Niente da fare. Non festeggiamo nemmeno questa volta. Vince la Croazia, e nuovamente è un supplementare a lasciarci a bocca asciutta, come a settembre con la Lituania. Un boccone amarissimo, duro da mandare giù. Era forse l’ultima chance per questo gruppo di ottenere un traguardo vero, pesante, di prestigio. E ci è sfuggito dalle mani in maniera beffarda. Una partita passata ad inseguire, cozzando contro i nostri limiti, ingigantiti al momento sbagliato.
Palla immobile in attacco con tutto sulle spalle di Belinelli e Gallinari (38% al tiro, 9/28 i due giocatori complessivamente), difficoltà incredibili a rimbalzo (46-39 e 12 rimbalzi offensivi concessi, Planinic protagonista con 13 punti). Una sconfitta contro un avversario encomiabile ma altamente alla portata, come visto martedì. L’hanno ripreparata meglio loro, niente da dire.
Gallinari ha avuto dei flash ma non è riuscito ad essere il nostro trascinatore. Belinelli ha tirato tanto, forzato anche da un attacco attorno a lui che troppo spesso ha fatto da sponda, Datome ancora in ombra, troppo latente alla partita, encomiabile, invece, Melli, vero cuore azzurro. Ha lottato come sempre, messo il tap in che ha mandato la partita all’overtime. Ma lì, persi per falli Gallinari e Datome (arbitri decisamente rivedibili oggi), ci voleva davvero un miracolo.
Capitolo a parte per Gentile, che ha semplicemente mancato il grande appello, dopo l’ottimo Europeo 2015. Ha marcato presenza tutta la settimana e forse oggi ha giocato la sua peggior partita (-20 di plus/minus). Vero che in certi momenti è sembrato fuori dai giochi dell’attacco, ma forse, quando la palla è scottata di più, gli è mancata, rispetto agli altri, quella voglia di farcela che invece ha portato in trionfo i croati.
Ulteriore capitolo a parte per Andrea Bargnani: fermo da febbraio, senza partite vere nelle gambe da troppo tempo, è stato semplicemente impresentabile. Messina non poteva non portarlo, ma per quello che ha dato, ha quasi fatto salire i rimpianti per la rinuncia a Dada Pascolo. I suoi tre minuti di ultimo quarto di oggi hanno ucciso le nostre speranze. Lì Saric (partita da 8 in pagella per lui) ha fatto il diavolo a quattro, mettendolo in croce ad ogni azione e riportando i suoi a +8, quando eravamo tornati a contatto. Lo sforzo extra per riprendere la partita ci è costato il quinto fallo di Datome e Gallinari, che alla fine sono risultati decisivi.
E ora? Ora non ci si può strappare le vesti, anche se, di pancia, sarebbe la prima reazione. Bisogna prendere i cocci e rimetterli assieme in maniera intelligente. Petrucci ha dato per certa la conferma di Messina, e sarebbe già una signora ripartenza. Il gruppo ha giocatori giovani e giocatori meno giovani. Il problema è che quelli meno giovani sono i più decisivi e la loro finestra in Nazionale non si sa quanto rimarrà aperta dopo questa sberla dolorosissima.
La partita. Tensione che si taglia con un grissino da subito. Dopo i brividi per l’inno le squadre partono contratte come logico. Simon segna subito da tre, Gentile risponde in penetrazione, poi arrivano due tecnici allo stesso Simon e a Bargnani (entrambi con fallo annesso, quindi già gravati di due penalità personali): Belinelli sbaglia dalla lunetta, Bogdanovic no. Poi salta il tabellone e per diversi minuti non si gioca. Si resta fermi in un imbarazzante impasse per un quarto d’ora buono, poi si riparte: tabellone principale andato, si va con un paio di tabelloni a terra. Simon è caldo e segna da tre, ma Gentile risponde di prepotenza con quattro punti, prima che Simon commetta il terzo, precocissimo, fallo. Cusin mette un paio di giocate difensive sontuose, ma i croati sono solidi e con Hezonja in contropiede sorpassano (11-10). Le parole di Petrovic hanno chiaramente condizionato gli arbitri, che fischiano come vaporiere (già due falli anche Gallinari che deve uscire), spesso senza necessità. La Croazia allora fa bottino dalla lunetta. Bogdanovic, Planinic e Saric scartano i doni gentilmente offerti dagli uomini in grigio (12 falli complessivi fischiati nel primo quarto), Belinelli butta un pallone che Bogdanovic traduce in altri due punti in contropiede. 19-12 per gli ospiti dopo un primo quarto davvero negativo per gli Azzurri.
Planinic sancisce subito il momento più difficile per l’Italia con un 2+1 che significa doppia cifra di vantaggio (22-12, 12-1 di parziale), ma Datome e Belinelli rispondono da campioni con cinque punti. L’attacco però non gira. Rientrano Bargnani e Gallinari, ma manchiamo di lucidità. Bogdanovic tira altri due liberi, Planinic segna due volte, vera spina nel fianco finora. Tocchiamo il -11 (17-28). Ci vuole una reazione e ce la danno i due nuovi entrati, prima Bargnani segna dalla media, poi Gallinari va dai cinque metri e dall’altra parte forza la palla perse di Saric. Bogdanovic continua a tirare quintali di tiri liberi, mentre Bargnani spende un evitabile terzo fallo. In attacco siamo nelle mani di Gallinari, che segna e dispensa assist: Datome e Hackett ringraziano, -1 (30-31). Hackett e Cusin (enciclopedico in difesa) si perdono Saric che subito punisce da tre. Bogdanovic è, come martedì, inarrestabile e mette altri cinque punti, ma Belinelli limita i danni con due liberi e la penetrazione sulla sirena del secondo quarto. Dopo 20’ è 39-34 Croazia.
Serva una scossa e chi se non Danilo Gallinari può darcela: due volte canestro e fallo e siamo avanti, 42-39. Hackett, come previsto, va sulle tracce di Bogdanovic e subito gli oscura la via del canestro, ma spende anche due falli veniali e tocca quota quattro falli personali. Simon è il leader della Croazia e lo dimostra con tre triple che fanno malissimo, di nuovo +6 Croazia sul 50-44. E’ di nuovo durissima, fatichiamo terribilmente con Gallinari ora in panchina a prendere un po’ di ossigeno, ma ci viene in soccorso Nicolò Melli, con cinque punti letteralmente raccatati dall’immondizia. Ukic segna in penetrazione, ma Datome sul finire del tempo trova una gran tripla che ci tiene a contatto: 54-52 Croazia a 10 minuti da Rio De Janeiro.
Ancora Melli ci mette due giocate da lottatore: recupera il rimbalzo d’attacco su errore di Gallinari e segna il pareggio, poi stoppa la penetrazione di Planinic. Sarebbe irregolare (la palla tocca prima il tabellone) ma gli arbitri non se ne avvedono. Vedono però la protesta di Petrovic, che prende tecnico. Datome dalla lunetta ci rimette avanti: 55-54. Saric, però, non ci sta e subito mette la sua firma sul match. Prima fa 1/2 dalla lunetta, poi segna e subisce fallo da Melli. Ancora croati avanti in una partita veramente vietata ai deboli di cuore. Fuori Melli, dentro Bargnani. Cambio doloroso ma obbligato che paghiamo immediatamente. Il Mago viene letteralmente violentato da Dario Saric che gli segna in faccia in ogni modo e spinge i suoi al +8 con 5’ alla fine (63-55). Sembra finita, ma abbiamo il colpo di reni di chi non vuole mollare: Belinelli ai liberi, schiacciata del Gallo, tripla ancora di Belinelli, Hackett va in penetrazione, in mezzo Planinic ruba un rimbalzo d’attacco, ma siamo comunque a -1 (64-65). Palla a Gallinari che si inventa l’assist per la schiacciata di Melli. E’ sorpasso. La Croazia però è durissima a morire. Simon lucra due liberi che, soprattutto, valgono il quinto fallo di Gallinari (dopo aver già perso anche Datome). Belinelli ci riporta avanti, ma Bogdanovic non ci sta e risponde col jumper del nuovo +1 (69-68). A 30″ dalla fine siamo ancora sotto. Belinelli sbaglia in penetrazione, il tap in di Melli non va. Rimbalzo Croazia, fallo su Simon. La guardia di Milano ci grazia sbagliando un libero. Ci restano 20”. Li affidiamo a Belinelli. Il ferro lo beffa, ma questa volta il tap in di Melli va. Pareggio. L’ultimo tentativo di Bogdanovic esce. E’ supplementare.
Ci arriviamo a pezzi: senza Datome e senza Gallinari, con Bargnani non riproponibile. E si vede. Simon, Saric e Bogdanovic ci fanno a pezzi. In attacco non abbiamo idee. Aradori inventa una tripla, Hackett un canestro, ma sulla tripla di Bogdanovic dell’ 80-74 si capisce che non ce n’è. L’ultima chance è per Gentile, in contropiede ha il pallone del -2, ma sbaglia. Simon ancora dai liberi fa 0/2, il rimbalzo è di Gentile. Ci sarebbero speranze, ma l’apertura è in mano a Saric. A Rio ci vanno loro.
CROAZIA – ITALIA 84-78
Tabellini
Parziali: 19-12; 20-22; 15-18; 16-18; 14-8.
Progressione: 19-12; 39-34; 54-52; 70-70; 84-78.
MVP: Bojan Bogdanovic, ci uccide letteralmente. Sbaglia tanto è vero, ma è spina nel fianco perenne. E la tripla della staffa è sua.
WVP: Andrea Bargnani. Poteva essere l’uomo in più. Finisce per essere quello che ci condanna.
SALA STAMPA
MIXED ZONE
Nicolò Fiumi