Il sogno o se preferite, la splendida cavalcata della Scandone verso la Finale Scudetto 2016, traguardo storico per il club biancoverde, si è interrotta sullo scoglio emiliano della Grissin Bon in Gara 7 al Pala Bigi. Una serie bella, avvincente, dura e da uomini veri ma leale in campo con qualche tono di troppo però alzato da ambo le parti sui socials, vera nuova piazza degli accenti più vivaci da parte di una vasta cerchia di chi è appassionato di basket. Forse la scintilla iniziale saran state le palle di carte tirate ai giocatori irpini in gara 5 al Pala Bigi durante il loro tentativo d’esecuzione dei tiri liberi, forse qualche urla di troppo del pubblico irpino in Gara 3 e 4 verso i giocatori emiliani. Difficile stabilire chi abbia iniziato fatto sta che è stata comunque una serie incerta e spettacolare, anche se con le sue distonie appena citate.
Ma anche se la Sidigas ne è uscita sconfitta, questo nulla toglie alla bellezza di un percorso, di una stagione vissuta in Irpinia in una sorta di “crescendo rossiniano” con dei protagonisti quasi inattesi come il semi-sconosciuto James Nunnally da San Josè, California, divenuto acclamato MVP della stagione regolare e protagonista anche di questo cammino. Sicuramente uno dei protagonisti è stato l’ingegnere, l’edificatore primario di quest’impalcatura e cioè il GM avellinese Nicola Alberani, che ha confermato quanto di buono avesse già dimostrato nei suoi tre anni precedenti a Roma prima di approdare in Irpinia, il tutto però senza dimenticare i meriti indiscussi di coach Stefano “Pino” Scaripanti e di tutto lo staff tecnico:
“Certamente no – commenta il GM stesso – quanto avete visto in campo è tutto ed esclusivo merito del team tecnico, diciamo che io ci ho messo il materiale eh eh eh”
Dove sei adesso Nicola?
“Sono al palazzetto, abbiamo da poco finito una riunione con Pino e con l’ing. De Cesare per parlare della prossima stagione..”
Non si molla un centimetro eh?
“Ah certo, visto anche come abbiam finito la stagione..”
Una grande stagione comunque per un’Avellino che da tempo non assaporava certe atmosfere, c’è da essere contenti ricordando sempre da dove siete partiti.
“..Siamo molto contenti di quanto accaduto, non ci siam riusciti a centrale la Finale, ci siamo trovati ma poi è mancato magari il fattore campo favorevole, ci è mancato di mordere una gara in trasferta ma va bene così, dai, eppoi in Finale è andata la squadra più lunga e più forte, noi in find dei conti stiam bene dove stiamo!”
Forse allora c’è qualche rimpianto per non aver portato a casa quella gara in più rispetto alla Grissin Bon che in stagione regolare vi avrebbe permesso di giocare Gara 7 in casa?
“Forse contro Torino in campionato, forse quella sconfitta alla fine ci è costata davvero caro ma è difficile però dirlo con assoluta certezza…Dopo che vinci ben 12 gare di fila è complesso tenere l’energia alta e la concentrazione al massimo, una squadra poi non certo programmata per poterle vincere tutte! Forse vincendo quella gara avremmo cambiato tutto il corso del campionato ma Torino in quella fase era in netta ripresa, un team molto forte in crescita e con delle motivazioni altissime, ci sta tutto!”
Un percorso comunque esaltante, positivo anche se qualche rammarico c’è
“Ma sì, qualche rammarico c’è sempre quando perdi Gara 7 perché sei sempre stato lì sul pezzo, non hai mai mollato se non all’ultimo e sul campo avversario. Io sono convinto che noi in casa contro Reggio Emilia non avremmo mai perso in casa come loro mai avrebbero perso contro di Noi, determinante il fattore campo.”
Dei campi molto caldi, molto passionali anche se non è stato bello il lancio di palle di carta al pala Bigi da parte dei tifosi delle Grissin Bon contro Nunnally e Cervi in Gara 5 mentre si apprestavano a tirare i liberi, ricordi le trombe acustiche che sempre i tifosi reggiani suonarono contro Roma nei quarti di Playoff 2012-13? Un pubblico troppo caldo
“Sì, pubblico caldo ma è sempre poi il gioco delle parti, non m’interessa polemizzare su queste cose che ora non contano, loro son stati più bravi di noi e va bene così, forse senza quelle palline avremmo vinto? Non si può sapere, va bene così e Noi dobbiamo guardare la stagione nel suo complesso”
Se tu dovessi citarmi un giocatore, citare il migliore della tua squadra o forse quello che ti ha stupito di più in questa stagione, chi mi citeresti?

L’MVP del campionato, James Nunnally in Gara 7 da FB
“Forse sarò banale ma direi James Nunnally, credo sia naturale perché l’abbiam preso certi che fosse forte ma era pur sempre un giocatore che per la prima volta giocava in un campionato così complesso ed equilibrato come quello italiano, ci ha stupito in positivo. Ma non dimenticherei Riccardo Cervi, molto costante e molto solido in tutta l’annata, poco appariscente in attacco forse ma ci ha sempre dato quello che chiedeva la squadra con grande continuità. Eppoi Marques Green che ha dato leadership come anche Marteen Leunen che non conoscevo se non da avversario come anche Joe Ragland oltretutto simpatico fuori dal campo, è stato quasi il nostro animatore e trascinatore”
Marques Green però non ha brillato molto in questa serie se non a partire da Gara 6, cosa pensi possa essere successo ad un giocatore così esperto?
“Diciamo che l’ha sentita molto, di solito lui è molto freddo, quasi come un computer, non c’è niente di male a dire che questa semifinale l’ha sentita parecchio e non ci ha dato nella serie sempre quello che ci aspettavamo ma dobbiamo vedere la sua annata nel complesso, questo vale anche e specie per lui. A costo di sembrare noioso, non eravamo costruiti per essere lì, siamo andati in semifinale anche grazie a lui ed a tutti i ragazzi, va bene così.”
Ma allora cosa pensi abbia pesato di più per questa finale scudetto mancata?
“Forse la profondità dei roster, loro sono una squadra fisica, forte, molto tecnica e tosta; noi eravamo e siamo meno potenti di loro. Per me la fotografia della serie tra Noi e loro è stata Gara 7, osserva con attenzione lo scout, vedi che noi siamo lì a spremere come limoni quei 3 o 4 giocatori indispensabili per tenere alto il ritmo gara mentre loro danno 28 o 29 minuti a tutti dando così un senso più logico al dispendio energetico e psichico. E’ stato questo a mio avviso determinante, hanno avuto 5 uomini in doppia cifra e poi uno ad 8 p.ti mentre noi abbiamo avuto i punti concentrati nei soliti giocatori che avevamo disponibili”
Giah, in effetti l’infortunio di Vereemenko alla fine, sostituito da Golubovic non ha mutato di tanto gli equilibri del loro gioco, anzi…
“Esatto, eppoi Golubovic è sempre un centro che ha iniziato la stagione facendo l’Euroleague a Strasburgo e che comunque ha sempre giocato a livelli alti in Europa, non è un caso che la dirigenza della Grissin Bon l’abbia portato a casa quest’inverno!”
Adesso farete le coppe dopo la prima ed unica apparizione nella stagione 2008-09 in Euroleague, partecipazione senza superare il primo turno e comunque la tua squadra è entrata nella storia del club come la squadra che si è trovata a soli 40’ minuti dalla prima finale scudetto. Come mi anticipasti dopo la bella W di Milano in campionato a febbraio, questa dirigenza ha le idee chiare, mi puoi anticipare qualcosa se puoi circa la Sidigas Avellino edizione 2016-17?
“Abbiamo voglia di programmare, senz’altro. Abbiamo da poco finito una riunione con l’ing. De Cesare e Pino Sacripanti, abbiamo voglia di lanciare a breve la nuova campagna abbonamenti, iniziare le trattative con i ragazzi che desiderano restare ed analizzare come potenziare il roster, vogliamo stare sul pezzo.”
Ma la squadra però rimarrà la stessa? Oppure in previsione delle coppe (al momento non sappiamo quale per la ben nota diatriba FIBA/Euroleague, ndr), avete già individuato quelle figure che possono aiutarvi a crescere ancora?
“Non sappiamo effettivamente quale coppa faremo ma siamo pronti per poterlo fare al meglio delle nostre chances, per noi è molto importante averla meritata e guadagnata sul campo anche se non sappiamo quale competizione faremo, però all’epoca l’Eurolega forse era troppo per Avellino e forse lo sarebbe anche adesso, è più giusto che la faccia chi è strutturato per farla.”
Allora domande delle 100 pistole: chi vince lo scudetto?
“Reggio Emilia è fortissima ma penso che alla fine il fattore campo prevarrà, giocarsi un’eventuale bella in casa conta molto nel nostro campionato, Milano poi è quella che è, non la scopro certo io, il fattore campo pesa parecchio..”
Fabrizio Noto/FRED