Vince la Croazia con modalità non molto dissimili da quelle adottate dall’Italia, ossia faticando e deludendo per un tempo, salvo chiudere l’incontro nel terzo quarto, anche se non con un parziale pesante come quello costruito dagli azzurri contro la Tunisia. 22-12 il parziale per gli uomini di Petrovic nella terza frazione, che così sono saliti sul +15 di vantaggio (51-36) e hanno terminato poi la partita tranquillamente. Fino a lì, come detto, i croati avevano deluso tantissimo, giocando sotto ritmo, non trovando mai fluidità e tenendo incredibilmente in partita una Tunisia che, come al solito, è stato encomiabile nello sforzo ma troppo carente a livello di talento per pensare di potersela giocare.
Protagonista ancora come al solito Bojan Bogdanovic che, in barba a quelle che dovrebbero essere le nuove stelle del basket croato, leggi Saric e Hezonja, si è confermato come l’uomo su cui i suoi compagni dovranno fare affidamento per sperare di superare una semifinale terribilmente complicata e al contempo affascinante con la Grecia. Come ieri con l’Italia la guardia dei Brooklyn Nets ha segnato più o meno a piacimento in ogni momento dell’incontro, con la differenza che coach Tlatli non ha avuto nessuno da spendere in difesa per arginarlo, come fatto da Ettore Messina invece con Hackett.
Segnali di vita da Rok Stipcevic che, dopo l’”NE” di ieri, è partito in quintetto e ha lanciato il parziale decisivo nella terza frazione, con un buon contributo, nel frangente, anche di un Kruno Simon fresco di rinnovo con Milano. Discrete cose da Saric, mentre la nota negativa è stata ancora Mario Hezonja, totalmente fuori dal gioco e a tratti davvero irritante: Petrovic non può permettersi che uno dei suoi migliori uomini sia così ininfluente per avere ambizioni e da qui a venerdì dovrà trovare un modo per recuperarlo. Per il resto, in ogni caso, permangono i dubbi su una squadra che non convince: rocciosa e spigolosa, sì, ma che sembra avere qualcosa in meno di un Grecia apparsa decisamente più brillante in queste prime due partite.
Saluta il torneo, invece, la Tunisia, a testa alta, almeno per quelle che erano le proprie possibilità. Poche, obiettivamente. Oggi Michael Roll ha fatto il suo, guidando la squadra in attacco e segnando parecchio. Discreta prova anche del rientrante Ben Romdhane, che ha aggiunto un po’ di pericolosità offensiva al gioco di squadra. Alla fine, però, l’assenza pesantissima di Salah Mejri ha condizionato in maniera decisiva le ambizioni della nazionale africana (oggi sei giocatori a segno complessivamente).
Croazia che rivoluziona il quintetto: da ieri rimangono solo Bogdanovic e Saric, fuori Planinic, Ukic e Simon, dentro Bilan, Hezonja e Stipcevic, reduce da 40’ di panchina. Il cambio però non porta grandi frutti. Bilan e Bogdanovic partono segnando quattro punti dai liberi, ma in generale, la manovra croata è lenta e previdibile. Senza le fiammate di Bogdanovic gli uomini di Petrovic sembrano davvero senza soluzioni. Di contro la Tunisia si appoggia su un Roll caldissimo che segna 10 dei 12 punti tunisini del quarto, facendo vedere le sue ottime doti di tiratore. Ancora assente Hezonja, tocca nuovamente a Saric e Bogdanovic smuovere il tabellone in casa croata, con il punteggio che al 10° è fermo su un desolante 12 pari.
La Tunisia dalla partita con l’Italia ha recuperato Ben Romdhane, il proprio miglior elemento insieme a Roll. E subito, il lungo di Tlatli, dimostra le proprie abilità, andando a segnare per un paio di volte contro la difesa schierata. La Tunisia però brucia rapidamente il bonus, e la Croazia allora va a sfruttare la situazione: Bogdanovic due volte e Simon lucrano punti dalla lunetta, ma in generale si continua a sparacchiare a salve e, se per la Tunisia può anche essere fisiologico, vedere la Croazia così asfittica nella metà campo offensiva fa davvero strano. Si iscrive alla partita Rok Stipcevic con una tripla, poi Ben Romdhane fa 1/2 dalla lunetta e all’intervallo si è 29-24 per Saric e compagni.
Sono Kruno Simon e Rok Stipcevic a suonare la sveglia per la Croazia: cinque punti per il playmaker di Sassari e quattro della guardia di Milano danno nuovo slancio ai propri colori e allargano il divario per la prima volta in maniera sensibile. Bogdanovic schiaccia e chiude un parziale di 12-2 che segna sul tabellone 41-26 per la Croazia. La Tunisia perde rapidamente contatto con la partita, anche perché Michael Roll non trova il canestro per qualche minuto e Ben Romdhane non riesce a farne le veci. La Croazia forza un paio di palle e converte con comodi canestri in contropiede, Roll accorcia dalla lunetta, ma, con la stessa moneta Bojan Bogdanovic chiude il tempo. 51-36 Croazia e pratica archiviata, i dieci minuti che seguono sono gli ennesimi di garbage time a cui assiste lo sparuto pubblico presente.
CROAZIA – TUNISIA 72-52
Parziali: 12-12; 17-12; 22-12; 21-16.
Progressione: 12-12; 29-24; 51-36; 72-52.
MVP: Bojan Bogdanovic, guida della Croazia. Si conferma anche stasera. Dovrà portare questa forma anche alle semifinali per tentare lo sgambetto alla Grecia.
WVP: Mohamed Ghyaza, serata da incubo, con 25 minuti di campo e 0/6 al tiro. Chiude commettendo anche un fallo antisportivo.
SALA STAMPA
Nicolò Fiumi