuni. Che hanno colpito anche Milano che all’ultimo momento ha dovuto rinunciare a Krunoslav Simon per un mal di schiena.
L’inizio della partita è la fotografia di Milano in questo momento: tre tiri sbagliati dal Barcellona ma altrettanti rimbalzi offensivi di Tomic e compagni, trasformati alla seconda opportunità in canestri. L’8 a 4 segnato da Kalnietis sembrava essere l’argine giusto alla fuga del Barcellona ma non è stato così: 9 punti consecutivi di Tomic, bravo ma anche sempre troppo libero, hanno messo la prima grande distanza tra le due squadre, 18 a 6 dopo 6 minuti di gioco, con la difesa di Milano completamente fuori ritmo sulla circolazione perfetta dei padroni di casa. Repesa le ha provate tutte, anche a far giocare dieci giocatori nel primo quarto con gli ingressi in campo di Hickamn, Cinciarini, McLean, Macvan e Fontecchio ma a parte qualche fiammata, Milano ha continuato ad attaccare male – spesso contro la difesa schierata catalana che è la migliore dell’Eurolega – e lentissima in difesa.
Così subiti 32 punti – contro i 19 segnati – nel primo quarto, Milano ha provato a metterci un pò di energia nei secondi venti minuti ma è stata letteralmente travolta dalla circolazione del Barcellona perfettamente finalizzata da Koponen che appena entrato in campo ha piazzato un 4 su 4 da tre che ha piegato le già molli gambe di quelli dell’EA7. E con Rice a spiegare pallacanestro e distribuire assist, il divario tra le due formazioni si è allungato in modo inesorabile, col Barcellona al riposo lungo, avanti 49 a 35. Impensabile per una squadra che sino ad oggi in Eurolega aveva segnato circa 70 punti di media a partita.
Quando poi anche Navarro si è messo al lavoro sul serio in attacco, ecco che nel terzo quarto, il Barcellona ha allungato ulteriormente anche perché la parte dell’assist-man ha preso a recitarla Tomic mandando ripetutamente a segno Doellman, Vezenkov e via dicendo. Insomma il più 21 di fine terzo quarto, 72 a 51 è sembrato assolutamente logico.
Così come logico è stato l’andamento del quarto tempo, nel quale Milano ha pure messo insieme qualche buona azione in attacco, ma mai due volte di seguito e sempre inframezzata da spaventose amnesie difensive. I 27 punti messi insieme da Rakim Sanders sono davvero una illusione perché troppi di questi sono arrivati a partita largamente in ghiaccio per il Barcellona.
Altro che mandar via l’allenatore o qualche giocatore: a Milano debbono davvero interrogarsi sul serio su quale sia il male oscuro che ha preso la squadra ed ha trasformato dei buoni in giocatori in gente che cammina in campo e sembra non sapere a che sport sta partecipando. Ora Milano è ultima davvero in classifica, perché a pari merito col Galatasary è riuscita a perdere anche con i turchi.
Qui il tabellino della partita
Eduardo Lubrano