Terminiamo l’analisi delle avversarie dell’Italia all’ormai imminente Torneo Preolimpico. Dopo aver dato un’occhiata al girone A ieri, oggi vediamo più da vicino Croazia e Tunisia, che faranno compagnia a Gallinari e soci nel raggruppamento B.
CROAZIA
Il primo vero ostacolo sulla strada per Rio è la Croazia di Aleksandar Petrovic. Squadra che storicamente ci è ostica e che anche a Torino presenterà un roster di assoluto rispetto. I pronostici iniziali danno la Grecia come favorita ma, a ben vedere, i croati non hanno granché da invidiare agli ellenici. Anche qui non mancano le assenze, una su tutte quella di Ante Tomic, neanche tra i preconvocati, notizia assolutamente ottima per la squadra di Messina e le sue debolezze a rimbalzo. Ma dagli europei dello scorso anno mancano anche Dontaye Draper, Damian Rudez e Luka Zoric, altro giocatore che sotto canestro ci avrebbe dato non pochi problemi. Assenti anche le stelline appena

Mario Hezonja e il suo talento a guidare la Croazia
sbarcate in NBA, Dragan Bender, Ante Zizic e Ivica Zubac. Ciononostante i croati arrivano con l’intenzione di spaccare il mondo. E quando i tuoi due leader sono Mario Hezonja e Dario Saric non può essere altrimenti. La guardia di Orlando (6 punti di media in 18’ col 35% da tre) e la futura ala dei Philadelphia 76ers (11.7 punti e 5.8 rimbalzi col 40% da tre con l’Efes) sono i giocatori da temere maggiormente, per il talento a disposizione, ma anche per la faccia tosta con cui affrontano ogni singolo possesso. Lavorare in maniera sapiente su di loro sarà fondamentale perché, se prendono fuoco, non hanno problemi a chiudere i conti di una partita molto rapidamente. Accanto a loro ci sarà tutta l’esperienza del trio Bogdanovic (11.2 punti a partita coi Brooklyn Nets), Ukic e Krunoslav Simon che avrà il compito di tenere i giovani talenti sulla retta via, nel caso in cui eccessi di entusiasmo dovessero portarli fuori dai binari. Sotto canestro largo ai centimetri di Darko Planinic (211) e Miro Bilan (213), affiancati dal talento del giovanissimo Marko Arapovic (ala grande classe 1996) ennesimo prodotto di una scuola che sembra produrre talenti da stropicciarsi gli occhi a getto continuo. Anche qui, come per la Grecia, i 12 a disposizione non sono i migliori possibili, ma si tratta comunque di un roster infarcito di talento e con un buon mix di talento ed esperienza, potenza di fuoco sul perimetro e presenza interna, pur con l’assenza sanguinosa di Tomic. Lo scontro diretto di martedì 5 si presta a diverse interpretazioni. Dando per acquisiti i due punti con la Tunisia, anche una sconfitta non comprometterebbe in alcun modo il cammino verso i Giochi Olimpici, ma vorrebbe dire, quasi sicuramente, incontrare la Grecia in semifinale e, in caso di vittoria, dover incrociare nuovamente Hezonja e soci in finale. Passare il turno a punteggio pieno, invece, ci manderebbe verso una semifinale più morbida, lasciando allo scontro tra Croazia e Grecia il compito di scegliere l’altra finalista. Di sicuro, comunque andrà, il nostro destino passerà inevitabilmente da loro.
TUNISIA
L’alter ego dell’Iran nel girone A è rappresentato dalla Tunisia per il girone B. Terza ad Afrobasket 2015, torneo giocato in casa davanti a un popolo che si sta letteralmente innamorando della palla a spicchi e ha gremito gli spalti, la squadra di Mohamed Tlaitli arriva al preolimpico con la buona volontà di fare ulteriore esperienza internazionale ma, a sua volta, appiedata dall’assenza del proprio giocatore più rappresentativo, quel Salah Mejri che, dopo l’esperienza al Real Madrid, quest’anno ha sorpreso tutti giocando una solida annata da rookie ai Dallas Mavericks in NBA (3.7 punti e 3.6 rimbalzi in 12’ di media in regular season, diventati 5 punti e 4 rimbalzi in quasi 20’ ai playoff). Il centrone (217 centimetri di altezza) si è dovuto operare recentemente a un ginocchio, lascito proprio della finale per il terzo posto di Afrobasket 2015, ed è ora in fase di recupero, quindi impossibilitato a giocare. Tutto allora andrà

Michael Roll dovrà guidare la Tunisia
sulle spalle dei suoi compagni, che hanno come giocatore più rappresentativo Michael Roll, USA con passaporto tunisino, con trascorsi a UCLA e che negli ultimi anni ha fatto cose discrete in Europa: questa stagione 16 punti con 5 rimbalzi e altrettanti assists in Turchia al Demir Insaat, col 46% da tre punti, per poi finire in Spagna al Laboral Kutxa, dove però, in sette partite di playoff, ha abbastanza deluso, non lasciando il segno. Esterno ordinato, bravo a muoversi sui blocchi e a tirare sugli scarichi, unico giocatore veramente pericoloso dietro l’arco sarà lui l’uomo da tenere maggiormente d’occhio. Intorno, infatti, il talento è prevedibilmente poco, sostituito, per quanto possibile, da grande energia e voglia di aiutarsi. Ad Afrobasket 2015 si mise in luce Macram Ben Romdhane, un’ala forte di 204 centimetri capace di mettere a referto 14 punti e 7 rimbalzi di media col 61% al tiro e che andrà a vedersela coi pari ruolo avversari purtroppo per lui senza la preziosa collaborazione di Mejri. Altri esterni potenzialmente con punti nelle mani sono Mourad El Mabrouk, campione di Tunisia con il Club Africain di Tunisi, e Omar Abada, guardia classe 1993 che dovrebbe avere abbastanza minuti di gioco. Le partite di preparazione al torneo hanno mostrato tutte le debolezze dei tunisini (una buona vittoria col Senegal, ma anche un -20 senza appelli con la Lettonia), che arrivano comunque già contenti della partecipazione e consapevoli che tutto ciò che verrà in più sarà da accogliere come oro colato.
Nicolò Fiumi