SASSARI – Per l’anticipo della undicesima giornata della regular season della Lega A, la Dinamo Sassari ospita l’Aquila Trento di coach Buscaglia. Al PalaSerradimigni domani sera, con palla a due alle ore 20.30, si affrontano due squadre che cercano la vittoria per dare una svolta positiva a questa prima parte della stagione e non perdere il treno per le Final Eight di Coppa Italia.
SASSARI
I biancoblu sono reduci da quattro sconfitte consecutive in campionato e vogliono cambiare la rotta negativa di questa prima parte di stagione. La società dopo l’arrivo di Gani Lawal, che ha debuttato domenica scorsa a Brindisi, ha contrattualizzato la combo guard David Bell in arrivo dal campionato tedesco in cui ha militato nei Phoenix Hagen. Il californiano, presentato come elemento di grandissimo talento ed esperienza, ha il compito di portare in campo e nello spogliatoio biancoblu quella leadership che è finora mancata.
Presentato nella mattinata odierna, ha subito avuto parole al miele per la sua nuova avventura: “Le prime impressioni sul club e sulla città sono molto positive, ieri ho incontrato il coach e i miei compagni e sono stati tutti molto gentili e disponibili, così come tutte le persone che ho conosciuto in questi giorni. L’ambiente mi sembra molto accogliente e stimolante. Della Dinamo so che stanno attraversando un momento difficile ma quello che mi ha colpito e che ho visto io stesso in allenamento, è che sono tutti molto focalizzati e hanno grande voglia di lavorare e riprendersi. Penso che per i miei anni di esperienza potrò portare leadership ma anche aiutare la squadra, come gruppo, a fare bene. In Germania ho affrontato Savanovic. Lui è una bravissima persona, come avversario ho potuto vedere la sua leadership e come questo suo atteggiamento e la sua esperienza fossero importanti in campo per la sua squadra. Spero di poter imparare dalla sua esperienza e di fare con lui grandi cose. Sono consapevole di essere arrivato in una società importante e conosco la storia di questo club, di ciò che ha vinto e di quanto questo significhi per la città e per l’isola. Questo sicuramente aggiunge entusiasmo ed è molto stimolante”.
Durante la conferenza stampa di presentazione di David Bell è intervenuto anche il presidente Sardara che ha fotografato la situazione della squadra in questo delicato momento. Ecco i suoi pensieri: “Come ho detto più volte, abbiamo iniziato un nuovo ciclo, e come per ogni nuovo ciclo ci vuole il tempo per amalgamarsi e trovare la giusta intesa su tante nuove situazioni. Questa non è una situazione nuova. Se bene ricordate, quando ho iniziato questa presidenza nel 2011, ci siamo trovati in un momento di difficoltà nei risultati. Avevamo fatto cinque vittorie e sette sconfitte finché non è arrivato Tony Easley, poi con lui abbiamo fatto abbiamo chiuso bene il girone di andata e poi con la forza di tutti abbiamo fatto un buon girone di ritorno. Oggi siamo a quattro vittorie su dieci partite e quindi non vedo molta differenza rispetto a quello che abbiamo già vissuto. Dobbiamo stare calmi e sereni. L’analisi io la vorrei fare solo dal punto di vista concreto, senza parlare di sfortuna e di arbitraggi sarebbe anche troppo facile, perché queste sono solo giustificazioni da perdenti, noi lì non ci dovevamo trovare in quelle condizioni, a prescindere dai passi sul 78 pari o dei 7-1 fischiati nei primi minuti dell’ultimo quarto. Io mi voglio riferire a quello che vedo tutti i giorni, a una squadra che ci tiene, e non mi riferisco soltanto alle lacrime di Olaseni, ma al lavoro che fanno squadra e staff, a come soffrono ogni minima situazione negativa. Questo è quello che ci serve, come ci servono i tifosi, quelli che ci seguono in allenamento, che ci fermano per strada o che ci aspettano fuori alla fine della partita. Abbiamo perso diverse occasioni all’ultimo secondo ma questo fa parte del basket, abbiamo anche vinto uno scudetto con tiri all’ultimo secondo.
La mia pagina Facebook era nata con l’intento di dare un canale aperto ai tifosi. Purtroppo oggi è diventato un lavatoio di panni sporchi, con insulti e critiche preconcette e poi ovviamente dall’altra parte con risposte a difesa. Io credo che il tifoso debba fare il tifoso, quello che mi interessa è il tifoso reale non quello virtuale. Se in questi anni avessi dovuto basarmi sul tifoso virtuale avremmo fatto ben altri risultati, basterebbe andare sulla mia pagina per vedere cosa mi chiedevano di fare dell’allenatore e della squadra dello scudetto un mese prima che lo vincessimo. Io voglio basarmi sul tifoso per come lo vediamo in campo con noi. E quello ci serve. Nel 2011 quando eravamo tutti meno social e attraversammo il momento di difficoltà a cui mi riferivo prima, i tifosi si strinsero attorno alla squadra, ed è quello che noi sentiamo al palazzetto anche oggi. Non utilizzo più Facebook come canale di comunicazione per questo, perché si è trasformato rispetto a quello per cui era nato all’inizio. Non ci interessa tenere conto di questo tipo di confronto né di quello di alcuni blog social, se l’obiettivo è quello di disturbarci dovranno trovare un altro modo, anche perché sappiamo che certi meccanismi sono costruiti da una minoranza, spesso neanche locale, che lo fa ad arte. Questo a noi non interessa ed è il motivo per cui su Facebook non scrivo più.
Sono frustrato perché questa è una squadra fantastica, non abbiamo mai avuto un gruppo così unito e coeso, a livello di attaccamento dentro e fuori dal campo. Non stiamo riuscendo a raccogliere quello che abbiamo seminato. Abbiamo perso male tre sole partite, Cantù, Atene e Brindisi, le altre le abbiamo tutte giocate, certo ci manca qualcosa. Abbiamo preso un lungo e un play perché pensiamo che siano i tasselli che ci servono, non rilasciamo nessuno nella convinzione che in questo momento ci servano tutti con le loro specifiche caratteristiche. Siamo lì, ci manca veramente poco, ci manca trovare quelle due-tre vittorie per darci fiducia e la continuità per proseguire con serenità, e poi ci potremo divertire tutti. L’unica cosa da fare è non farsi prendere dal panico, perché questa è la cosa che ci può fare più male.
La guida tecnica non è in discussione, vediamo tutti i giorni il lavoro che fa. Per la chimica ci vuole tempo così come per trovare i giusti incastri. Quello che in questo momento ci manca non è la tecnica ma le palle, qualcuno che momenti cruciali prenda in mano la squadra. La situazione in cui ci troviamo ora non è nuova per noi. Le critiche che nel 2011 venivano fatte a Meo oggi vengono fatte a Federico, poi abbiamo vinto quello che abbiamo vinto. Ora non dico che torneremo a vincere, ma sicuramente tutti lavoriamo per questo“.
Al termine della lunga conferenza si è seduto al tavolo coach Pasquini che ha presentato l’avversario di domani, non nascondendo l’importanza del match e le insidie che i suoi ragazzi devono affrontare: “Trento è una squadra che conosciamo, ha dei giocatori italiani che stanno giocando molto bene, come Flaccadori, Baldi Rossi e Forray, ma anche Moraschini che è molto cresciuto ultimamente. I giocatori americani sono di talento fisico e molto pericolosi. Penso però che mai come domani dobbiamo non pensare agli avversari, dobbiamo pensare alla classifica, dobbiamo muovere la classifica. La ritengo la partita più importante dall’inizio dell’anno perché è evidente che tra domani e martedì dobbiamo muovere la classifica sia in campionato sia in Champions League.
Loro sono una squadra che prende 41 rimbalzi totali, di cui una marea a livello offensivo. Lo sappiamo bene, e da quando hanno messo l’assetto piccolo con Baldi Rossi e Hodge insieme questa cifra è aumentata. Lighty da 3 è estremamente fisico, molto presente, tutte le volte va a rimbalzo e di conseguenza dovremmo fare un gran lavoro di taglia fuori. Noi dobbiamo valutare Lawal fra oggi e domani. Bell si è sta allenando con noi, mi sembra sveglio e ricettivo e non ci dovrebbero essere problemi.
Io sto bene, sono sereno, perché mi piace molto il gruppo ma d’altra parte provo grande frustrazione proprio per il gruppo, perché chiaramente ragiono sui risultati. Di sicuro ci manca quel qualcosa che ci permetta di avere in mano il controllo nel momento decisivo e di gestire al meglio il vantaggio. Ma c’è anche il fatto che in partite come quella di Zielona Gora ci sono stati un paio di fischi che hanno concesso all’avversario quattro tiri liberi che hanno riaperto il discorso. Non parlo mai degli arbitri ma il fatto che se dopo due minuti sei 7-1 nei falli qualche problema c’è. Credo che contro i polacchi si sia vista la miglior Dinamo della stagione, la miglior difesa. Da lì dobbiamo ripartire”.
TRENTO
La Dolomiti Energia, sbarcata in Sardegna nella mattinata odierna, si è allenata nel pomeriggio al PalaSerradimigni. I ragazzi di coach Buscaglia sono apparsi molto determinati e puntano decisamente alla vittoria.
Prima della partenza per l’isola ha rilasciato alcune dichiarazioni in tal senso l’Assistant Coach Vincenzo Cavazzana. Ecco le sue parole apparse sul sito ufficiale della società bianconera: “Dopo aver inserito a roster Lawal, in settimana Sassari ha ingaggiato anche una point guard con tanti punti nelle mani come David Bell, allungando ulteriormente l’elenco di giocatori di spessore a disposizione. Per questo sarà difficile immaginare che partita sarà quella di sabato. Di certo noi veniamo da una buona settimana di lavoro, in cui abbiamo fatto tutto con grande energia, sfruttando e canalizzando nel modo giusto la rabbia che ci è rimasta dentro dopo la sconfitta di domenica scorsa contro Milano. Andremo quindi a Sassari con la consapevolezza di esserci allenati nel modo giusto, convinti di dover riproporre l’atteggiamento avuto in occasione delle ultime due trasferte a Pistoia, dove abbiamo sfiorato il successo arrivando al supplementare su un campo difficile, e Pesaro, dove siamo riusciti a fare risultato pieno. Su questa mentalità proveremo a riproporre il bell’impatto gara che siamo riusciti a produrre contro Milano. I nostri problemi al tiro da fuori? Ci stiamo lavorando, per migliorare sia scelte che percentuali d’esecuzione. La nostra filosofia è quella di individuare gli aspetti su cui crescere, e lavorarci sopra per farlo, valorizzando le doti dei nostri giocatori e migliorandole. Lo abbiamo sempre fatto in passato, continueremo a farlo. Jefferson? A Pesaro abbiamo deciso di cambiare assetto di squadra per essere più pericolosi in attacco, e credo che Johndre abbia fatto bene, a prescindere da qualche calo nei numeri“.
Anche la guardia Riccardo Moraschini ha espresso concetti simili: “Correre in campo aperto deve essere uno dei nostri punti di forza, specialmente facendolo dopo recuperi difensivi o rimbalzi. Il fatto che Sassari sia una squadra che quest’anno corre poco però non deve farci pensare che il contropiede ad ogni costo debba essere l’unica chiave di lettura della gara. Sassari infatti è anche una squadra di quelle che si accendono facilmente, spinte da una tifoseria e da un campo molto caldo. Quindi dovremo sapere correre nel modo giusto, riuscendo anche a controllare il ritmo per evitare di andare fuori giri e permettere alla Dinamo di accendersi. Il loro giocatore chiave? Penso Savanovic: è un elemento davvero completo, che sa giocare a basket e conosce a fondo la pallacanestro avendone viste davvero tante in carriera. In un momento in cui Sassari ha bisogno di tornare a vincere, penso che lui farà valere le sue qualità e la sua personalità e per questo dovremo farci attenzione. La nostra classifica? Forse è un pochino bugiarda, nelle ultime cinque giornate abbiamo perso tre gare in volata e avremmo quindi potuto avere tranquillamente quattro punti in più”.
Arbitri: Gianluca Mattioli, Lorenzo Baldini e Nicola Ranaudo.
Si gioca sabato 10 dicembre al PalaSerradimigni di Sassari.
Palla a due ore 20.30.
Diretta televisiva per gli appassionati trentini sulle frequenze di Trentino TV.
Marco Portas