Devo confessare che nonostante quasi venticinque anni di servizio ai quali si aggiungono altri quindici almeno di pratica dello sport, la pallacanestro riesce a sorprendermi e a non farmi capire nulla. Nello specifico ammetto che nel presentare il derby di Roma tra Unicusano e Roma Gas&Power, ne avessi presa una delle cose che ho scritto. Fra quintetti di partenza e schieramenti difensivi, forse avrò azzeccato, è proprio il caso di dirlo questa volta, tre o quattro nomi, perché quelli proprio non si possono sbagliare.
Colpa mia senza dubbio. Ma soprattutto bravura dei due allenatori, Bonora – il vincente – e Corbani – lo sconfitto – che hanno mischiato le carte sperando che il piano partita fosse quello giusto. Certo loro sono pagati e studiano per far questo e dunque onore al merito di aver messo in campo due squadre che hanno giocato un derby molto bello, anche spettacolare in certi momenti e che solo due cose non hanno saputo rendere ancora più bello.
Alcuni cori che sono irripetibili per non offendere chi li ha fatti nel senso che non si può credere che una persona normale dica certe cose, e le società, la Virtus in particolare come padrona di casa, per non aver riempito fino all’inverosimile il palazzetto. Che era pieno sì ma non strapieno. Insomma si poteva e si doveva a parer mio fare di più.
In campo invece come detto, i venti giocatori ed i due allenatori hanno dato fondo ad ogni energia mentale e fisica per vincere. E forse, ma è facile dirlo adesso che ha vinto di un punto con un canestro di Deloach a tre secondi dalla fine come leggete nella cronaca di Fabrizio Noto, l’idea di partenza dell’Eurobasket ha funzionato di più. Perché ha cercato di snaturare quanto di buono aveva fatto la Virtus in qui, mettendo allo stesso tempo in rilievo le sue caratteristiche migliori, dell’Eurobasket intendo.
La Virtus non ha avuto modo di correre come le piace ed è abituata a fare, non è riuscita ad essere aggressiva in difesa ed a mettere le mani addosso come ha dimostrato di saper fare, non è riuscita ad innescare Brown con la continuità di cui ha bisogno per aprire le scatole difensive avversarie. Ancora una volta, come a Legnano, il tiro dell’eventuale vittoria con pochi secondi da giocare è capitato nelle mani di Sandri: ottimo giocatore, super atleta. Ma è anche un go-to guy come dicono in America? Cioè è l’uomo al quale affidare il tiro dal quale dipende la tua vita “sportiva”? Può darsi che lo diventerà anche attraverso questi errori, ma per ora non lo è.
Di contro la squadra di Bonora ha appoggiato al corpo degli avversari tutti i suoi chili ed i centimetri che ha in dotazione, e tutta l’esperienza dei vari Righetti, Bonessio, Deloach, Easley e Malaventura. Non a caso è toccato al lungo numero 5 sboccare l’imbarazzante casella dello 0 su 14 tentativi al tiro da tre dopo tre quarti e 4 minuti di gara: 64-67 e 30” secondi dopo ecco la seconda – ed ultima – tripla per l’Eurobasket, di Deloach, 64-70 a 6’ dal termine.
Sembrava fatta ma proprio Deloach ha combinato uno di quei pasticci da far accapponare la pelle: palla persa ed antisportivo di frustrazione su Brown lanciato verso un contropiede bello e di facile conclusione. E poi per chiudere questo ritratto del derby, i romani dell’Eurobasket hanno dominato la partita. Daniele Bonessio al di là della sua miglior prestazione numerica stagionale, è stato un capitano eccezionale: sempre importante quando è servito mettere due punti o prendere un fallo. O farlo senza indugiare. O incoraggiare un compagno molto in difficoltà, vedi quando ha scosso per le spalle un deluso Deloach all’ennesima tripla corta.
Eugenio Fanti poi è stato un vero rebus ed un incubo per la difesa della Virtus. E’ sgusciato da tutte le parti senza che mai uno degli avversari lo vedesse arrivare o ne tenesse il palleggio. Ha preso contrasti duri ed anche lui non si è tirato indietro quando ha dovuto tirare giù qualche randellata.
Ovvi elogi ai vincitori e qualche critica ai perdenti di questo derby, ma è così, ci sta. Come ci sta anche qualche domanda. Una per coach Corbani: la partenza nel quintetto di Benetti, cambiato dopo nemmeno due minuti con Landi? E non perché io abbia sbagliato pronostico, quello rimane. Ma perché il vicentino non ha fatto nulla così come chi lo ha sostituito, quindi si cerca una logica nella cosa.
Corbani in conferenza stampa ha spiegato la difficoltà fisica delle marcature tra i suoi atleti e quelli dell’Eurobasket, tanto che ha giocato molto tempo a zona. Allora si è adeguato in partenza. E non come altre volte quando ha cercato di far adeguare gli avversari alla sua squadra? Una domanda che per ora rimane nell’aria ma che conto a breve di porre al coach della Virtus. Sperando di non aver preso un’altra cantonata.
Di una cosa sono però molto fiero: ho visto due belle squadre che hanno giocato una buona pallacanestro.
Eduardo Lubrano