Abbiamo incontrato il coach dell’Unieuro Forlì per fare il punto della situazione e tracciare un primo bilancio dopo un mese di preparazione. Diciamo subito che quello visto sul parquet del Palafiera è un Gigi Garelli carico e con le idee ben chiare su quanto pretendere dai suoi ragazzi e che solo i numerosi contrattempi fisici, occorsi in questo periodo, hanno rallentato un programma ed un processo di crescita di un gruppo che è certo saprà regalare, se supportato dalla tifoseria, parecchie soddisfazioni.
Innanzitutto coach Le chiedo, alla luce di quanto visto nel corso delle prime uscite stagionali, a che punto è la squadra?
“Sicuramente non al punto in cui con i miei collaboratori ci eravamo prefissati quando siamo partiti ad agosto. Abbiamo dovuto far fronte a diversi contrattempi fisici e tecnici che hanno inevitabilmente rallentato l’amalgama del gruppo e reso difficile, nel corso di diversi allenamenti mantenere alta l’intensità che è invece elemento imprescindibile per un normale processo di crescita e maturazione di una squadra. Ad oggi siamo indietro, inutile negarlo, manca ancora una buona tenuta fisica, ci manca brillantezza per tenere il campo per tutto l’arco di un incontro e soprattutto non siamo ancora riusciti a creare una buona coesione”.
Dal punto di vista dell’infermeria, qual è la situazione?
“Fortunatamente sono tutti incidenti di percorso non particolarmente gravi, diciamo che sono tutte situazioni che rompono le scatole perché ti fermano un giocatore in fase di preparazione e questi contrattempi vogliono dire ripartire quasi da zero. Paolin è stato vittima di una distorsione alla caviglia e oggi è il primo allenamento in cui non ha avvertito fastidi. Blackshear ogni giorno va sempre meglio e la botta al ginocchio è in fase di completo recupero, ma va detto che lui quando è arrivato a Forlì non era in perfette condizioni fisiche. Oggi (ieri per chi legge) nel corso dell’allenamento mattutino Crockett ha avvertito un fastidio inguinale che dovremo tenere monitorato nei prossimi giorni. Lo stesso vale per Bonacini che ha subito una distorsione alla caviglia e domani vedremo meglio come avrà risposto. Infine Vico non è ancora tornato ad allenarsi in palestra ma speriamo possa iniziare dalla prossima settimana. Questo sta a significare che fare previsioni sul suo rientro è un po’ azzardato, ma ci auspichiamo di poterlo schierare, anche solo pochi minuti, già alla seconda giornata quando avremo il derby con Ravenna”.
Forlì torna ad ammirare gli americani. Ci descriva brevemente Crockett e Blackshear.
“Crockett, se sta bene, è un giocatore molto versatile dal grande atletismo e decisamente verticale. E’ una scelta ponderata e voluta perché in questo tipo di campionato serve questa tipologia di giocatore. Ovviamente come tutti hanno potuto vedere non è un giocatore dal fisico possente ma conosce già il campionato italiano e questo è un dettaglio importante. Blackshear è un giocatore che non scopriamo certo oggi, ha potenzialità tecniche e fisiche veramente di spessore, nelle squadre in cui ha giocato non è mai stato il leader assoluto ma non dimentichiamoci che ha 24 anni e che comunque, se supportato dai compagni, è uno che sa prendersi le sue responsabilità anche di tiri decisivi. Come il compagno ha già giocato in Italia e sicuramente è un giocatore che con Vico potrà gestire le fasi delicate e calde dei match”.
Dopo Imola Lei ha parlato di difesa impresentabile e sopra ne ha già spiegato i motivi. Quest’anno per il tipo di campionato che è la Serie A2 pensa che si affiderà maggiormente alla zona?
“Può essere che il campionato che andremo ad affrontare necessiti o richieda che le squadre si affidino maggiormente alla zona, e non nego che col mio staff di questo aspetto ne abbiamo parlato. Non nego però che parto da una base che è sicuramente la difesa a uomo e aggiungo che in questo momento, anche in virtù degli infortuni, è stato inutile applicarsi in un sistema difensivo diverso da quello che sarà la nostra base di partenza. Dobbiamo ancora creare coesione e capire i movimenti del nostro sistema di gioco base ma le vicissitudini occorse ci hanno portato a mostrare, al momento, una difesa che ho appunto definito impresentabile. Tra l’altro quelli che costituiscono lo zoccolo duro dello scorso anno avranno un ruolo fondamentale nell’inserimento dei nuovi e soprattutto degli americani. Noi abbiamo due livelli di riferimento, uno è quello tecnico e uno quello emotivo. A livello tecnico Blackshear, non perché lo dico io, è un giocatore che può spostare pesantemente gli equilibri, ma a livello emotivo entrano in gioco i vecchi che conoscono già i nostri dettami tattici, le situazioni che vogliamo andare a sviluppare e saranno fondamentali nei momenti più difficili”.
Veniamo al pubblico di Forlì che è molto passionale ed esigente, vogliamo dire qual è l’obiettivo dell’Unieuro per la stagione che è ormai alle porte?
“L’ho già detto più volte, Forlì deve essere orgogliosa di avere una società dalle solide basi che si appresta ad affrontare un campionato di Serie A2, poi gli equilibri sono molto sottili e le differenze tra la squadra che arriverà ottava e quella che arriverà dodicesima saranno veramente minime. Molto dipenderà da come si svilupperanno una serie di cose e sicuramente la salute sarà quella più determinante. Forlì ha un roster per consolidarsi nella categoria pertanto, se avremo la salute, potendo lavorare con intensità e liberi da infortuni, non sono così spavaldo da garantire che faremo i play-off ma certamente potremo dire la nostra. I tifosi devono però capire che ci saranno momenti di difficoltà e lì loro potranno e dovranno recitare l’importantissimo ruolo di sesto uomo. Devono essere veramente il fattore campo come recita la nostra campagna abbonamenti”.
Ha parlato di abbonamenti. Ad oggi ne sono stati sottoscritti 1.378, è soddisfatto o si aspettava qualcosa di più dalla tifoseria?
“Innanzitutto voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno dato fiducia perché troppo spesso si parla di ciò che poteva essere e ci si dimentica di ciò che si ha. Poi è anche vero che, se ripenso ai 1.300 tifosi circa che ci hanno seguito a Montecatini, speravo che quella fosse la base di partenza minima e che in maniera ambiziosa si potesse puntare al record di abbonamenti che è di 1.920 se non ricordo male. Vorrà dire che cercheremo di convincere i dubbiosi con l’impegno e la serietà oltreché i risultati vendendo più biglietti ogni domenica. Non si dimentichi che questa società lo scorso anno ha vinto tre trofei: la Coppa Italia, il salto di categoria e la nascita della Fondazione che significa garantire un futuro a questa società”.