Brescia, 4 novembre 2016 – Vittoria, questa è la parola chiave che si continua a ripetere come un mantra in casa Germani Brescia, una vera e propria medicina che servirebbe a fermare l’emorragia di risultati, portata in eredità dalle tre sconfitte consecutive maturate dalla compagine di coach Diana. E’ pur vero che gli ultimi impegni non erano proprio tra i più semplici per capitan Cittadini e compagni: il match in casa contro la capolista Milano ad intervallare le trasferte a Sassari e ad Avellino parlano di partite dal coefficiente di difficoltà elevatissimo per chi come Brescia insegue la salvezza. Una salvezza che per forza di cose dovrà passare invece attraverso partite come quella di domani (Sabato 3 Novembre) con palla a due alle ore 20:30 al PalaGeorge di Montichiari, in quello che è l’anticipo di campionato che pone di fronte alla Leonessa un’avversaria tosta ed agguerrita come la Betaland Capo d’Orlando.
Brescia, archiviato il tour de force che l’ha vista sul parquet di avversarie molto più attrezzate, è ora chiamata a fronteggiare sul campo di casa quello che è già a tutti gli effetti un vero e proprio spareggio salvezza. Per non lasciare nulla di intentato, la Leonessa in settimana si è rinforzata con l’arrivo sotto le plance dell’ex Montegranaro Christian Burns, arrivato ieri in città direttamente dagli States. Quello che coach Diana si aspetta da lui è intensità e presenza a rimbalzo, che ad oggi si sta dimostrando un vero e proprio tallone d’Achille per la Germani. E’ praticamente certo il suo utilizzo già nella serata di sabato contro l’Orlandina viste anche le condizioni critiche di Davide Bruttini, alle prese con un infortunio muscolare alla coscia, e con lo stesso Alessandro Cittadini non ancora al top della condizione dopo l’infortunio alla mano. Critica anche la situazione tra gli esterni, con Marco Passera e Lee Moore non ancora al meglio, così come Michele Vitali che non era stato impiegato la settimana scorsa ad Avellino. L’acquisto di Burns garantisce comunque ad Andrea Diana di poter variare in corsa l’assetto della squadra, con la possibilità di schierare qualora servisse un quintetto molto alto e fisico con Luca Vitali a dettare i ritmi, potendo ruotare David Moss da guardia, Marcus Landry da ala piccola, Christian Burns da ala grande e Jared Berggren da pivot, con Franko Bushati pronto a subentrare dalla panchina.
Capo d’Orlando, al contrario viene da una situazione che l’ha vista trionfatrice contro Cantù 96-53, scrivendo la pagina più nera della storia canturina che mai in precedenza aveva subito l’umiliazione di una sconfitta tanto pesante, con 43 punti di scarto, in quella che è stata una vera e propria mattanza al Pala Fantozzi. I siciliani hanno dominato la sfida a rimbalzo, trovando anche ottime percentuali di tiro da ogni posizione del campo. La prestazione di Bruno Fitipaldo con 14 assist che vanno ad aggiungersi ai 13 punti realizzati mettono in luce il talento del play uruguaiano (che non a caso è il primo assist-man del campionato con 8,5 assist a partita) e che si sta dimostrando un ottimo direttore d’orchestra per la squadra di coach Di Carlo. Anche per la Betaland si prospettano rotazioni molto ridotte viste le probabili assenze dell’ungherese Zoltan Perl e del lettone Janis Berzins e le condizioni ancora precarie di Sandro Nicevic. Sarà dunque il croato Mario Delas a battagliare sotto canestro coadiuvato da Dominic Archie, e mentre il già citato Fitipaldo detterà i ritmi in cabina di regia, a cercare di pungere sugli esterni ci saranno il croato Vojislav Stojanovic e l’intramontabile Drake Diener, giunto ormai a soli 20 punti dal traguardo dei 4.000 punti in serie A. Traguardo che tenterà di raggiungere già contro la Leonessa a partire dalle 20:30. Antonio Iannuzzi sarà il primo cambio tra i lunghi e Tommaso Laquintana quello tra gli esterni.
Atteso il tutto esaurito al Pala George per una serata di grande basket, dove le motivazioni in campo saranno tante. Non ci sono ex di turno tra le due squadre.
Ad arbitrare il match saranno i signori Saverio Lanzarini, Carmelo Lo Guzzo e Dario Morelli.
Andrea Buffoli