Milan l’è un gran Milan! Forse quest’Olimpia edizione 2015-16 non ruba l’occhio, per niente, ma vince e porta a casa in stagione i due titoli in palio che doveva prendere, Coppa Italia e Campionato. Il 27° titolo italiano lo vince con la squadra più squadra che avrebbe potuto incontrare sul suo cammino. Anche se limitata in alcune rotazioni per certe assenze, la squadra di Menetti è ormai una realtà ma non è ancora così matura da poter strappare quel tricolore che meriterebbe per la grinta che ha messo in questa serie.
Comunque questa 27 vittoria in campionato è per grande merito di coach Jasmin Repesa che, tanto per cambiare, ha saputo tenere calma una truppa ma soprattutto un ambiente da sempre predestinata alla vittoria ma spesso, troppo spesso, caduta sul più bello e forse con squadre anche più forti in passato. Due titoli in Italia con due squadre diverse, la Fortitudo Bologna nel 2005 e proprio vs Milano con il famoso ormai tiro allo scadere di Douglas al Forum. Oggi, ben 11 anni dopo, il coach croato si ripete marchiando a fuoco un’impresa che rimarrà nella storia perché ci ha sempre creduto, anche dopo la pesante eliminazione in Euroleague e dopo una Coppa Italia meritata. Eppoi non è mica facile vincere da favoriti, per niente!
E’ la Milano dei “soldatini”, che sbuffano e che fanno legna come Rimantas Kalnietis o come Andrea Cinciarini e del Gaucho Bruno Cerella, probabilmente l’antitesi dei divi e dei fuoriclasse ma è anche questa Olimpia la squadra di quel Rakim Sanders che, fisicamente e tecnicamente, al momento appare di un altro pianeta per un pianeta italico al momento forse sgangherato. Un capitolo a parte deve essere scritto per il Capitano, quell’Alessandro Gentile che sembra realmente diventare più di una certezza se ripulisse qualche gesto tecnico in attacco e magari si applicasse di più in difesa ma si sa, i grandi attaccanti forse non possono spremersi troppo appresso all’avversario di turno.
Una squadra di soldatini tenaci e tosti come Milan Macvan (in nome omen), lo spigolosissimo Jamal McLean e l’uruguagio Esteban Batista, quest’ultimo forse al di sotto di quanto ci si potesse attendere dato il cv e la sua garra. Il vero artista del canestro è Krunoslav Simon (ocio a lui ed alla sua Croazia tra 3 settimane a Torino), un giocatore offensivamente forse completo, difficile da bloccare quando decide di portare a casa i punti. Infine una menzione anche per Oliver Lafayette, non certamente all’altezza della sua fama ma sempre presente quando c’è stato da rivolgersi a lui.
Primo periodo, E’ una battaglia fin dall’inizio. L’Olimpia concede qualche rimbalzo offensivo di troppo, Reggio Emilia trova buoni tiri dall’arco, con De Nicolao, Kaukenas, Aradori che firma i soliti cinque punti istantanei. Ma l’Olimpia tiene, prima con Batista dentro l’area, poi con due canestri in avvicinamento di Gentile. Simon dalla lunetta impatta, poi Lafayette con una prodezza dall’arco su rimbalzo offensivo di opportunismo di Cerella la porta avanti 21-19 alla fine del primo periodo.
Secondo periodo, dopo due minuti di nulla, Reggio Emilia piazza un 5-0 con tripla di Silins e semigancio di Lavrinovic. Gentile con tre canestri consecutivi risponde ad ogni allungo, ma quando gli errori si accumulano, Reggio Emilia allunga veramente e costringe Coach Repesa al time-out sul 34-27 con 2’33″ da giocare. Il parziale si allunga a 12-0, con la squadra di casa ad alzare l’intensità della difesa, a mettere le mani addosso, a esasperare i contatti sulle penetrazioni ma senza bruciare il bonus. L’Olimpia accorcia con una schiacciata di Sanders ma all’intervallo è sotto 38-29.
Terzo periodo, l’Olimpia parte energica in difesa e a rimbalzo d’attacco. Il parziale nei primi tre minuti è 7-0, con canestri di Cinciarini e Batista, tripla di Kalnietis. Vale il meno due e il time-out di Coach Menetti. L’Olimpia due volte avrebbe il tiro del pareggio, torna a meno quattro ma resiste. Segna Sanders, segna Simon da rimessa da fondo campo. Poi Aradori “ruba” un canestro lungolinea, mette un tiro libero, Needham segna da tre ed è l’ultimo a farlo nel terzo periodo in cui Reggio Emilia in extremis recupera ancora cinque punti di margine sul 50-45.
Quarto periodo, in avvio di quarto, Simon segna da tre, Macvan con una stoppata procura a Kalnietis la tripla del sorpasso ma il ferro respinge. Kaukenas si carica la squadra sulle spalle, segna una volta da fuori e una in penetrazione: con l’ultima risponde alla tripla di Macvan che aveva riportato Milano a meno uno. Poi segna Gentile per il meno uno mentre Reggio Emilia è arroccata attorno a Kaukenas. Dall’angolo Simon impatta a 56 e subito dopo Batista con un reverse lay-up supera sul 58-56 a metà periodo. Kaukenas risponde da tre, Macvan con un lay-up, Polonara con un rimbalzo d’attacco. La leadership della gara cambia padrone a ripetizione. Kalnietis fa 2/2, Cinciarini 1/2. La difesa sale di colpi, Sanders mette la tripla dell’improvviso più cinque, 66-61 con 2’13″ da giocare. Dopo il time-out di Menetti, la difesa resta di livello altissimo, Lafayette ruba palla. Macvan va a canestro (goal-tending). Qui le squadre si abbassano, i centri sono Polonara da una parte e Sanders dall’altra. Reggio Emilia si gioca tutto, Della Valle ruba palla dopo due liberi di Polonara e firma un gioco da tre punti che vale il meno due. Simon in post-up su De Nicolao allunga, poi perfeziona una rubata di Gentile, mette un libero ma vale il più cinque. Della Valle mette due liberi, l’Olimpia perde palla sul più tre con 26 secondi da giocare. Della Valle affretta il tiro dall’arco, Sanders smanaccia il rimbalzo ma la palla va fuori e resta di proprietà di Reggio Emilia. Aradori tira da tre sotto pressione, sbaglia e Gentile strappa il rimbalzo, mette i due liberi del nuovo più cinque. Polonara va per il meno tre. Kalnietis prende il fallo e la 70° battaglia della stagione è quella dello scudetto.