Nati all’estero, ma italiani a tutti gli effetti; dalla lunga esperienza, ma altrettanto vogliosi di vincere: Milica Micovic (M) e Ariel Filloy (F), pur in ruoli diversi, arrivano all’Umana Reyer con un percorso simile, per dare il loro contributo ai successi orogranata. I tifosi impareranno presto a conoscerli in campo; noi proviamo intanto a raccontarli attraverso le loro risposte nella “classica” intervista doppia.
Soprannome?
M: Mili
F: Arielito o Gaucho
Miglior qualità in campo?
M: Sono determinata e cerco di non mollare mai
F: Cerco di fare qualcosa che manchi alla squadra, di completarla. E il tiro
Miglior qualità fuori dal campo?
M: Sono così come mi si vede. Trasparente. Difetti? Eeeeeeeeeeeeeehm…. è più facile dire quello in campo….
F: Direi invece un difetto fuori dal campo: sono molto tranquillo e un po’ timido e posso sembrare un po’ introverso
Idolo sportivo?
M: Non ho un vero e proprio idolo. Sono cresciuta guardando la Nazionale serba dei vari Divac Danilovic Djordjevic Bodiroga… Ma anche la nazionale di oggi non scherza
F: German Filloy
Il compagno di squadra più importante della tua carriera?
M: Mia sorella Marija
F: In tanti mi hanno aiutato e dato dei consigli per migliorarmi
Il miglior scherzo fatto o subito in spogliatoio?
M: Certe cose non si raccontano…
F: Un paio di volte ho tagliato i capelli a qualche giovane
Quando e perché hai iniziato a giocare a basket?
M: Ho iniziato a 11 anni mentre vivevo ancora in Serbia con la mia famiglia. Mia sorella era andata a provare tramite la scuola e io ovviamente l’ho seguita
F: Da sempre, da quando ho ricordi: a casa tutti lo praticavano
C’è un campo particolare che non dimenticherai mai e dove giocavi con i tuoi amici/compagni nel tempo libero?
M: Ho giocato sempre dappertutto con i miei amici: non ne ho uno preferito, ma adoro il campetto in sé
F: Il campo dell’Hindu Club de Cordoba
Un aggettivo per descrivere la pallacanestro?
M: Per me è passione
F: Terapeutica. E due sostantivi: divertimento e competizione
Gli allenatori più importanti della tua carriera?
M: A modo loro sono stati importanti tutti. Tutti mi hanno insegnato qualcosa nel bene e nel male
F: Tutti ti insegnano o ti aiutano in qualcosa, non solo tecnicamente
Cosa ti piace di più del campionato italiano?
M: Non c’è qualcosa in particolare
F: Che è un campionato molto equilibrato e non ci sono partite scontate
Come immagini l’avventura europea dell’Umana Reyer?
M: Spero sia più lunga possibile
F: Spero lunga e piena di soddisfazioni
Affrontare squadre importanti sia in Campionato che in Coppa può aiutare l’affiatamento e la confidenza della squadra?
M: Affrontare squadre importanti stimola sempre a dare il meglio. Lavorando duro e tutte insieme nella stessa direzione e con gli stessi obiettivi aiuta l’affiatamento della squadra
F: Sicuramente, più giochi e più trovi equilibri e affiatamento tra i giocatori
Secondo te, giocare in palazzetti come quelli che troveremo in Europa può esaltare la squadra o potrebbe essere un fattore che aumenta la difficoltà dell’impegno?
M: Personalmente mi esalta giocare in palazzetti pieni. niente di più bello. Spero sia lo stesso per le mie compagne
F: Sicuramente saranno delle sfide molto dure, ma penso che con i miei compagni riusciremo ad affrontarle al meglio
Sposata/o? Fidanzata/o?
M: Fidanzata
F: Nessuna delle due
Hai Social Network? Quale usi di più?
M: Ho Facebook ed è già troppo
F: Sì, ho Facebook, anche se non ne faccio un grandissimo utilizzo
Città, film e piatto preferito.
M: Madrid (per ora), “Frida”, gibanica (piatto serbo) e la caponata
F: Cordoba Argentina, “9 reinas” , asado/gnocchi di mia nonna
Che squadra tifavi da piccolo?
M: Crvena Zvezda (Stella Rossa)
F: Atenas de Cordoba
Tatuaggi?
M: Uno
F: Uno, sul braccio
Suoni strumenti musicali?
M: No, no, no
F: No, anche se mi piace molto la musica
Cosa sei solito fare nel tempo libero? E il giorno dopo la partita?
M: Il giorno dopo la partita è sacro per il riposo mentre nel tempo libero mi piace cucinare, giocare a tennis, sciare, ma anche il cinema, il teatro… Insomma: di tutto e di più
F: Mi piace conoscere la città dove sto e quelle vicine
Cosa avresti fatto nella vita se non avessi giocato a basket?
M: Ecco… ve lo dico quando smetto
F: Non saprei
Cosa pensi farai a fine carriera?
M: Sicuramente non rimarrò nel mondo del basket
F: Ancora non sono sicuro
Hai un tuo motto personale?
M: Prima di ogni partita mi ripeto le parole che una volta mi disse un mio allenatore: “tranquillità e continuità”. A volte funziona…
F: Non credo sia solo mio ma credo che sia importante dare tutto, poi il risultato sarà il massimo. Una roba del genere, hehehe
Chi conosci dell’attuale staff e roster dell’Umana Reyer?
M: Personalmente conosco Roby Meneghel, la team manager: siamo state compagne di squadra. Delle compagne ho giocato un anno insieme ad Ash (Walker, ndr) e le altre ragazze le ho sempre avute da avversarie
F: Ho giocato con Jeff Viggiano e Stefano Tonut, conosco anche Renzo Colombini e Mauro Sartori
Sei mai stato a Venezia? Cosa sai della Città?
M: Sono stata varie volte a Venezia, sempre da “turista”: sarà bello poterla scoprire più a fondo
F: Ci sono stato una volta, sei anni fa, per il Carnevale: penso sia unica e incredibile. Non so molte cose, però spero di conoscerla di più
Hai seguito i playoff dell’Umana Reyer l’anno scorso?
M: Certo, mi piace seguire il basket
F: Sì
Cosa sai dei tifosi dell’Umana Reyer?
M: Non molto, ma devo dire che con me, anche se da avversaria, sono sempre stati gentili e affettuosi e li ringrazio molto per questo
F: Che sempre, quando ci ho giocato contro, il palazzetto era pieno, con un tifo verso la propria squadra ma rispettoso nei confronti di me e della mia squadra
Andrai a tifare per i ragazzi / le ragazze orogranata come loro faranno per voi?
M: Certo, assolutamente
F: Sicuramente saremo presenti, quando sarà possibile, a sostenerle