Il Panathinaikos perde anche gara quattro di semifinale a Salonicco 56-50, e si vede costretto a giocarsi l’accesso alla finale scudetto greca in un match senza appello nella “bella” di Oaka.
Pedoulakis parte subito con Diamantidis insieme al recuperato Calathes in quintetto, ed il Panathinaikos rompe gli indugi iniziali con un parziale di 0-6 e chiude il primo quarto avanti 8-12, complici anche una grande difesa che costringe spesso l’Aris a conclusioni forzate. Si segna con il contagocce anche nei secondi dieci minuti di partita, e due triple di fila di Diamantidis e Fotsis regano il + 11 sul 11-22 costringendo Priftis a chiamare in fretta un time out per risvegliare una squadra incapace di reagire ad un Panathinaikos attento e concentrato. La mossa del coach dell’Aris non sortisce tuttavia gli effetti sperati, ed il Panathinaikos va negli spogliatoi per l’intervallo in vantaggio sul 19-29 con dieci punti di Raduljica in uscita dalla panchina, ed un Aris da 8/35 dal campo. I gialloneri rientrano invece con altro piglio sul parquet dopo la pausa, ed un clamoroso parziale di 16-3 nei primi cinque minuti, regala prima la parità a quota 31 con la tripla di Mc Neal, e poi addirittura il + 3 sul 35-32 con il piazzato di Mourtos. Il Panathinaikos chiude così un terzo quarto terrificante sotto 38-34, e con l’indecente bottino di soltanto 5 punti messi a segno in dieci minuti, cifra negativa da record per una squadra in clamorosa difficoltà. La partita si decide nell’ultimo minuto, White sigla il canestro del 53-50, poi due triple di Williams sui ferri ed ancora Okaro White a mettere a segno i due liberi che fanno esplodere la “Nick Galis Hall”.
Per l’Aris 16 punti di Mc Neal e 10 punti con 14 rimbalzi di un decisivo Okaro White. Williams con 19 punti è invece l’unico giocatore del Panathinaikos a chiudere in doppia cifra.
Pagina a cura di Alessio Teresi
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