Detto ed analizzato quasi tutto sul derby della Capitale che torna dopo tanto tempo ad infiammare gli animi dei tifosi, le parole di questi giorni dei tecnici e dei due capitani sulla diversa natura delle due squadre, su come sia lontana la filosofia di costruzione delle due formazioni, lascia forse aperto un varco per un tentativo di analisi della partita quando ancora manca qualche ora.
I due quintetti di partenza. Dando per scontato che non ci saranno sorprese dell’ultimo minuto, l’Unicusano Roma di Fabio Corbani potrebbe iniziare con Raffa, Chessa, Sandri, Vedovato e Brown, Ai quali Davide Bonora potrebbe opporre Stanic, Deloach, Righetti o Fanti, Bonessio ed Easley. E sempre pensando che i due tecnici inizino difendendo ad uomo ecco quelli che dovrebbero essere gli accoppiamenti: Raffa-Stanic, Chessa-Deloach,Sandri-Righetti/Fanti, Brown-Easley.
Bonora contro un’altra squadra che ama correre come la Virtus Roma, la NPC Rieti, provò a schierarsi da subito a zona, una 2/3 ma non andò benissimo perché i primi due quarti i reatini li chiusero sul 48 a 30 finendo poi per vincere quella gara nonstante la clamorosa rimonta di Bonessio e compagni.
I due playmaker, come sempre nella pallacanestro, vera guida in campo dei compagni, per adesso non hanno brillato e solo nell’ultima partita (a Legnano per la Virtus, in casa contro Reggio Calabria per l’Eurobasket) hanno offerto prestazioni convincenti tanto sotto il profilo dei punti (Raffa 24) che del gioco e della leadership, Stanic in questo senso, molto bene. Raffa corre molto, è spesso irreuento nelle conclusioni e non ama il gioco a metà campo. Regno invece di Stanic che magari palleggia un pò troppo ma che è poi capace di felicissime intuizioni, leggi assist per i compagni. In difesa meglio Raffa di Stanic ma più per furbizia che per applicazione e deizione vera e propria.
Il duello che promette punti e spettacolo è quello tra Massimo Chessa e Moe Deloach. Il giocatore sardo della Virtus – ancora con la maschera per proteggere il naso – è un ottimo difensore ma anche un tiratore da tre punti di quelli da far venire gli incubi ai migliori tra chi cerca di difendere, categoria nella quale forse l’americano della Roma Gas&Power non è ascrivibile appieno ma che a sua volta non ha certo problemi nel trovare la via del canestro in mille modi, specie in penetrazione.
Alex Righetti contro Daniele Sandri vuol dire esperienza contro forza fisica ed atletismo rispettivamente, ma anche capacità di far canestro da parte di tutti e due. Questa sfida la potrebbe vincere chi riesce per primo a far prevalere all’interno della partita le sue caratteristiche imponendo all’altro di stargli appresso. Se invece di Righetti gioca Fanti, allora è un duello di gambe nel quale Sandri deve far attenzione anche alle penetrazioni della guardia romana oltre al tiro da tre.
Vedovato vs Bonessio è la battaglia dei muscoli e della concretezza. Col vantaggio, a favore del capitano dell’Eurobasket, Bonessio, di una maggior qualità nel far tanti punti, a tirar giù rimbalzi ed essere leader della squadra.
Infine i due lunghi, Brown contro Easley. Quasi con le stesse caratteristiche e cioè quelle di essere giocatori che amano ricevere la palla in movimento più che spalle a canestro in posizione statica. Uno, Brown è sgusciante, mancino e gioca dappertutto in difesa visto che Roma cambia sistematicamente, l’altro ha una grande esperienza con la quale sopperisce ad un atletismo che comincia a non essere quello dei tempi d’oro, pur rimanendo per la serie A2, un giocatore di lusso.
Le panchine. Mediamente la qualità complessiva di quella della Virtus sembra essere maggiore dell’avversaria, nel senso che sin qui ha dimostrato di poter garantire la stessa intensità e lo stesso ritmo di gioco una volta chiamata in causa. Ma se per l’Eurobasket ci sarà Matteo Malaventura ecco che la questione della forza fisica e dell’impatto a rimbalzo degli uomini di Davide Bonora aumenterebbe notevolmente, con connseguenti maggiori possibilità di controllo del ritmo.
Eduardo Lubrano