A settembre Amy sarà impegnata nelle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, per le quali è in lizza anche Philip
Il GSD Porto Torres è lieto di comunicare che gli atleti Philip Pratt ed Amy Conroy vestiranno la maglia biancoblù nella stagione sportiva 2016-17. Entrambi inglesi, compagni ora di squadra ma anche nella vita, vanno ad arricchire il prossimo roster turritano, impegnato nella Serie A di basket in carrozzina, che può contare sulle già annunciate conferme di Matt Scott, George Bates e Fabio Raimondi. In casa GSD non si perde tempo:
“Siamo felicissimi di accogliere nella nostra grande famiglia il giovane, fortissimo talento inglese Philip Pratt – dichiara il presidente Bruno Falchi – Si tratta di un giocatore cercato dai più grandi club europei e che siamo riusciti a portare a Porto Torres. La soddisfazione è tanta anche per l’arrivo di Amy Conroy, atleta di grande valore. A volte i sogni si realizzano, ci siamo mossi per tempo, ci siamo presentati ed è nata l’ennesima bella favola da raccontare”.
Philip Pratt è nato a Newport il 2 febbraio del 1994, ha frequentato la Loughborough University come George Bates (di cui è grandissimo amico, oltre che compagno di squadra in Nazionale) ed è cresciuto cestisticamente nei Cardiff Celts. Ha iniziato a giocare a basket in carrozzina all’età di 11 anni, preferendolo al tennis, altra disciplina in cui ha giocato ad alti livelli. Nonostante la giovane età, ha già maturato una buona esperienza internazionale, sia a livello giovanile che senior. Nel 2012 ha ottenuto con la Nazionale inglese Under-22 un ottimo quarto posto agli Europei e avuto un ruolo fondamentale nella qualificazione del team ai Mondiali Under-23 di Turchia dell’anno successivo. Philip ha poi esordito con la Nazionale senior nell’estate del 2014, ai Mondiali giocati nella Corea del Sud, per poi proseguire l’esperienza agli Europei dello scorso anno, chiusi con la vittoria finale. Si attende di sapere la composizione della squadra che sarà impegnata nelle Paralimpiadi in programma a Rio de Janeiro, nella quale potrebbe esserci anche Pratt.

Philip Pratt in azione in maglia Great Britain
Giocatore di grandissimo talento e dalle capacità “a tutto tondo”, Philip Pratt si descrive così:
“Sento di poter dare tanto, dal momento che ho lavorato e lavoro molto, ogni giorno, su diversi aspetti del mio gioco. Ritengo si possa dire che tra i normodotati sarei fondamentalmente una point guard e magari la gente realmente mi conoscerà per le mie qualità difensive, ma sto lavorando davvero intensamente per diventare quel realizzatore che le persone non hanno ancora visto.”.
Philip, agli inizi di marzo, ha trascorso una settimana a Porto Torres e, durante quella visita, ha capito che la Sardegna sarebbe stato il posto ideale per vivere la sua prima esperienza cestistica all’estero:
“Ero molto insicuro su dove avrei voluto giocare la prossima stagione, ma dopo essere stato a Porto Torres, ho avuto la certezza che era il posto e la squadra che volevo. Il mio migliore amico George Bates gioca nel GSD e lui ed io abbiamo sempre giocato bene insieme. Poi c’è Matt Scott, che è uno dei giocatori che ho sempre considerato come esempi da seguire… era un’occasione che non potevo lasciarmi sfuggire. Giocherà con me anche la mia compagna ed anche lei si è subito innamorata del club e del posto. Tutto questo ha indubbiamente incoraggiato la mia scelta. La Sardegna è bellissima, i tifosi sono appassionati e la squadra gioca un grande basket: sento davvero che è una team che potrebbe fare la voce grossa non solo in Italia, ma anche in Europa per tanti anni a venire. Il mio desiderio è di riuscire ad essere utile il più possibile al GSD. Ho sempre giocato in Gran Bretagna, ma è arrivato il momento di fare un passo successivo e, quindi, di giocare con e contro i migliori giocatori del mondo. Penso che potremo davvero puntare a vincere il campionato e creare più di un problema agli avversari nelle competizioni europee”.
Amy Conroy è nata a Norwich il 22 ottobre del 1992 ed ha studiato psicologia sociale alla Loughborough University. Il suo esordio nel basket in carrozzina internazionale risale al 2010 quando, appena diciottenne, disputò la BT Paralympic World Cup e i Mondiali di Birmingham con la Nazionale inglese, cogliendo il sesto posto finale. Un anno dopo, ha vinto la medaglia d’oro alla BT Paralympic World Cup e quella di bronzo agli Europei di Nazareth, a cui si è aggiunto un altro bronzo ai Mondiali Under-25 giocati in Canada. Le sue prime Paralimpiadi sono state quelle del 2012 a Londra, in cui è risultata top-scorer nella gara di apertura della sua Gran Bretagna contro l’Olanda e nella finale per il 7°/8° posto contro il Messico, con 22 punti segnati. Nel 2013 Amy ha contribuito alla vittoria della medaglia di bronzo da parte della Nazionale senior agli Europei di Francoforte e di quella d’argento agli Europei Under-25, mentre nel 2014 la Nazionale femminile inglese si è classificata al quinto posto nel Mondiale di Toronto. L’anno scorso Amy Conroy ha vinto la medaglia d’argento all’Osaka Cup, disputata in Giappone nel mese di febbraio ed è stata co-capitano (con Laurie Williams) della squadra Under-25 che ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali di Pechino, in cui ha meritato il titolo di mvp del torneo. Sarà a Rio de Janeiro a settembre per le Paralimpiadi 2016.

Amy Conroy, nuovo acquisto del team sardo
Amy ha iniziato a giocare a basket in carrozzina da ragazzina. Da sempre una sportiva (avrebbe voluto fare la ballerina), a 12 anni le è stato diagnosticato un tumore e due anni dopo ha subìto l’amputazione di una gamba. A 16 anni ha scoperto il basket in carrozzina, si è innamorata per la velocità e l’agonismo che questo sport esprime e non ha più smesso di giocare. Inizialmente è stata soprannominata, dal suo allenatore, “tiger”:
“Ero così giovane e timida, pelle e ossa – dice – che il mio allenatore mi diede quel soprannome per spronarmi ad essere più aggressiva. Ora, invece, il nuovo coach della Nazionale mi chiama “big bird””.
Amy Conroy descrive così le proprie caratteristiche tecniche:
“Nel 2012 ero più che altro un lungo focalizzato a segnare solo dall’area. Negli ultimi anni ho lavorato molto per sviluppare un gioco più completo. Ora, nelle gare femminili, tiro da fuori, porto palla, sono rapida. Con queste caratteristiche e la mia struttura fisica, punto ad arrivare ad uno stile di gioco alla Kevin Durant”.
L’entusiasmo con cui Amy affronta la sua nuova avventura a Porto Torres è davvero contagioso:
“Non vedo l’ora! Mi piace lo stile di gioco della squadra, ha una grande organizzazione ed alcuni giocatori del GSD sono davvero incredibili. Inoltre Porto Torres sembra proprio bella. Sono veramente impaziente di allenarmi duramente con alcuni tra i migliori giocatori del mondo e penso che saremo una delle migliori squadre d’Europa”.